La Terra esiste in un ambiente pericoloso. Corpi cosmici, come gli asteroidi e le comete, sfrecciano costantemente nello spazio e spesso si schiantano sul nostro pianeta. La maggior parte di questi sono troppo piccoli per rappresentare una minaccia, ma alcuni possono essere motivo di preoccupazione.
Quali sono, però, le probabilità che un asteroide si schianti sul pianeta? E cosa stanno facendo i governi per prevenire un evento del genere?
Per trovare le risposte a queste domande, bisogna sapere quanti oggetti pericolosi sono vicini alla Terra. Ad oggi, la NASA ha tracciato solo circa il 40% di quelli più grandi. Grandi e pericolosi asteroidi hanno già visitato la Terra in passato e lo faranno senza dubbio in futuro. Quando appariranno, quanto sarà preparata l’umanità?
La minaccia di asteroidi e comete
Milioni di oggetti di varie dimensioni orbitano attorno al Sole. Gli oggetti vicini alla Terra includono moltissimi asteroidi e comete le cui orbite li porteranno entro 193 milioni di chilometri dal Sole.
Gli astronomi considerano un oggetto vicino alla Terra una minaccia se si avvicina entro 7,4 milioni di km dal pianeta e ha un diametro di almeno 140 metri. Se un corpo celeste di queste dimensioni si schiantasse sulla Terra, potrebbe distruggere un’intera città e causare un’estrema devastazione regionale. Oggetti più grandi – 1 km o più – potrebbero avere effetti globali e persino causare estinzioni di massa.
L’impatto più famoso e distruttivo ebbe luogo 65 milioni di anni fa, quando un asteroide di 10 km di diametro si schiantò contro quella che oggi è la penisola dello Yucatán. L’impatto spazzò via la maggior parte delle specie animali e vegetali sulla Terra, compresi i dinosauri.
Ma anche oggetti più piccoli possono causare danni significativi. Nel 1908, un corpo celeste di circa 50 metri esplose sul fiume Tunguska in Siberia. L’onda d’urto dell’esplosione livellò più di 80 milioni di alberi su 2.100 km quadrati. Nel 2013, un asteroide di soli 20 metri di diametro è esploso nell’atmosfera a 32 km sopra Chelyabinsk, in Russia. Ha rilasciato energia equivalente a quella che produrrebbero 30 bombe di Hiroshima, ferendo oltre 1.100 persone e causando danni per 33 milioni di dollari.
Il prossimo asteroide di notevoli dimensioni che potrebbe colpire potenzialmente la Terra è l’asteroide 2005 ED224. Questo asteroide di 50 metri di diametro si avvicinerà alla Terra l’11 marzo 2023, con circa 1 possibilità di impatto su 500.000.
Guardando i cieli
Mentre le possibilità che un corpo cosmico più grande colpisca la Terra sono piccole, la devastazione che provocherebbe sarebbe enorme.
Il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto questa minaccia e nello Spaceguard Survey del 1998 ha incaricato la NASA di trovare e tracciare il 90% degli oggetti vicini alla Terra più grandi di 1 km di diametro. La NASA ha superato l’obiettivo del 90% nel 2011.
Nel 2005, il Congresso ha approvato un altro disegno di legge che richiedeva alla NASA di espandere la sua ricerca e tracciare almeno il 90% di tutti gli oggetti vicini alla Terra grandi almeno 140 metri entro la fine del 2020. Quell’anno è passato e, principalmente a causa di per mancanza di risorse finanziarie, solo il 40% di quegli oggetti è stato mappato.
Al 14 febbraio 2022, gli astronomi hanno individuato 28.266 asteroidi vicini alla Terra, di cui 10.033 hanno un diametro di 140 metri o maggiore e 888 di almeno 1 km di diametro. Ogni settimana vengono aggiunti circa 30 nuovi oggetti.
Una nuova missione, finanziata dal Congresso nel 2018, dovrebbe lanciare nel 2026 un telescopio spaziale a infrarossi – NEO Surveyor – dedicato alla ricerca di asteroidi potenzialmente pericolosi.
Asteroidi più piccoli, come quello esploso sulla Russia nel 2013, possono colpire la Terra senza preavviso, ma anche oggetti più grandi e pericolosi hanno sorpreso gli astronomi.
Sorprese cosmiche
Potremo prevenire un disastro solo se sapremo che sta arrivando.
