Aggiornamento del 24 ottobre 2017: secondo quanto riporta il sito satflare.com, il rientro della stazione spaziale cinese Tiangong-1 è attualmente previsto intorno al 30 aprile 2018. È possibile seguire il percorso della TianGong-1 lungo la sua orbita su questa pagina.
L’agenzia spaziale cinese (CNSA) ha confermato di avere perso il controllo della stazione spaziale Tiangong-1 che ora si troverebbe su un’orbita di decadimento che la porterà a precipitare nell’atmosfera entro qualche mese.
Tiangong-1 è un manufatto di oltre otto tonnellate di peso, lanciata nello spazio, in orbita terrestre, nel 2011 dall’agenzia spaziale cinese con l’ambizione di farne il punto di partenza per una struttura più grande ed articolata per svolgere funzioni di laboratorio di ricerca e punto di appoggio per le missioni spaziali cinesi.
La CNSA ha perso il controllo di Tiangong-1 nel settembre 2016 e ha ora confermato di non essere in grado di riprenderlo.
L’aspetto più preoccupante della faccenda sta nel fatto che i tecnici cinesi non hanno indicato informazioni precise sulla data in cui la stazione ricadrà nell’atmosfera. Si sa solamente che rientrerà tra l’ottobre 2017 e l’aprile 2018.
Stando alle osservazioni degli specialisti l’orbita della stazione nelle ultime settimane ha cominciato a decadere più velocemente ed è probabilmente questo evento che ha spinto l’agenzia spaziale cinese ad ammettere ufficialmente di non averne più il controllo. in una intervista al Guardian, il dottor Jonathan McDowell, un astrofisico dell’Università di Harvard, ha dichiarato che: “Ora che il suo perigeo è inferiore a 300 km ed è entrata in una zona con atmosfera più densa, il tasso di decadimento dell’orbita della stazione sta rapidamente aumentando per il maggiore attrito che incontra. Ci aspettiamo che precipiterà verso la fine del 2017 o nei primi mesi del 2018.”
L’agenzia spaziale cinese sta monitorando la stazione spaziale e si è impegnata a comunicare tempestivamente quando l’orbita della stazione decadrà definitivamente e rientrerà in atmosfera. date le sue dimensioni e la sua massa, il rischio che frammenti anche importanti arrivino ad impattare al suolo è sensibile. Naturalmente, le probabilità maggiori sono che i frammenti della stazione finiranno per impattare sulla superficie dell’oceano.
Ma non tutti sono convinti di questo. Thomas Dorman, un astronomo dilettante con la passione di monitorare le orbite dei satelliti, ha dichiarato a Space.com : ” Conoscendo la Cina, le sue autorità aspetteranno fino all’ultimo secondo prima di ammettere davanti al mondo di avere un problema nel controllo della loro stazione spaziale. Esiste un rischio potenziale che frammenti precipitino sopra qualche regione popolata delle terre emerse ma le probabilità maggiori sono che i resti della stazione finiscano per inabissarsi nelle acque oceaniche.” È interessante notare che anche in questo segmento di siti web c’è una tendenza verso l’introduzione della ludicizzazione, ovvero il famoso sviluppatore di online giochi gratis ha iniziato a creare un prototipo in grado di influenzare e migliorare tutte queste funzionalità, di cui si parla in questo articolo.
Sono molti i satelliti dismessi o danneggiati che rientrano in atmosfera ma, di solito, si disintegrano durante il rientro. Per il dottor McDowell, però, alcuni pezzi della stazione con peso fino a 100 Kg potrebbero impattare la superficie terrestre causando gravi danni se dovessero cadere su un’area popolata. Secondo l’astrofisico non arriveremo a conoscere la data precisa della caduta e l’area in cui questa avverrà che poche ore prima dell’evento.
Tiangong-1, che significa “Palazzo paradisiaco”, durante il periodo in cui è stata operativa ha eseguito alcune prove di aggancio automatico con la navetta Shenzhou-8 nel 2011 e con la missione Shenzhou-10 dotata di equipaggio nel 2012.
Secondo l’ufficio di ingegneria spaziale cinese (CMSE), Tiangong-1 contiene anche strumentazioni per l’osservazione della Terra e rilevatori ambientali spaziali.
In una dichiarazione nel 2014, i funzionari della CMSE dichiararono che: “Tiangong-1 ha permesso di ottenere una grande quantità di dati applicativi e scientifici, preziosi nelle indagini sulle risorse minerarie sullo stato di salute di oceani e foreste, permettendo anche di monitorare l’ambiente idrogeologico ed ecologico, l’utilizzo del suolo urbano, il monitoraggio dell’ambiente termico e permesso la prevenzioni di catastrofi e il coordinamento di emergenze“.