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Il fenomeno degli UFO merita un attento studio scientifico, parola di professore di fisica

di Kevin Knuth – Associate Professor of Physics, University at Albany, State University of New York

Siamo soli nell’universo? Sfortunatamente, nessuna delle risposte disponibili attualmente per quesa domanda è soddisfacente. Sapere di essere soli in questo vasto universo aprirebbe prospettive tutto sommato malinconiche ma, D’altra parte, se non fossimo soli e scoprissimo che ci sono altri esseri senzienti, magari aggressivi e più evoluti e potenti di noi, dovremmo cominciare a preoccuparci.

Come ricercatore della NASA e ora professore di fisica, dal 2002 ho partecipato alla conferenza “Contact” organizzata dalla  NASA, che si concentra su una seria speculazione su possibili intelligenze extraterrestri.

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Nella foto sopra si può vedere la copertina del numero di ottobre 1957 della rivista di fantascienza pulp Amazing Stories. Questa era un’edizione speciale dedicata ai “dischi volanti“, che divenne una specie di ossessione nazionale dopo che il pilota della compagnia Kenneth Arnold avvistò nel 1947 un oggetto volante a forma di disco volante.

Sono sempre stato interessato agli UFO. Certo, era eccitante l’idea che potrebbero esserci alieni e altri mondi abitati ma per me era molto più emozionante l’idea che il viaggio interstellare fosse tecnologicamente realizzabile. Nel 1988, durante la mia seconda settimana di scuola di specializzazione alla Montana State University, diversi studenti ed io stavamo discutendo di un recente episodio di mutilazione di bestiame considerato associato al fenomeno UFO. Un professore di fisica si unì alla conversazione e ci disse che aveva colleghi che lavoravano alla base aerea di Malmstrom a Great Falls, nel Montana, dove stavano avendo problemi con gli UFO che disattivavano i missili nucleari. All’epoca pensai che questo professore dicesse cose senza senso. Ma 20 anni dopo, rimasi sbalordito nel vedere la registrazione di una conferenza stampa con diversi ex membri dell’US Air Force, con un paio di loro membri della base dell’air force Malmstrom, in cui descrivevano eventi simili negli anni ’60. Parliamo di persone serie, non esaltati  e questo dovrà pur significare qualcosa.

Il 2 luglio scorso si è tenuto il World UFO Day, che è stato buon momento per comunicare alla società che dovremmo affrontare il fatto nuovo ed inquietante che potremmo non essere soli. Bisogna ragionare sulla possibilità che alcuni degli strani oggetti volanti che vengono avvistati dai nostri piloti militari, oggetti che sembrano in grado di superare i nostri migliori velivoli, possano effettivamente essere visitatori che giungono da lontano.

Il paradosso di Fermi

Il fisico nucleare Enrico Fermi era famoso per le sue domande provocatorie. Nel 1950, al Laboratorio Nazionale di Los Alamos, dopo aver discusso di UFO a pranzo con i suoi colleghi, Fermi chiese : “Dove sono tutti?” Secondo la sua stima, c’erano circa 300 miliardi di stelle nella galassia, molte delle quali miliardi di anni più vecchie del sole, con una grande percentuale di loro probabilmente provviste di una corte di pianeti abitabili. Secondo Fermi, se anche la vita intelligente si sviluppasse su una percentuale molto piccola di questi pianeti, ci dovrebbero essere un certo numero di civiltà intelligenti nella galassia. A seconda delle ipotesi, ci si dovrebbe aspettare da decine a decine di migliaia di civiltà.

Con le tecnologie basate sui missili che abbiamo sviluppato per i viaggi nello spazio, ci vorrebbero dai 5 ai 50 milioni di anni per una civiltà come la nostra per colonizzare la nostra galassia, la Via Lattea. Poiché, sempre secondo Fermi, questo dovrebbe essere accaduto diverse volte nella storia della nostra galassia, ci si dovrebbe chiedere dove sono le prove di queste civiltà. Questa discrepanza tra l’aspettativa che ci dovrebbero essere prove di civiltà o di visite aliene e la presunzione che non siano state osservate visite confermate è stata soprannominata il Paradosso di Fermi.

