Su internet circolano storie che raccontano di come le forze armate statunitensi sarebbero impegnate, da anni, in ricerche scientifiche atte a sviluppare una tecnologia adeguata a modificare il clima, provocare alluvioni o terremoti. Questo progetto sarebbe denominato HAARP.
HAARP è l’acronimo di High-Frequency Active Auroral Research Program ed era un programma di ricerca di fisica della ionosfera, condotto dall’Air Force Research Laboratory e dall’Office of Naval Research statunitensi; era, perchè il progetto è stato chiuso nel 2013 con buona pace dei complottisti.
Il progetto non era segreto, esiste anche uno studio di impatto ambientale che è pubblicamente accessibile. Solo alcune delle ricerche sono di interesse militare e quindi coperte da segreto, ma la maggior parte sono pubbliche e dimostrano cosa HAARP sia in grado di fare.
La struttura è talmente segreta che un giornalista di Wired ha preso l’auto, ha seguito le indicazioni stradali ed è andato a visitarla.
HAARP era una rete di antenne in grado di rilasciare nella ionosfera emissioni radio per lo studio dell’atmosfera e della propagazione dei segnali radio (HAARP chiedeva ai radioamatori di inviare conferme di ricezione da tutto il mondo).
Gli scienziati e i militari usavano HAARP per studiare come queste perturbazioni della ionosfera influenzavano le comunicazioni radio. In particolare, i militari erano interessati a capire meglio il funzionamento della ionosfera e come questa può essere utilizzata per le trasmissioni radio a lunga distanza e con i sommergibili in emersione. Sul progetto HAARP si sono creati complotti basati su affermazioni indimostrabili, ad esempio: modificare il clima in un punto qualsiasi del pianeta; inviare onde elettromagnetiche in grado di causare malattie o controllare le menti delle persone, creare un buco nella ionosfera; annientare missili nemici; generare un impulso elettromagnetico capace di mettere fuori uso apparecchiature elettroniche; causare terremoti; rivelare oggetti in tutto il pianeta o sottoterra, ed infine anche a scopi collegati alla diffusione delle scie chimiche.
Queste affermazioni non hanno nulla a che vedere con le caratteristiche di HAARP, né con i principi della fisica e sono contro i principi dell’elettromagnetismo.
La potenza massima di HAARP, anche se appare enorme, viene diluita su un’area altrettanto enorme e gli effetti sulla ionosfera non possono essere grandi. Un decimo di watt per metro quadro non può sicuramente creare nulla di apprezzabile. Le antenne di HAARP operano fino a 10 MegaHz e la famosa potenza di 3,6 Milioni di Watt è poco di più della potenza di emissione massima di Radio Montecarlo (pari a 3 MegaWatt)!
Parte delle onde viene riflessa, ma la ionosfera è turbolenta e la riflessione non è per niente focalizzata.
Le onde riflesse al suolo sono diluite su un’area di decine di migliaia di km quadrati, con una densità di potenza che si misura in milionesimi di watt per metro quadro: questi segnali sono molto più deboli dei campi emessi dai comuni apparecchi elettrici che utilizziamo.
Se anche fossero in grado di penetrare nel suolo, nessuno strumento sembra abbastanza sensibile da rilevarne l’eco.
HAARP non può funzionare come radar speciale perché le onde riflesse dalla ionosfera sono troppo sparpagliate per fornire immagini sufficientemente nitide.
Anche sfruttando la riflessione, è possibile dirigere il fascio a terra solo nelle regioni geografiche attorno all’impianto e le potenze del fascio saranno talmente piccole e disperse da non riuscire a disturbare neppure il più delicato degli apparecchi elettronici: HAARP, allo stato delle cose, non può essere utilizzato come arma ad impulsi elettromagnetici.
Veniamo alle voci “HAARP-terremoti”. Qui siamo ancora più nell’assurdo. HAARP causerebbe terremoti modificando il campo magnetico terrestre ma questo non è possibile se, come abbiamo visto, i segnali HAARP non possono penetrare il suolo mentre il campo magnetico terrestre è generato dal nucleo metallico della terra, situato a grandissime profondità. Inoltre, la più piccola tempesta geomagnetica, provocata dal vento solare, ha energie che sono migliaia di volte più forti rispetto alle energie rilasciabili da HAARP e questi fenomeni non hanno nessun effetto sui terremoti. Utilizzare il sistema HAARP per abbattere i missili nemici significherebbe avere una potenza almeno 100 mila volte maggiori di quella prodotta da HAARP. Il brevetto di Eastlund, riguardo all’impiego della ionosfera per abbattere missili e satelliti è solamente teorico, in ogni caso incompatibile con la potenza producibile con HAARP.
HAARP può influenzare il clima? La ionosfera non ha influenze apprezzabili sul clima perché non è accoppiata alla troposfera e quindi, anche se HAARP colpisse un’area di una decina di km sopra di esso, non riuscirebbe ad influenzare neanche il clima locale.
Nemmeno se si puntasse il fascio obliquamente per colpire la regione più lontana possibile della ionosfera, la potenza sarebbe così debole e diluita che non potrebbe avere alcun effetto di alcun tipo, ed inoltre anche così sarebbe impossibile arrivare a più di qualche migliaio di km.
Le caratteristiche di HAARP e le potenze in gioco dimostrano che nessuna delle fantasie complottiste sono anche solo lontanamente realizzabili. Gran parte delle teorie non hanno proprio senso perché sono incompatibili con le leggi della fisica, mentre le restanti richiederebbero potenze da migliaia a milioni di volte quella che HAARP è in grado di generare ed emettere.
C’è un modo molto semplice per smontare le tesi alternative: i generatori collegati alle antenne di HAARP hanno una potenza massima di circa 3,6 megawatt, poco più di quella di un’emittente radio in onde medie, per cui non ha senso pensare che possano causare sconvolgimenti tellurici o climatici a meno di non voler incolpare le emittenti radio di tutta la Terra, Radio Maria compresa. Inoltre misurare le emissioni di HAARP è facile anche per i privati cittadini: basta recarsi nelle vicinanze di uno degli impianti coinvolti nel progetto con un po’ di strumentazione, facilmente acquistabile e usabile dai radioamatori. Come abbiamo detto, le località coinvolte non sono né segrete né irraggiungibili.
HAARP riapre?
Dopo anni di inattività forzata l’imponente struttura può ancora tornare utile. Il generale dell’U.S. Air Force Tom Masiello ha stretto un accordo con Brian Rogers and Bob McCoy, dell’UAF (University of Alaska Fairbanks): HAARP passerà dalle mani dei militari a quelle dell’Istituto di geofisica: Sarà utilizzato per HAARP costruire modelli generali della ionosfera/termosfera, ad esempio “sul modo in cui interagiscono ioni e neutroni nell’alta atmosfera.” Le ricerche, come accade in ambito accademico, saranno pubblicate.