Ieri i governi di Stati Uniti e UE hanno concordato di escludere la Russia dal sistema SWIFT, dopo avere già varato un vasto pacchetto di sanzioni economiche senza precedenti volte a dissuadere il presidente Vladimir Putin dal portare avanti l’invasione dell’Ucraina. Si tratta di una misura che potrebbe minare fortemente la determinazione del Cremlino: l’esclusione da SWIFT, di fatto, taglia fuori la Russia dal sistema bancario globale.
In un annuncio arrivato nel tardo pomeriggio di sabato, la Casa Bianca ha affermato, di concerto con Commissione europea, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Canada, che gli Stati Uniti sostengono l’espulsione di alcune banche russe da SWIFT, la rete di alta sicurezza che collega migliaia di istituzioni finanziarie in tutto il mondo e ha promesso sforzi per “assicurare collettivamente che questa guerra sia un fallimento strategico per Putin“.
Alcuni la chiamano “opzione nucleare“.
SWIFT è una rete ad alta sicurezza che collega migliaia di istituzioni finanziarie in tutto il mondo.
A questa notizia i russi hanno risposto affermando che le spedizioni di petrolio, gas e metalli in Europa si interromperanno non appena il bando sarà operativo.
“Se la Russia viene disconnessa da SWIFT, non riceveremo valuta [straniera], ma gli acquirenti, in primo luogo i paesi europei, non riceveranno le nostre merci: petrolio, gas, metalli e altri componenti importanti“, ha commentato Nikolai Zhuravlev, vice relatore della camera alta del parlamento russo, secondo il media statale TASS.
Cos’è SWIFT?
La Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication è stata fondata nel 1973 per sostituire il sistema telex ed è ora utilizzata da oltre 11.000 istituzioni finanziarie per inviare messaggi e ordini di pagamento sicuri. non esistendo un’alternativa accettata a livello globale, è un sistema essenziale per il funzionamento della finanza globale.
Rimuovere la Russia da SWIFT renderà quasi impossibile per le istituzioni finanziarie inviare denaro dentro o fuori dal paese, provocando uno shock improvviso per le società russe e i loro clienti stranieri, in particolare gli acquirenti di esportazioni di petrolio e gas denominate in dollari USA.
“Il taglio porrebbe fine a tutte le transazioni internazionali, provocherebbe volatilità valutaria e causerebbe massicci deflussi di capitali“, ha scritto l’anno scorso Maria Shagina, visiting fellow presso l’Istituto finlandese per gli affari internazionali in un articolo per il Carnegie Moscow Center. L’esclusione della Russia da SWIFT provocherà una contrazione della sua economia del 5%, secondo le stime dell’ex ministro delle finanze Alexei Kudrin nel 2014.
SWIFT ha sede in Belgio ed è governata da un consiglio composto da 25 persone, tra cui Eddie Astanin, presidente del consiglio di amministrazione del Central Counterparty Clearing Centre russo. SWIFT, che si descrive come un'”utilità neutrale”, è costituita dalla legge belga e deve essere conforme alle normative dell’UE.
Cosa succede se la Russia viene bandita da SWIFT?
Esistono precedenti per la rimozione di un paese da SWIFT.
SWIFT ha disconnesso le banche iraniane nel 2012 dopo che erano state sanzionate dall’Unione Europea per il programma nucleare del paese. L’Iran perse quasi la metà delle sue entrate dalle esportazioni di petrolio e il 30% del commercio estero a seguito della disconnessione.
“SWIFT è una cooperativa globale neutrale creata e gestita per il beneficio collettivo della sua comunità“, ha affermato l’organizzazione in una dichiarazione mercoledì. “Qualsiasi decisione di imporre sanzioni a paesi o singole entità spetta esclusivamente agli organi governativi competenti e ai legislatori applicabili“, ha aggiunto.
Gli Stati Uniti e la Germania sono quelli che verrebbero maggiormente colpiti da un bando della Russia da SWIFT, perché le loro banche sono gli utenti SWIFT che hanno più comunicazioni con le banche russe.
Secondo il Financial Times, la Banca centrale europea ha avvertito gli istituti di credito con una significativa esposizione alla Russia di prepararsi alle sanzioni contro Mosca.
Le contromisure della Russia
La Russia ha adottato misure negli ultimi anni per attenuare il trauma dell’eventuale rimozione da SWIFT.
Mosca ha istituito il proprio sistema di pagamento, SPFS, dopo essere stata colpita dalle sanzioni occidentali nel 2014 in seguito all’annessione della Crimea all’inizio di quell’anno. SPFS ora ha circa 400 utenti, secondo la banca centrale russa. Il 20% dei trasferimenti nazionali vengono attualmente effettuati tramite SPFS, ma le dimensioni dei messaggi sono limitate e le operazioni sono limitate alle ore feriali.
Il nascente sistema di pagamento interbancario transfrontaliero cinese, o CIPS, potrebbe fornire un’altra alternativa a SWIFT. Mosca potrebbe, inoltre, essere costretta a ricorrere all’uso delle criptovalute ma non si tratta di alternative allettanti.