21 grammi, questo sarebbe il peso dell’anima (o dello spirito, come si preferisce), secondo il medico statunitense Duncan MacDougall che nel 1907 affermò di averla pesata.
Per raccontare questa vicenda, però, è necessario andare con ordine.
L’anima
L’enciclopedia Treccani così definisce l’anima: “Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo (dal lat. anima, affine, come animus, dal greco. ἄνεμος «soffio, vento»), di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della volontà, della coscienza morale”.
Da sempre la supposta esistenza di un’anima, o spito vitale, è stata il cardine di molte religioni ma anche di filosofi, poeti, scrittori ed artisti in genere che attribuiscono a questa impalpabile presenza tutta una serie di caratteristiche e meriti.
Il concetto di anima compare la prima volta con Socrate, il quale ne fece il centro degli interessi della filosofia. Secondo Platone, l’anima è per sua natura simbolo di purezza e spiritualità, in quanto affine alle idee. Essa infatti non ha un inizio, essendo ingenerata, è immortale e incorporea.
Per Aristotele, invece, l’anima non è distinta dal corpo ma coincide con la sua forma. L’anima per il filosofo greco rappresenta la capacità di realizzare le potenzialità vitali del corpo e, dunque, non è da questo separabile. Per conseguenza, sarebbe mortale, anche se si tratta di una conclusione su cui egli non dà un giudizio definitivo.
Qualunque cosa sia l’anima, nessuno è mai riuscito a provarne l’esistenza
Il più famoso tentativo di appurarne l’esistenza appartiene probabilmente ad uno spregiudicato medico statunitense,Duncan MacDougall (1866-1920). Agli inizi del 1907 egli individuò in un ospedale sei pazienti terminali (uno a causa del diabete, quattro a causa della tubercolosi ed uno per cause sconosciute).
Quando uno di questi moribondi pareva essere sul punto di esalare l’ultimo respiro, MacDougall trascinava il suo letto su una bilancia industriale ed aspettava che morisse, annotando il peso del paziente prima e dopo il decesso.
Al termine di questo macabro studio, MacDougall calcolò il calo ponderale del peso dei sei cadaveri deducendone orgogliosamente che l’anima pesava 21 grammi. Non contento, il medico statunitense uccise sulla bilancia 15 cani non rilevando alcuna perdita di peso nel momento del decesso, avendo, quindi, conferma delle sue convinzioni religiose: che gli animali non possedevano un’anima.
Nel marzo 1907, i risultati di MacDougall vennero pubblicati dal New York Times e dalla rivista di medicina American Medicine.
La sua teoria fu, però, demolita da un altro medico americano Augustus P. Clarke che osservò che al momento del trapasso si registra un innalzamento della temperatura corporea dovuta al fatto che il passaggio nei polmoni non raffredda più il sangue e che il conseguente aumento della sudorazione spiegherebbe facilmente i 21 grammi mancanti.
Clarke, inoltre, obiettò anche che i cani non hanno ghiandole sudoripare e che, dunque, non c’era da meravigliarsi che il loro peso non subisse variazioni nel momento della morte.
Il film 21 grammi
La demolizione della bislacca teoria di MacDougall non ha impedito che 21 grammi diventasse un meme diffuso nella cultura popolare e nell’arte, tanto da ispirare nel 2003 l’omonimo film del regista messicano Alejandro González Iñárritu, sceneggiato da Guillermo Arriaga.
“Quante vite viviamo?
Quante volte si muore?
Si dice che nel preciso istante della morte tutti perdiamo 21 grammi di peso. Nessuno escluso.
Ma quanto c’è in 21 grammi?
Quanto va perduto?
Quando li perdiamo quei 21 grammi?
Quanto se ne va con loro?
Quanto si guadagna?
Quanto… si… guadagna?
21 grammi, il peso di cinque nichelini uno sull’altro.
Il peso di un colibrì, di una barretta di cioccolato.
Quanto valgono 21 grammi?”.
Sean Penn, nel film 21 Grammi
“La terra girò per renderci più vicini, girò su se stessa e su di noi, finché ci riunì in questo sogno”.
Film 21 Grammi Sean Penn
“Così, è questa la sala d’attesa della morte. Questi assurdi tubi. Gli aghi che mi salgono per le braccia. Cosa ci faccio in questo club di quasi cadaveri? Che cosa ho a che fare io con loro? Non so più dire quando tutto è iniziato, né quando finirà. Chi sarà il primo a dire addio alla vita? Quello lì in coma? O io?”.
Film 21 Grammi Sean Penn