Le pompe di calore e i pannelli fotovoltaici rappresentano una combinazione utile per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, con la riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale. Queste tecnologie permettono di riscaldare, ma anche di raffrescare e di produrre elettricità in modo sostenibile, senza dover ricorrere a soluzioni invasive per la struttura degli edifici. Ma come l’integrazione di pompe di calore, sistemi radianti e fotovoltaico può trasformare gli edifici in Italia, per renderli più sostenibili e in linea con gli standard europei?
La combinazione di pompe di calore e impianti fotovoltaici
L’abbinamento tra pompe di calore e impianti fotovoltaici rappresenta una delle soluzioni più efficienti e sostenibili per ridurre i consumi energetici e abbattere i costi in bolletta. Questa combinazione – non a caso proposta anche nel sito ufficiale di Sunpark, azienda laziale specializzata nell’energia green – consente di sfruttare l’energia prodotta dal fotovoltaico per alimentare la pompa di calore, garantendo un riscaldamento e un raffrescamento degli ambienti a costi contenuti. I risparmi medi per i nuclei abitativi possono essere significativi, soprattutto considerando l’autoproduzione di energia e l’ottimizzazione delle risorse, rendendo l’investimento vantaggioso nel lungo periodo.
Si può migliorare, quindi, l’efficienza di un condominio senza intervenire sulle strutture edilizie? La risposta è affermativa, grazie a soluzioni ben precise che hanno l’obiettivo di agire sugli impianti di riscaldamento e di climatizzazione.
Lo studio del Politecnico di Torino
A fornire dei dati importanti su questo argomento è stato uno studio del Politecnico di Torino, messo a punto con la collaborazione del Consorzio Q-RAD. La ricerca dimostra come sia possibile ridurre notevolmente i consumi energetici nei condomini sostituendo vecchi sistemi di riscaldamento con impianti radianti, pompe di calore e ventilazione meccanica controllata. Aggiungere i pannelli fotovoltaici completa l’intervento, con una riduzione complessiva dei consumi fino al 60%.
I risultati sono stati presentati al Q-DAY 2024 di Torino, mostrando che è alla portata di tutti la strada verso edifici più sostenibili. La ricerca rappresenta una buona notizia, in un periodo di crisi energetica e di transizione ecologica, per chi gestisce gli immobili, specialmente quelli datati. Senza la necessità di interventi sugli esterni degli edifici, come gli infissi o le facciate, è possibile abbattere i consumi tra il 30% e il 40%, arrivando addirittura al 60%, semplicemente modernizzando gli impianti interni.
L’analisi del patrimonio edilizio italiano
Lo studio ha analizzato gli edifici residenziali costruiti tra gli anni ’50 e ’70 in tre diverse città del Paese, Roma, Torino e Palermo, caratterizzate da condizioni climatiche diverse. Gli edifici che sono stati presi in considerazione appartengono alle classi energetiche F e G, quelle meno efficienti.
Il progetto di riqualificazione si è articolato in tre fasi: la sostituzione dei vecchi sistemi per il riscaldamento, eliminando radiatori e caldaie a gas in favore di pompe di calore e impianti radianti, l’installazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata, per garantire il ricambio d’aria, e l’aggiunta di pannelli solari da 21,8 kW.
I risparmi e il miglioramento del comfort
Già con la prima fase, secondo i risultati dello studio, si è potuto registrare un calo nei consumi di energia tra il 29% e il 40% per gli edifici più datati e tra il 26% e il 29% per quelli più recenti. Integrando anche la ventilazione meccanica controllata, il risparmio è salito fino al 41%, specialmente in aree con un clima più mite. Poi, con l’installazione dei pannelli fotovoltaici, la riduzione dei consumi di energia è arrivato a superare il 60%, portando gli edifici al raggiungimento di una classe energetica B o addirittura A1.
Quello che rende questo progetto particolarmente interessante è la possibilità di realizzare questi interventi negli edifici senza ristrutturazioni complesse, portando immediatamente ad un comfort abitativo più elevato e ad un miglioramento della qualità dell’aria all’interno degli immobili. Adottare queste tecnologie potrebbe costituire una soluzione concreta per rispondere agli obiettivi ambientali previsti e per ridurre le bollette dell’energia.