Un gruppo di ricercatori che cercano di sfruttare le proprietà insolite del regno quantistico affermano di aver simulato con successo un metodo di viaggio nel tempo all’indietro che ha permesso loro di modificare un evento una volta su quattro.
I ricercatori, appartenenti all’Università di Cambridge si sono affrettati a specificare di non avere costruito una vera e propria macchina del tempo, ma hanno anche sottolineato come la loro procedura non viola la fisica mentre modifica eventi passati dopo che si sono verificati.
Come funziona questa cosa?
“Immagina di voler inviare un regalo a qualcuno: devi inviarlo il primo giorno per assicurarti che arrivi il terzo giorno“, ha spiegato l’autore principale David Arvidsson-Shukur del Cambridge Hitachi Laboratory. “Il problema sorge quando riceverai la lista dei desideri di quella persona solo il secondo giorno“.
Il problema è che per rispettare la tempistica e far giungere al destinatario il regalo in tempo, dovrai inviarlo il primo giorno. Sappiamo, però, come osserva Arvidsson-Shukur, che non saprai quale regalo inviare se non il secondo giorno, il che significa che il tuo regalo arriverà in ritardo o sarà sbagliato.
“Ora immagina di poter modificare ciò che invii il primo giorno con le informazioni ottenute dalla lista dei desideri ricevute il secondo giorno“, aggiunge. Secondo i ricercatori, nello scenario giusto, questo fenomeno può verificarsi.
“La nostra simulazione utilizza la manipolazione dell’entanglement quantistico per mostrare come potresti modificare retroattivamente azioni già compiute per garantire che il risultato finale sia quello desiderato”.
USARE L’ENTANGLEMENT QUANTISTICO
L’entanglement quantistico è un processo in cui alcuni aspetti fondamentali delle particelle quantistiche sono condivisi da due o più particelle e il cambiamento di tali proprietà in ogni singola particella provoca lo stesso cambiamento nelle altre. Nelle loro simulazioni, pubblicate sulla rivista Physical Review Letters, il gruppo di ricerca di Cambridge ha simulato l’entanglement di due particelle. Una delle particelle viene quindi inviata per essere utilizzata in un esperimento.
Dopo il completamento dell’esperimento, hanno acquisito nuove informazioni che li avrebbero indotti ad agire diversamente. In questa situazione, “lo sperimentatore manipola la seconda particella per alterare efficacemente lo stato passato della prima particella, cambiando il risultato dell’esperimento”. ha spiegato la coautrice dello studio Nicole Yunger Halpern, ricercatrice presso il National Institute of Standards and Technology (NIST) e l’Università del Maryland.
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In effetti, modificando la particell, i ricercatori hanno cambiato il passato. Almeno nelle loro simulazioni. È un effetto che i ricercatori hanno descritto come “notevole”. Tuttavia, dicono, c’è un problema. L’esperimento cambia il passato con le nuove informazioni solo circa il 25% delle volte.
“In altre parole, la simulazione ha una probabilità di fallimento del 75%“, afferma Arvidsson-Shukur. “Se manteniamo l’analogia del dono, una volta su quattro il regalo sarà quello desiderato (ad esempio un paio di pantaloni), un’altra volta sarà un paio di pantaloni ma della taglia sbagliata, o della taglia giusta ma del colore sbagliato, oppure sarà una giacca.
Fortunatamente, nelle loro simulazioni, sono in grado di sapere quando hanno fallito, il che può comunque consentire al ricercatore di rielaborare il sistema per ottenere in modo efficace un viaggio nel tempo all’indietro e ottenere il risultato desiderato. Per raggiungere questo obiettivo apparentemente impossibile, propongono di utilizzare un filtro che consentirà al loro sperimentatore teorico di inviare una serie di soluzioni e poi semplicemente filtrare il 75% di esiti non desiderati.
“Ipotizziamo che inviare regali sia poco costoso e quindi possiamo inviare numerosi pacchi il primo giorno“, ha affermato il coautore Aidan McConnell, Ph.D., che ha svolto questa ricerca durante il suo master presso il Cavendish Laboratory di Cambridge. “Il secondo giorno sappremo quale regalo avremmo dovuto inviare. Quando i pacchi arrivano, il terzo giorno, un regalo su quattro sarà corretto e noi li selezioniamo dicendo al destinatario quali consegne buttare via”.
NON UNA MACCHINA DEL TEMPO, MA UN SISTEMA DI VIAGGIO NEL TEMPO A RITROSO?
I ricercatori si sono assicurati di sottolineare che si tratta solo di simulazioni, anche se programmate con successo nei comportamenti noti delle particelle entangled. Quindi, si è effettivamente dimostrato un modo per modificare i risultati di un esperimento cambiando il passato, almeno il 25% delle volte, più che un viaggio a ritroso nel tempo, sembrerebbe un modo per influenzare e modificare il passato.
“Non stiamo proponendo una macchina per viaggiare nel tempo, ma piuttosto un’immersione profonda nei fondamenti della meccanica quantistica”, ha affermato Arvidsson-Shukur. “Queste simulazioni non ti permettono di tornare indietro e modificare il tuo passato, ma ti permettono di creare un domani migliore risolvendo oggi i problemi di ieri“.
Il ricercatore nota inoltre che il tasso di fallimento del loro sistema di viaggio nel tempo all’indietro è in qualche modo rassicurante, soprattutto per i fisici che dipendono dalle teorie della relatività di Einstein e da tutta la scienza costruita su quelle teorie.
“Il fatto che dobbiamo utilizzare un filtro per far funzionare il nostro esperimento è in realtà piuttosto rassicurante“, ha affermato. “Il mondo sarebbe molto strano se la nostra simulazione del viaggio nel tempo funzionasse ogni volta. La relatività e tutte le teorie su cui stiamo costruendo la nostra comprensione dell’universo ne sarebbero stravolte”.