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Questa fotografia è stata scattata in Vallonia, in Belgio. – JS Henrardi

Carl Sagan ha riassunto correttamente la situazione dicendo che “le affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie“. Il problema è che non c’è stato nessun singolo incontro UFO ben documentato che si sarebbe potuto qualificare da solo come pistola fumante. La situazione è esacerbata dal fatto che molti governi in tutto il mondo hanno coperto e classificato informazioni su tali presunti incontri. Ma ci sono abbastanza prove che suggeriscono che il problema deve essere aperto allo studio scientifico.

UFO, tabù per scienziati professionisti

Quando si tratta di scienza, il metodo scientifico richiede che le ipotesi siano testabili in modo che le inferenze possano essere verificate. Gli incontri con gli UFO non sono né controllabili né ripetibili, il che rende il loro studio estremamente impegnativo. Ma il vero problema, a mio avviso, è che il tema UFO è tabù.

Mentre l’opinione pubblica è affascinata dal fenomeno UFO da decenni, i nostri governi, scienziati e media, hanno sostanzialmente dichiarato che tutti gli avvistamenti UFO sono il risultato di fenomeni meteorologici, psicosi, truffe o azioni umane. In nessun caso è realmente coinvolto un veicolo spaziale extraterrestre. E nessun alieno ha mai visitato la Terra. In sostanza, ci viene detto che l’argomento non ha senso. Gli UFO sono off-limits per seri studi scientifici e discussioni razionali, il che sfortunatamente lascia l’argomento in balìa di frange di pseudoscienziati, molti dei quali creano ulteriore confusione con teorie cospirative e speculazioni selvagge.

Uno scienziato dovrebbe considerare tutte le possibili ipotesi che spiegano tutti i dati, e poiché si sa poco, l’ipotesi extraterrestre non può ancora essere esclusa. In effetti, alla fine, gli scettici rendono un cattivo servizio alla scienza fornendo un ben povero esempio di come la scienza dovrebbe essere condotta. Il fatto è che alcuni di questi avvistamenti o incontri, una percentuale molto piccola del totale, sfidano ogni spiegazione convenzionale.

I media amplificano lo scetticismo pubblicando notizie sugli UFO quando sono eccitanti eccitante ma sempre con un tono beffardo o stravagante oppure escono notizie come fake news, falsi avvistamenti ed affermazioni ridicole anche quando vengono coinvolti testimoni credibili.

Perché gli astronomi non vedono gli UFO?

Mi viene spesso chiesto da amici e colleghi, “Perché gli astronomi non vedono gli UFO?Il fatto è che lo fanno. Nel 1977, Peter Sturrock, professore di scienze spaziali e astrofisica alla Stanford University, inviò 2.611 questionari sugli avvistamenti UFO ai membri dell’American Astronomical Society. Risposero al questionario 1.356 astronomi, dei quali 62, il 4,6%, riferirono di aver visto o registrato fenomeni aerei inspiegabili. Si tratta di una percentuale vicina al circa 5 percento degli avvistamenti UFO che non hanno mai trovato una vera spiegazione.

Gli UFO sono stati osservati attraverso i telescopi. Conosco un avvistamento tramite telescopio da parte di un esperto astronomo dilettante che ha osservato un oggetto a forma di plettro che si muoveva attraverso il campo visivo del telescopio. Ulteriori avvistamenti sono documentati nel libro “Le meraviglie nel cielo“, in cui gli autori riportano numerose osservazioni di fenomeni aerei inspiegabili prodotti dagli astronomi e pubblicati su riviste scientifiche durante il 1700 e 1800.

Prove da parte di ufficiali governativi e militari

Alcune delle osservazioni più convincenti sono arrivate da funzionari governativi. Nel 1997, il governo cileno formò l’organizzazione Comité de Estudios de Fenómenos Aéreos Anómalos, o CEFAA, per studiare gli UFO. L’anno scorso, il CEFAA ha rilasciato il filmato di un UFO scattato con una telecamera a infrarossi Wescam montata su un elicottero.

