Nell’ambito della campagna Artemis della NASA, che getterà le basi per l’esplorazione scientifica a lungo termine sulla Luna, l’equipaggio dovrà spostarsi tra diversi veicoli spaziali per effettuare gli allunaggi. La NASA e SpaceX hanno recentemente eseguito test di qualificazione per il sistema di attracco che si attuerà sul nostro satellite.
SpaceX: l’epico viaggio da parte degli astronauti
Per la missione Artemis III, gli astronauti viaggeranno sulla navicella spaziale Orion dalla Terra all’orbita lunare, e poi, una volta attraccate le due navicelle spaziali, si sposteranno sul lander, lo Starship Human Landing System (HLS) che le porterà in superficie. Una volta completate le attività di superficie, la Starship riporterà gli astronauti su Orion in attesa nell’orbita lunare.
Durante le missioni successive, gli astronauti si trasferiranno da Orion all’astronave tramite la stazione spaziale lunare Gateway. Basato sul sistema di attracco Dragon 2 collaudato in volo di SpaceX utilizzato nelle missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale, il sistema di attracco Starship può essere configurato per collegare il lander a Orion o a Gateway.
I test del sistema di attracco per la Starship HLS sono stati condotti presso il Johnson Space Center della NASA per 10 giorni utilizzando un sistema che simula la dinamica di contatto tra due veicoli spaziali in orbita. I test includevano più di 200 scenari di attracco, con vari angoli di approccio e velocità.
Questo test dinamico ha dimostrato che il sistema Starship potrebbe eseguire una cosiddetta “cattura soft” mentre si trova nel ruolo di attracco attivo. Spieghiamo brevemente il termine in questione: quando due veicoli spaziali attraccano, un veicolo assume il ruolo attivo di “cacciatore” mentre l’altro ha il ruolo passivo di “bersaglio”.
In questi casi il sistema di cattura soft (SCS) del sistema di attracco attivo viene esteso mentre il sistema passivo dell’altro veicolo spaziale rimane retratto. Chiusure e altri meccanismi sul sistema di attracco attivo SCS si collegano al sistema passivo, consentendo ai due veicoli spaziali di attraccare.
Da quando è stato selezionato come lander per riportare gli esseri umani sulla superficie della Luna per la prima volta dai tempi del programma Apollo, SpaceX ha completato più di 30 traguardi specifici HLS definendo e testando l’hardware necessario per la generazione di energia, le comunicazioni, la guida e la navigazione, la propulsione, il supporto e la protezione degli ambienti spaziali.
Nell’ambito della campagna Artemis della NASA, l’agenzia farà atterrare la prima donna, la prima persona di colore e il suo primo astronauta partner internazionale sulla superficie lunare e preparerà le spedizioni umane su Marte a beneficio di tutti. SpaceX si sta prodigando affinché il lavoro vada avanti senza intoppi.
I sistemi di atterraggio umano commerciali sono fondamentali per l’esplorazione dello spazio profondo, insieme al razzo Space Launch System, alla navicella spaziale Orion, alle tute spaziali, ai rover avanzati, ai sistemi di esplorazione terrestre e alla stazione spaziale Gateway.
Non solo SpaceX, anche Intuitive Machines sta facendo la sua parte: lo scorso 22 febbraio, il lander lunare Odysseus ha compiuto un’impresa memorabile atterrando con successo sul polo sud della Luna. Questo storico evento segna non solo il ritorno degli Stati Uniti sulla superficie lunare dopo cinquantadue anni, dall’ultima missione Apollo nel 1972, ma anche il primo passo tangibile del programma Artemis della NASA verso il ritorno dell’uomo sulla Luna per soggiorni prolungati.
Il lander, parte integrante della missione Artemis, ha rappresentato un punto culminante nella ricerca spaziale umana, aprendo nuovi orizzonti per l’esplorazione e l’approfondimento della conoscenza scientifica sulla Luna. La scelta del polo sud come sito di atterraggio è stata strategica, poiché questa regione offre un terreno ricco di risorse e presenta condizioni climatiche diverse rispetto ad altre aree lunari.
La missione Odysseus è stata il risultato di anni di pianificazione, ricerca e sviluppo tecnologico. Gli scienziati e gli ingegneri coinvolti hanno dovuto affrontare diverse problematiche, riuscendo alla fine a sviluppare opportune soluzioni per garantire il successo della missione.
Questo atterraggio rappresenta quindi un trampolino di lancio per le prossime missioni, non solo sulla Luna, ma anche oltre, senza dimenticare, inoltre, il ruolo di protagonista che SpaceX sta ricoprendo in questo importante periodo di esplorazione spaziale.