Sulla Luna accadono delle stranezze che spesso rimangono avvolte nel mistero o semplicemente divengono leggende metropolitane che si insinuano nella rete e proliferano.
Cominciò nel 1969 tale George H. Leonard nel suo libro “Qualcun altro è sulla Luna” in cui riporta i suoi studi sulle fotografie lunari delle missioni Apollo annotando diverse stranezze che vi riscontrò.
Ne citiamo alcune:
- uno strano macchinario fermo nell’Oceano delle Tempeste;
- geroglifici nel Cratere Tycho, dei mosaici e ragnatele nell’Humboldt;
- il crater Porter, a nord de Clavius che sembra un cerchio perfetto;
- altri due crateri di piccole dimensioni all’interno del Cratere Cassini che avrebbero delle strane ombre che farebbero pensare a entrate cilindriche che porterebbero nelle viscere del satellite.
Questi “misteri” appena elencati non sono certamente gli unici a essere citati da chi crede che la Luna sia un avamposto alieno o contenga indicibili segreti che la NASA non ci svela. UFO, fenomeni luminosi, volti, castelli, mura, ponti o astronavi parcheggiate la fanno sembrare più che un satellite morto e senza vita un vero e proprio zoo delle stranezze.
I massi erranti della Luna
Le tracce lasciate sulla “regolite”, il soffice e impalpabile suolo lunare, dal loro rotolamento verso il basso lungo un pendio del cratere da impatto Schiller ne indicano la loro origine. Le tracce del rotolamento, quasi cancellate dalla continua pioggia di micrometeoriti che bombarda incessantemente la superficie lunare, sono ancora visibili.
Questo significa che deve esere passato molto tempo dal distacco dei massi e dal loro rotolamento. Altre formazioni del genere sono state individuate su “Selene”, la cosa strana in queste due rocce è che la roccia più in basso sembra una mezza faccia umana, come fosse una scultura potrebbe affermare qualcuno, ma non ci sono scultori sulla Luna…
Cosa può causare il distacco e il rotolamento di rocce sulla superficie di un satellite come la Luna apparentemente morto?
Le risposte possono essere diverse, l’impatto di piccoli meteoriti ad esempio che si abbattono sul suolo o magari i “Lunamoti” simili ai terremoti della Terra ma non causati dalle placche tettoniche, provocati forse da forze che ancora agiscono all’interno in grado di spostare massi di grandi dimensioni.
Dal confronto dei dati sismici delle missioni Apollo e delle immagini del Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa, sembrerebbe che la Luna sia ancora tettonicamente attiva. Alcuni dei sismi registrati potrebbero infatti essere derivati da una vera e propria attività tettonica lungo le faglie chiaramente visibili nelle immagini del satellite
Ciò significa che è passato molto tempo da quando si sono formati. Massi rotolanti sono stati già individuati, ma ciò che rende questi due diversi è il fatto che si siano frammentati e che quello in basso a destra assomigli ad una mezza faccia umana. Le possibili cause del distacco e la caduta di massi lunari ed il loro successivo rotolamento sono diverse.
Prima fra tutte, l’impatto di piccoli corpi cosmici che scuotono il terreno localmente, destabilizzando rocce in equilibrio precario; poi i “lunamoti” – la versione lunare dei terremoti che possono anche rimuovere massi di grandi dimensioni, perché come sappiamo sulla superficie del nostro satellite la gravità a valori molto bassi, pari a un sesto di quelli della superficie terrestre, quindi massi anche di grandi dimensioni possono rotolare e rimbalzare con facilità, cosa che si mostra evidente dal fatto che le tracce lasciate dai massi non è lineare, ma tratteggiata.
Come si sono frammentati i due blocchi?
Forse le fratture esistevano in partenza e gli stress dovuti allo spostamento e ai rimbalzi ne hanno causato la frammentazione una volta giunti a valle. Oppure la causa della fratturazione potrebbe essere lo stress termico, cioè la differenza di temperatura tra la notte e il giorno lunare, che arriva a più di 260° Celsius.
Insomma, nessun mistero ma, come molto spesso accade, solo l’opera delle forze della natura.