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Documento declassificato che descrive un avvistamento di un UFO nel dicembre 1977, a Bahia, uno stato nel nord del Brasile. Collezione Arquivo Nacional

I paesi Brasile, Canada, Danimarca, Ecuador, Francia, Nuova Zelanda, Russia, Svezia e Regno Unito hanno declassificato i loro file UFO dal 2008. Il comitato francese per gli studi approfonditi, o COMETA, era un gruppo non ufficiale di studi ufologici composto da scienziati di alto livello e funzionari militari che hanno indagato sul fenomeno UFO alla fine degli anni ’90. Hanno pubblicato il rapporto COMETA, in cui erano riassunte le loro scoperte. Secondo il rapporto COMETA, il 5% degli incontri erano affidabili ma inesplicabili: la migliore ipotesi disponibile, ma non provata, era che gli oggetti osservati fossero navicelle extraterrestri. Nel rapporto venivano anche accusati gli Stati Uniti di occultare le prove sugli UFO.

In Iran furono osservati UFO sferici nei pressi di impianti nucleari che, però, considerarono “droni della CIA” se non fosse che, secondo quanto riferito, erano sfere che presentavano un diametro di circa 9 metri di diametro in grado di raggiungere velocità fino a Mach 10 e librarsi oltre la stratosfera. Esistono, in effetti, velivoli sperimentali in grado di raggiungere simili velocità ma si tratta di capacità impensabili per una sfera priva di ali o altre superfici di portanza o meccanismi di propulsione evidenti.

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1948: Documento su avvistamento extraterrestre UFO Top Secret USAF. Aeronautica degli Stati Uniti

Nel dicembre 2017, il New York Times ha pubblicato una storia sul programma di identificazione avanzato dell’avatar Threat, un programma da 22 milioni di dollari gestito dall’ex funzionario del Pentagono Luis Elizondo e finalizzato allo studio degli UFO. Elizondo si è dimesso dal programma per protestare contro l’ estrema segretezza e la mancanza di finanziamenti e sostegno. In seguito alle sue dimissioni, Elizondo, insieme a molti altri della difesa e dell’intelligence, sono stati reclutati dall’Accademia delle Arti e delle ScienzeTo the Stars“, recentemente fondata da Tom DeLonge per studiare gli UFO e il viaggio interstellare. In concomitanza con il lancio dell’Accademia, il Pentagono ha declassificato e pubblicato tre video di incontri UFO ripresi con telecamere a infrarossi montate su caccia F-18. Queste rivelazioni hanno provocato molta eccitazione negli ambienti ufologici facendomi tornare in mente una dichiarazione del colonnello dell’esercito in pensione John Alexander: “È avvenuta la rivelazione. …Ho una serie di generali, inclusi ex generali sovietici, che sono usciti allo scoperto e hanno detto che gli UFO sono reali. Il punto è: quanti e quante volte alti funzionari hanno bisogno di farsi avanti e dire che questo è reale perchè venga effettivamente preso in considerazione?

Un argomento degno di studio serio

Vi è una grande quantità di prove che una piccola percentuale degli avvistamenti UFO è composta da quelle che sembrano navicelle strutturate non identificate, in grado di esibire velocità e capacità di volo che vanno oltre ogni tecnologia umana conosciuta. Anche se non esiste un singolo caso per il quale vi siano prove che possano reggere il rigore scientifico, ci sono casi con osservazioni simultanee da più testimoni affidabili, insieme a registrazioni radar e prove fotografiche che rivelano modelli di attività convincenti.

Le informazioni declassificate sono interessanti, ma non scientificamente utili. Questo è un argomento degno di un’aperta indagine scientifica, finché non vi sarà un consenso scientifico basato su prove piuttosto che aspettative o convinzioni precedenti. Se vi fossero davvero navi extraterrestri in visita sulla Terra, sarebbe di grande beneficio per tutti noi saperlo, conoscere la loro natura e le loro intenzioni. Inoltre, questo rappresenterebbe una grande opportunità per l’umanità, promettendo di espandere e far progredire la nostra conoscenza e tecnologia, così come di rimodellare la comprensione del nostro posto nell’universo.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato su The Conversation. Leggi l’articolo originale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni della redazione di Reccom Magazine.

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