Al fine di determinare la velocità di rotazione di Sagittarius A*, il buco nero al centro della Via Lattea, un team di ricercatori ha utilizzato un nuovo metodo basato sui raggi X e dati radio.
Per calcolare tale velocità è stato indispensabile tenere conto del materiale che scorre verso e lontano dal corpo celeste. Gli studiosi hanno potuto constatare che Sagittarius A* ruota con una velocità angolare che è quasi il 60% del valore massimo possibile, questo limite è naturalmente spiegabile se si pensa che la materia non può viaggiare più velocemente della velocità della luce.
Cosa sappiamo su Sagittarius A*
In passato, altri studiosi hanno effettuato analisi sulla velocità ddi Sagittarius A*, utilizzando metodologie e strumenti diversi e arrivando a conclusioni talvolta estremamente diverse: alcuni hanno ipotizzato che Sagittarius A* fosse in realtà fermo, altri invece che raggiungesse quasi la velocità massima di rotazione. Il corpo celeste, ruotando, attira tutto lo spaziotempo vicino a esso, che viene prima inglobato e poi schiacciato. Guardando il buco nero rotante di lato, si nota che lo spaziotempo ha la forma di un pallone da calcio. Più veloce risulta essere la rotazione, più il “pallone” da l’impressione di essere piatto.
Il buco nero, mentre ruota, è un’inimmaginabile fonte energetica. Quelli supermassicci hanno la capacità di produrre deflussi collimati. Si tratta di flussi di materia o energia che vengono emessi in modo diretto e concentrato da diverse sorgenti astronomiche. Questi flussi possono essere costituiti da materia, come gas o plasma, o da radiazione energetica, come raggi X o gamma. Nei buchi neri supermassicci, i deflussi collimati possono essere generati attraverso diversi processi, tra cui:
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Accrescimento del materiale: quando materia circostante, come gas e polvere, cade verso il buco nero a causa della forza gravitazionale, può formare un disco di accrescimento intorno ad esso. Durante questo processo, parte del materiale all’interno viene riscaldata a temperature estreme e accelerata a velocità molto elevate, generando flussi di materia altamente energetici.
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Campi magnetici: i buchi neri supermassicci possono essere circondati da intensi campi magnetici generati dal materiale che cade verso di loro. Questi campi magnetici possono interagire con la materia in caduta, causando l’accelerazione e il confinamento della materia in stretti getti collimati.
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Processi relativistici: vicino al buco nero, dove le forze gravitazionali sono estreme, si verificano fenomeni particolari che coinvolgono la deformazione dello spaziotempo. Questi processi possono accelerare la materia vicino al buco nero a velocità prossime a quella della luce, generando deflussi collimati di energia ad alta velocità.
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Interazioni con il disco di accrescimento: il materiale all’interno del disco di accrescimento può interagire con il campo magnetico del buco nero o subire l’effetto dei processi relativistici, causando l’emissione di flussi collimati.