Ritrovata maschera Maya a mosaico di 1.700 anni fa

In un sito archeologico del Guatemala è stata ritrovata una maschera Maya a mosaico appartenuta ad un antico re, risalente al 350 d.C.

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Maschera Maya a mosaico

Una squadra di ricercatori, durante uno scavo in Guatemala, ha scoperto all’interno di una tomba reale Maya, una maschera Maya a mosaico forgiata con la giada. Il reperto che potrebbe essere appartenuto a un re “precedentemente sconosciuto” risale al 350 d.C., durante il periodo classico Maya. La tomba sì è rivelata ricca di interessanti offerte funebri, secondo quanto dichiarato dall’Università di Tulane.

Maschera Maya a mosaico

Maschera Maya a mosaico: un prezioso manufatto ricco di significati

Il sito archeologico, conosciuto come Chochkitam, si trova nelle foreste pluviali del Petén, una regione del nord del Guatemala. I ricercatori conoscono l’area da circa 100 anni, ma solo recentemente sono stati effettuati scavi formali. Non sono pero mancati i saccheggiatori che hanno rubato diversi manufatti.

Una scoperta come questa è un po’ come vincere alla lotteria in termini di informazioni“, ha dichiarato Francisco Estrada-Belli, l’archeologo responsabile degli scavi: “Apre una finestra su un periodo sconosciuto di cui abbiamo pochissimi testi”. Estrada-Belli e il suo team hanno trovato la tomba utilizzando il lidar, una tecnologia di telerilevamento che prevede l’uso di laser da un aereo per creare una mappa digitale del terreno.

È come fare le radiografie del suolo della giungla“, ha aggiunto Estrada-Belli: “ È una tecnologia che ha rivoluzionato il nostro campo. Solo ora possiamo vedere dove stiamo andando invece di limitarci a vagabondare nella giungla sperando di trovare qualcosa”.



Le scansioni Lidar della squadra hanno rivelato i tunnel che i saccheggiatori hanno scavato in un’antica piramide. Secondo Erin Blakemore del National Geographic, Estrada-Belli e il suo team hanno scavato più di 6 metri nella piramide prima di trovare la tomba. Il soffitto di pietra era crollato su se stesso, ma per il resto era intatto, a parte il decadimento naturale. All’interno, gli archeologi hanno scoperto la Maschera Maya a mosaico di giada, oltre 16 rare conchiglie di molluschi e femori umani scolpiti con geroglifici.

La giada utilizzata nella maschera Maya a mosaico è stata documentata in altri antichi siti Maya, dove è stata utilizzata per formare maschere a mosaico per le sepolture reali“, ha spiegato Kaleena Fraga: “Queste maschere spesso raffiguravano divinità o antenati“. I ricercatori pensano che questa particolare maschera Maya a mosaico rappresenti il dio Maya della tempesta.

Maschera Maya a mosaico

Le conchiglie dei molluschi, chiamate conchiglie Spondylus, provengono da un’ostrica spinosa che i reali Maya usavano come valuta e gioielli, e venivano utilizzate persino nei rituali sacrificali. Alcune delle incisioni sulle ossa del femore raffigurano un uomo che regge una maschera Maya a mosaico di giada proprio come quella rinvenuta all’interno della tomba. Altri sono geroglifici, che secondo i ricercatori: “Identificano il padre e il nonno del re, collegando il sovrano agli stati Maya di Tikal e Teotihuacán”.

Le reliquie, che si stima risalgano al 350 d.C., forniscono un collegamento con Tikal e il sito centrale messicano di Teotihuacan, che ha influenzato i governanti Maya dell’epoca, hanno rivelano anche importanti informazioni sulla devozione religiosa e sulla successione reale.

Durante la vita di questo misterioso re, Chochkitam era una: “Città Maya di medie dimensioni con edifici pubblici relativamente modesti“, ha continuato Estrada-Belli. In città vivevano tra le 10.000 e le 15.000 persone, mentre altre 10.000 risiedevano nelle zone vicine. Presto i ricercatori effettueranno un’analisi del DNA delle ossa. Continueranno anche a scavare nel sito, che sperano possa rivelare ancora più tesori perduti.

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La scoperta della maschera Maya a mosaico arriva 100 anni dopo che Fran Blom, uno dei primi direttori del famoso Middle American Research Institute (MARI) di Tulane, ha esplorato per la prima volta il sito. Le rovine di Chochkitam sono state analizzate per la prima volta nel 1924.

Tutta l’America indigena ha una storia profonda e complessa“, ha affermato Marcello A. Canuto, direttore del MARI e archeologo di Tulane specializzato in archeologia Maya: “Per questo motivo, Tulane rha riconosciuto subito che era importante e meritevole di un interesse accademico serio e mirato. Scoperte come la maschera Maya a mosaico ed altre, comprese quelle fatte da altri docenti di Tulane e studenti che hanno condotto ricerche sul campo, rappresentano l’impegno di Tulane nello studio degli antichi popoli indigeni americani e dei loro manufatti”.

Le ossa e la maschera Maya a mosaico sono scoperte significative che dimostrano la ricchezza e l’influenza del re sepolto con esse: “È un’emozione straordinaria e un privilegio“, ha concluso Estrada-Belli: “A volte siamo fortunati“.

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