Alcuni scienziati ritengono che vi sia l’urgenza d limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius entro il 2040 se si vuole evitare un futuro in cui la vita quotidiana in tutto il mondo sia segnata dai suoi effetti peggiori e più devastanti: siccità estreme, incendi, inondazioni, temperature tropicali, tempeste e altri disastri che chiamiamo collettivamente cambiamento climatico.
Questi effetti sono avvertiti da tutte le persone in un modo o nell’altro, ma sono vissuti in modo più acuto dai meno privilegiati, dagli emarginati economicamente e dalle persone di colore, per le quali il cambiamento climatico è spesso un fattore chiave di povertà, sfollamento, fame e disordini sociali.
Riscaldamento globale: le soluzioni ardite della scienza
Dalla Rivoluzione Industriale, la temperatura annuale globale è aumentata complessivamente di poco più di 1 grado Celsius, o circa 2 gradi Fahrenheit. Tra il 1880, anno in cui è iniziata un’accurata registrazione dei dati, e il 1980, è aumentato in media di 0,07 gradi Celsius ogni 10 anni.
Dal 1981, tuttavia, il tasso di aumento è più che raddoppiato: negli ultimi 40 anni abbiamo visto un aumento annuale della temperatura globale di 0,18 gradi Celsius per decennio.
Per ovviare all’annoso problema del riscaldamento globale, una squadra di scienziati ha esplorato un’idea ardita per impedire il surriscaldamento del nostro pianeta: installare ombrelli nello spazio per bloccare il riscaldamento del Sole.
Il team di esperti si è dichiarato pronto per mettere in atto questo audace esperimento. Gli scienziati, guidati dal Professore di fisica dell’Asher Space Research Institute e direttore del Technion-Israel Institute of Technology Yoram Rozen, affermano di essere pronti a sviluppare un prototipo che abbatterebbe i danni del riscaldamento globale. Ma c’è un grosso problema: lo scudo deve estendersi su un’area di circa 1.609.344 km quadrati, o circa le dimensioni dell’Argentina.
Dato che si tratta di una struttura troppo grande per essere lanciata nello spazio con un singolo razzo, Rozen e il suo team hanno proposto uno schema in cui uno sciame di scudi più piccoli verrà lanciato nello spazio, dove lavoreranno insieme: “Possiamo mostrare al mondo: ‘Guarda, esiste una soluzione funzionante, prendila, aumentala fino alle dimensioni necessarie'”, ha dichiararo Rozen.
Tecnicamente l’idea di limitare i danni del riscaldamento globale attraverso un mastodontico scudo che blocchi il calore del sole esiste ormai da decenni. Invece di bloccare completamente il Sole con un parasole gigante, i ricercatori hanno ipotizzato che dovremmo bloccare solo tra l’1 e il 2% della radiazione della nostra stella per mitigare gli effetti del riscaldamento globale.
L’anno scorso, un team di scienziati di Harvard e dell’Università dello Utah ha valutato l’idea di posizionare la polvere in un “punto di Lagrange” tra il Sole e la Terra per superare il problema del riscaldamento globale. Un altro team ha proposto di utilizzare un vero e proprio “ombrello” legato a un asteroide per ottenere lo stesso effetto.
Un maxi ombrello tuttavia rappresenterebbe solo una parte della soluzione al riscaldamento globale poiché l’atmosfera terrestre intrappolerebbe ancora il calore sotto forma di emissioni di gas serra.
Non tutti ritengono che questa sia la soluzione se non per abbattere, almeno migliorare le conseguenze del riscaldamento globale. I critici hanno affermato che gli scudi spaziali sarebbero incredibilmente proibitivi in termini di costi e di sviluppo, considerato il ritmo con cui il riscaldamento globale sta accelerando. Per non parlare degli urti che una struttura del genere dovrebbe essere in grado di tollerare mentre è esposta nello spazio.
I sostenitori del progetto, d’altra parte, ritengono che non si dovrebbe lasciare nulla di intentato nel trovare soluzioni al riscaldamento globale. Rozen e il suo team stanno ora cercando di assicurarsi una cifra compresa tra i 10 e i 20 milioni di dollari per costruire il loro prototipo:”Noi del Technion non salveremo il pianeta“, hanno dichiarato: “Ma dimostreremo che è possibile farlo”.