di Oliver Melis
Da quando è nata, l’ufologia si è occupata di catalogare ogni fatto misterioso o avvistamento inspiegabile ricollegandolo a presunte presenze aliene sul nostro pianeta.
Gli ufologi non si sono limitati a raccogliere le informazioni degli avvenimenti UFO della nostra epoca ma hanno compiuto ricerche in altri campi e si sono spesso rivolti al passato, un passato che secondo loro retrodata la presenza aliena a secoli, forse millenni fa.
La storia e l’arte sono stati rivisitati da molti ricercatori indipendenti, trasformati in scrittori di successo grazie allo loro fantasia e al seguito che hanno avuto le loro “scoperte” o le loro teorie.
Prendiamo in considerazione un libro come la Bibbia ad esempio, secondo alcuni piena di riferimenti ad oggetti volanti o a esseri alieni.
Anche il Gesù del Vangelo ha subito questa trasfigurazione, diventando per molti un essere extraterrestre in missione sul nostro pianeta.
Vediamo ora una curiosa immagine che viene reinterpretata in senso ufologico in molti siti web dove Gesù sembrerebbe, almeno secondo una fantasiosa ricostruzione, posto all’interno di una curiosa struttura con delle alette che assomiglia a un missile in ascesa sorretto da due angeli posti su due nuvolette.
Trasfigurazione di Cristo nell’arte Bizantina
Non si tratta di un affresco, forse è una xilografia, cioè un’incisione su legno, immagini che non sono tra l’altro neanche poi cosi rare, infatti, scene simili si possono tranquillamente ritrovare in tante chiese dell’Europa di religione Ortodossa. Aprendo il Vangelo l’immagine sarebbe stata chiarissima.
La scena sopra raffigurata descritta nel vangelo secondo Marco: «Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. »
In un codice bizantino datato tra il X e l’ XI secolo troviamo le istruzioni che gli artisti devono seguire per realizzare le scene sacre. Nel capitolo riguardante la Trasfigurazione si legge «Un monte con tre cime. Su quella di mezzo si trova Cristo benedicente e in piedi, con le vesti bianche. Tutt’intorno una luce con dei raggi. Sulla cima di destra, Mosè tiene le tavole della legge; sulla cima di sinistra, il profeta Elia. Entrambi sono in piedi e guardano Gesù in modo supplicante, sotto a Cristo Pietro, Giacomo e Giovanni sono stesi, ventre a terra: essi volgono il capo per guardare in alto e sono come in estasi.» (in “I segreti dell’iconografia bizantina – La «Guida della Pittura» da un antico manoscritto”, Edizioni Arkeios, 2003, pag. 130)
A riprova di quanto affermato in precedenza ecco alcuni esempi di trasfigurazione ripetute nei secoli seguendo le direttive sopra citate: