Un lungo studio condotto su un periodo di 26 anni, analizzando i dati comportamentali di lupi e esaminando il sangue di 229 individui, ha rivelato che l’infezione da parte del parassita Toxoplasma gondii aumenta notevolmente la probabilità (circa 46 volte il normale) che i lupi assumano il ruolo di capobranco. Questa ricerca indica che gli impatti di questo parassita nell’ambiente naturale siano stati drasticamente sottostimati e che il suo ruolo negli ecosistemi e nel comportamento animale sia stato spesso trascurato.
Lupi e gatti minacciati dal Toxoplasma gondii
Chi ha un gatto, probabilmente avrà già sentito parlare del parassita T. gondii. L’organismo può riprodursi e prosperare nei felini, ma ha la facoltà di fare lo stesso in tutti gli animali a sangue caldo, inclusi gli esseri umani nel cui organismo può provocare una malattia parassitaria tipicamente asintomatica meglio conosciuta come toxoplasmosi.
Una volta che si trovano in un altro ospite, i singoli parassiti T. gondii devono trovare il modo di riportare la loro prole all’interno di un esemplare felino, se non vogliono rischiare un vicolo cieco evolutivo. Le possibilità di massimizzare le loro possibilità di sviluppo sono inquietantemente alte. Gli animali, quali i ratti infestati dal parassita, si trovano esposti a rischi maggiori, manifestando in alcuni casi una pericolosa attrazione per l’odore dell’urina felina. Questo comportamento accresce notevolmente le probabilità di cadere vittima di predazione, portando in alcuni casi alla loro morte.