La rete di lunghe scanalature e graffi che si vede nell’immagine di copertina fa parte di un gigantesco sistema di faglie su Marte noto come Tantalus Fossae.
Sebbene non sia un effetto così drammatico nella sua formazione, Tantalus Fossae (“fossae” che significa una cavità o depressione) è una caratteristica evidente su Marte. Questo sistema di depressioni fiancheggia un vasto vulcano marziano a bassorilievo chiamato Alba Mons, che corre lungo il lato orientale del vulcano.
Le fosse furono create quando la vetta di Alba Mons si alzò in elevazione, provocando la deformazione, l’estensione e la rottura della superficie circostante. Le faglie di Tantalus Fossae sono un ottimo esempio di una caratteristica di superficie nota come grabens; ogni trincea si è formava quando due faglie parallele si sono aperte, facendo cadere la roccia nel vuoto risultante.
Le stesse caratteristiche si ritrovano sul versante occidentale di Alba Mons, formando un anello incompleto attorno al vulcano. Complessivamente, i graben associati a questo vulcano si estendono fino a 1000 km di lunghezza e fino a 10 km di larghezza e sono profondi fino a 350 m.
Una storia complessa
In questa immagine di Mars Express, possono essere visti numerosi graben estendersi all’incirca da nord-est (in basso a destra) a sud-ovest (in alto a sinistra).
Si pensa che queste strutture si siano formate non contemporaneamente ma una dopo l’altra, offrendo agli scienziati l’opportunità di ricostruire una linea temporale passata e un’immagine di ciò che ha creato questo paesaggio drammatico.
Il grande cratere da impatto al centro dell’immagine, ad esempio, è tagliato a croce da grabens, indicando che era già presente prima che il vulcano si sollevasse per creare le faglie di Tantalus Fossae. Il secondo più grande cratere da impatto (molto più piccolo e in basso a sinistra rispetto al cratere centrale) sembra sovrapporsi alle faglie, ed è quindi probabile che sia più giovane.
A uno sguardo più attento, in questa regione si possono vedere molte piccole valli ramificate. Queste valli sembrano tagliare direttamente attraverso i graben, e quindi si presume che siano più antiche.
Come mostrato più chiaramente nella vista topografica associata, la parte settentrionale (destra) contiene un terreno molto più basso rispetto alla parte meridionale (sinistra), in alcuni punti, fino a tre chilometri più in basso di altitudine. Ci si aspetterebbe che eventuali piccole valli ramificate corrano lungo le pendici di Alba Mons e si uniscano dove il terreno è più basso, ma questo non si vede, il che implica che le valli devono provenire da tempi più antichi – prima che Alba Mons sorgesse per scolpire questo terreno in ciò che vediamo oggi.
Questa zona prende il nome da Tantalo, che, secondo la leggenda greca, tradì gli dei e fu costretto dall’Ade a sostare in acqua sotto un albero da frutto. Ogni volta che tentava di bere, l’acqua si ritirava e quando tentava di mangiare i rami si spostavano oltre la sua portata, una punizione nota come i tormenti di Tantalo.
Esplorando Marte
Mars Express è in orbita attorno al Pianeta Rosso dal 2003, riprendendo immagini della superficie di Marte, mappando i suoi minerali, identificando la composizione e la circolazione della sua tenue atmosfera, sondando sotto la sua crosta ed esplorando come i vari fenomeni interagiscono nell’ambiente marziano.
La telecamera stereo ad alta risoluzione (HRSC) della missione, responsabile di queste nuove immagini, ha rivelato molto sulle diverse caratteristiche della superficie di Marte, con immagini recenti che mostrano di tutto, da creste e solchi scolpiti dal vento a vulcani, crateri da impatto, faglie tettoniche, canali fluviali e antiche pozze di lava.