di Oliver Melis
Abbiamo sentito ripetere innumerevoli volte: “Nel medioevo la gente pensava che la terra fosse piatta“. Aggiungiamo anche una seconda affermazione che abbiamo sentito poche volte: Colombo ha dimostrato che la Terra non è piatta contrariamente a quanto pensavano i suoi contemporanei, che credevano che il suo tentativo sarebbe fallito perché ritenevano che le caravelle sarebbero cadute oltre il bordo della Terra.
La sfericità del nostro pianeta era già stata dimostrata da Pitagora e da altri matematici greci nel VI secolo a.C.. Aristotele, inoltre, osservò la forma dell’ombra della Terra sulla Luna e la curvatura della costa, ben nota ai marinai che navigavano verso la terraferma. Nel II secolo a.C. Eratostene stimò con grande precisione la forma e la circonferenza del nostro pianeta. Ai tempi di Colombo queste teorie erano note alle persone con un buon grado di istruzione e cultura.
L’idea di un Cristoforo Colombo convinto che la Terra fosse piatta è in realtà abbastanza recente: risale al 1828, prima non se ne trova alcun cenno, ed è riportata nella biografia dell’esploratore scritta da Washington Irving.
Il professor Jeffrey Russell sostiene che questo mito su Colombo ebbe origine in una storia sul navigatore del 1828 scritta da Washington Irving, secondo il quale i teologi e gli esperti del periodo si opposero al finanziamento dei viaggi perché la terra era piatta. Questo è noto per essere un falso.
Colombo, come tanti nella sua epoca, sapeva che la terra era rotonda.
Colombo affrontò l’opposizione nel suo viaggio, ma non da parte di persone che pensavano che sarebbe caduto dal bordo della Terra piatta, ma per un errore di valutazione sulla grandezza reale del pianeta, dimensioni sottostimate da Colombo che secondo alcuni poteva fallire la sua missione per mancanza di scorte alimentari e acqua potabile.
In realtà, è probabile che l’idea della Terra piatta fosse universalmente diffusa in Europa solo nei secoli precedenti al IV A.C., successivamente si diffusero le idee dei grandi pensatori greci che, come abbiamo visto, ne provarono la sfericità arrivando perfino a calcolarne, con buona approssimazione, la circonferenza. Fu intorno a questa data che i pensatori greci iniziarono come abbiamo visto, non solo a realizzare che la terra era un globo, ma calcolarono – con grande accuratezza- le dimensioni precise del nostro pianeta.
L’idea di una Terra piatta tornò a diffondersi nei primissimi secoli del Medio Evo, quando con la caduta dell’impero romano ed il diffondersi di numerose superstizioni legate all’affermazione del cristianesimo, la cultura restò confinata in una ristrettissima elìte.
Come ci insegna Colombo, però, che utilizzò carte e studi a lui precedenti, già all’alba del secondo millennio la consapevolezza di un pianeta circumnavigabile era tornata a diffondersi con il ritorno della diffusione delle arti e delle scienze.
Probabilmente non è un caso che oggi, come nel medio evo, tornino in auge idee e false teorie su forma e dimensione del nostro pianeta. Allora furono superstizioni, favole e leggende a diffondere tra il popolino, che aveva però la scusa dell’ignoranza non essendo disponibili scuole ed informazioni alla portata di tutti, l’idea che la Terra fosse piatta, oggi, nonostante l’alfabetizzazione di massa, false teorie e bufale si diffondono grazie alla rete e alla credulità di tanti che preferiscono giustificare le proprie difficoltà ed i propri problemi con l’idea di una serie di complotti globali orditi da millenni dalla classe dominante ai danni del popolino.
Nessun assertore dell’idea di una Terra piatta, al di là dei riscontri empirici evidenti a chiunque abbia osservato l’orizzonte dal mare o abbia preso un aereo, ha mai risposto a due domande semplicissime: “Quale sarebbe lo scopo del far credere alla gente che la Terra sia rotonda? Cosa ci guadagnerebbe l’elìte dominante dalla sfericità del pianeta?“