venerdì, Novembre 22, 2024
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Trapianto di testa: si potrà mai fare?

Ricordate il neurochirurgo italiano Sergio Canavero ed il suo progetto di effettuare entro il 2018 il primo trapianto di testa tra esseri umani? Il progetto, dopo tre anni di silenzio, sembra essere stato abbandonato, lo stesso Valery Spiridonov, il giovane russo che si era offerto volontario per l'intervento che ha poi ritirato la sua disponibilità, non sembra avere nuove informazioni in proposito

Trapianto di testa: ricordate Valery Spiridonov, il russo affetto dalla rara sindrome genetica di Werdnig-Hoffman che si era offerto volontario per sottoporsi all’intervento sperimentale di trapianto della testa (o, per meglio dire, di corpo) proposto dal neurochirurgo italiano Sergio Canavero?

Il neurochirurgo, impossibilitato a portare avanti i suoi studi in occidente perché ritenuti poco etici, si era trasferito in Cina per poter continuare i suoi esperimenti.

Bene, Spiridonov, un russo di 31 anni affetto da una grave forma di atrofia muscolare spinale genetica, si era in un primo momento candidato come cavia per il primo trapianto di testa (di corpo, ndr) nella speranza di poter un giorno provare l’emozione di camminare.

Pronto per il trapianto di testa sull’uomo

Poco più di tre anni fa, il neurochirurgo Sergio Canavero annunciò di essere pronto per effettuare il trapianto sull’uomo, dopo avere effettuato diversi test su topi, una scimmia ed infine tra due cadaveri.

A quanto è dato sapere, gli interventi di prova effettuati dal neurochirurgo italiano si erano limitati a trasferire la testa di alcuni topi su altri topi e da una scimmia su un’altra scimmia, mantenendola a 15 gradi sotto zero durante l’intervento per prevenire i danni cerebrali.

Gli interventi, però, si erano limitati a ricollegare i fasci muscolari ed i vasi principali per ristabilire la circolazione cerebrale.

Solo nell’intervento di trapianto della testa tra due cadaveri si era proceduto, con successo secondo quanto riferito all’epoca da Canavero, al tentativo di riallacciare il cordone midollare, senza il quale la testa, anche in caso di sopravvivenza, sarebbe rimasta su un corpo privo di collegamenti nervosi con il cervello e, quindi, paralizzato.

Secondo quanto annunciato all’epoca, il passo successivo, che si sarebbe dovuto compiere nel giro di pochi mesi, sarebbe stato il trapianto della testa da un uomo vivente al corpo di un paziente colpito da morte cerebrale. Spiridonov si era offerto volontario per sottoporsi all’intervento, nella speranza di ritrovarsi a poter un giorno fruire di un corpo sano.

Giunto al dunque, però, Spiridonov, forse anche perché, nel frattempo, aveva trovato l’amore con una bellissima compaesana, Anastasia, che gli aveva dato un figlio, si è tirato indietro, preoccupato, a suo dire, dal fatto che il neurochirurgo non gli aveva garantito non solo la buona riuscita dell’intervento ma nemmeno la certezza della sopravvivenza.

Spiridonov, a quel punto, aveva chiesto al chirurgo di rendere più trasparenti le sue procedure affinché altri medici potessero valutare e capire l’efficacia del suo metodo, cosa che Canavero non ha voluto o potuto fare.

Non mi pento del fatto che Canavero non abbia raggiunto l’obiettivo finale – o l’abbia raggiunto, e abbia fallito“, ha detto Spiridonov al quotidiano russo Komsomolskaya Pravda.

Per lui era solo una normale procedura sperimentale ma mancava completamente di trasparenza“, ha detto. “Tutti avrebbero potuto beneficiare delle informazioni sull’intervento nel caso qualcosa fosse andato storto, per capire come e perché.”

Spiridonov, che oggi vive negli Stati Uniti con la moglie ed il figlio, ha concluso dichiarando che “mi si è levato un peso dal cuore, ho dato due anni della mia vita a questo progetto e sarò felice di vederlo realizzato [su qualcun altro, ndr]

Da allora, nessuna dichiarazione è trapelata dall’entourage di Sergio Canavero a commento delle dichiarazioni di Spiridonov o sul proseguimento degli esperimenti per realizzare il complicato intervento.

Che è Sergio Canavero

Come riporta Wikipedia, Canavero è cresciuto a Torino in una famiglia povera. Ha descritto la sua educazione come dura.

A metà degli anni ’80 inizia la formazione come neurochirurgo funzionale presso il Policlinico Universitario di Torino prima di essere assunto presso la stessa sede. Ha lavorato per 22 anni come neurochirurgo (incluso essere il Direttore del Torino Advanced Neuromodulation Group) fino alla risoluzione del suo contratto nel febbraio 2015 a causa della crescente opposizione al suo lavoro da più sedi. 

Dopo il suo licenziamento dall’ospedale universitario, è stato nominato professore onorario dalla Harbin Medical University.

È stato descritto che Canavero ha completato studi influenti sulla sindrome del dolore centrale e sul morbo di Parkinson.

Ha iniziato il suo lavoro sul trapianto di testa nel 1982. Dopo la risoluzione del contratto nel 2015, aveva collaborato con Xiaoping Ren dell’Università di medicina di Harbin, che stavano già lavorando ad un progetto simile.

Canavero ha attirato l’attenzione dei media nel 2015 dopo aver affermato di essere molto vicino all’esecuzione di successo di un trapianto di testa su esseri umani e ha descritto una versione approssimativa della procedura chirurgica proposta.

*: articolo aggiornato

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