Un asteroide delle dimensioni di un campo da calcio – soprannominato “City-killer” – è passato a meno di 65.000 chilimetri dalla Terra nel 2019. Un asteroide delle dimensioni di un jet 747 si è avvicinato nel 2021 così come un asteroide di 1 km si avvicnò nel 2012. Ciascuno di questi è stato scoperto solo circa un giorno prima del passaggio sulla Terra.
La ricerca suggerisce che uno dei motivi potrebbe essere che la rotazione terrestre crea un punto cieco per cui alcuni asteroidi rimangono inosservati o appaiono fermi. Questo potrebbe essere un problema. Nel 2008, gli astronomi hanno individuato un piccolo asteroide solo 19 ore prima che si schiantasse nel Sudan rurale. E la recente scoperta di un asteroide di 2 km di diametro suggerisce che ci sono ancora grandi oggetti in agguato.
Cosa si può fare?
Per proteggere il pianeta dai pericoli cosmici, l’avvistamento precoce è fondamentale. Alla Conferenza sulla difesa planetaria del 2021, gli scienziati hanno raccomandato un tempo minimo di preparazione compreso tra cinque e dieci anni per organizzare una difesa di successo contro asteroidi pericolosi.
Se gli astronomi trovano un oggetto pericoloso, ci sono quattro modi per mitigare un disastro. Il primo riguarda le misure regionali di primo soccorso ed evacuazione. Un secondo approccio comporterebbe l’invio di un veicolo spaziale se fosse un asteroide di piccole o medie dimensioni; la gravità del velivolo cambierebbe lentamente l’orbita dell’oggetto. Per cambiare il percorso di un asteroide più grande, potremmo inviare qualcosa che si schianti sulla sua superficie ad alta velocità oppure far esplodere una testata nucleare nelle vicinanze.
Potrebbero sembrare idee inverosimili, ma nel novembre 2021 la NASA ha lanciato la prima missione di difesa planetaria su vasta scala come prova del concetto: il Double Asteroid Redirection Test, o DART. Il grande asteroide Didymos e la sua piccola luna attualmente non rappresentano una minaccia per la Terra. Nel settembre 2022, la NASA prevede di cambiare l’orbita dell’asteroide facendo schiantare una sonda da 610 kg sulla luna di Didymos a una velocità di circa 22.500 km/h.
È anche importante saperne di più su come sono fatti gli asteroidi minacciosi, poiché la loro composizione può influenzare le possibilità di deviarli. L’asteroide Bennu ha un diametro di 490 metri. La sua orbita lo porterà pericolosamente vicino alla Terra il 24 settembre 2182 e c’è una possibilità di collisione di 1 su 2.700. Un asteroide di queste dimensioni potrebbe spazzare via un intero continente, quindi per saperne di più su Bennu, la NASA ha lanciato la sonda OSIRIS-Rex nel 2016. Il veicolo spaziale è arrivato su Bennu, ha scattato foto, raccolto campioni e dovrebbe tornare sulla Terra nel 2023.
Spesa per la difesa planetaria
Nel 2021, il budget per la difesa planetaria della NASA era di 158 milioni di dollari. Questo è solo lo 0,7% del budget totale della NASA e solo lo 0,02% del budget per la difesa degli Stati Uniti di circa 700 miliardi di dollari per il 2021.
Questo budget supporta una serie di missioni, tra cui la NEO Surveyor di $ 83 milioni, DART a $ 324 milioni e Osiris Rex a circa $ 1 miliardo per diversi anni.
È questa la giusta somma da investire nel monitoraggio dei cieli, dato che circa il 60% di tutti gli asteroidi potenzialmente pericolosi non viene rilevato? Questa è una domanda importante da porsi quando si considerano le potenziali conseguenze.
Investire nella difesa planetaria è come acquistare un’assicurazione per i proprietari di case. La probabilità che si verifichi un evento che distrugga la tua casa è molto piccola, tuttavia le persone acquistano comunque un’assicurazione.
Se anche un singolo oggetto più grande di 140 metri colpisse il pianeta, la devastazione e la perdita di vite umane sarebbero estreme. Un impatto maggiore potrebbe letteralmente spazzare via la maggior parte delle specie sulla Terra. Anche se non ci si aspetta che un asteroide del genere colpisca la Terra nei prossimi 100 anni, la possibilità non è zero. In questo scenario a bassa probabilità e ad alte conseguenze, investire nella protezione del pianeta da pericolosi oggetti cosmici può dare all’umanità un po’ di tranquillità e potrebbe prevenire una catastrofe.