Secondo gli esperti questo tipo di intervento chirurgico deve superare alcuni enormi ostacoli scientifici e tecnici prima che diventi una realtà, per non parlare del campo minato dei dilemmi etici e morali.
Per prima cosa, il rapporto spiega che il destinatario del nuovo corpo potrebbe “cadere nella pazzia” dall’imprevedibile stress psicologico. È noto che molti trapiantati, ad esempio di mano, arrivano a chiedere la rimozione dell’arto trapiantato a causa del forte disagio che provano nel vedersi addosso lun organo di qualcun altro che vivono come estraneo al loro corpo. Sottolineano anche che altri scienziati hanno “previsto che i pazienti riceventi del BHT (trapianto corpo a testa) sperimenterebbero dissonanza mente e corpo di una tale entità che la pazzia e la morte sono possibili“.
“I pazienti che sopravvivono al BHT possono sentirsi fortunati ad essere vivi. I costi della sopravvivenza, tuttavia, possono essere alti“, aggiungono.
“Come la mente potrebbe adattarsi ad un nuovo corpo è un qualcosa di completamente ignoto: la cognizione umana non ha origine né si trova esclusivamente nel cervello, e permangono numerosi dubbi su come potrà funzionare il sistema nervoso simpatico dopo il BHT“.
“Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche“.
Oltre a ciò, ci sono enormi ostacoli chirurgici e immunologici da superare. Il rigetto è uno dei problemi centrali con i trapianti di qualsiasi tipo. Con un trapianto di un corpo intero su una testa a testa, si avrebbe su entrambi una risposta immunitaria colossale, che richiederebbe un pesantissimo e lunghissimo trattamento immunosoppressivo.
È persino in dubbio che l’operazione sia possibile in quanto la riconnessione del midollo spinale in vivo con successo negli esseri umani deve ancora essere provata.
Eppure, nonostante tutto lo scetticismo dell’establishment medico, Canavero reagisce in modo quasi divertito e, fiducioso, ha dichiarato che l’operazione andrà avanti e, soprattutto, sarà un successo.