Resilience, il lander lunare sviluppato e gestito dalla compagnia giapponese ispace, è stato un elemento chiave della missione Hakuto-R. L’obiettivo principale di questa missione era duplice: da un lato, installare una piccola opera d’arte colorata, soprannominata “Moonhouse”, sulla superficie lunare; dall’altro, esplorare le caratteristiche superficiali della Luna avvalendosi del rover Tenacious.

Il viaggio di Resilience verso la Luna
Il percorso di Resilience verso la Luna è iniziato il 15 gennaio, con il lancio dalla Space Coast della Florida come parte della missione Hakuto-R 2. Il lander ha raggiunto con successo l’orbita lunare il 6 maggio.
Successivamente, ha eseguito una manovra precisa per modificare la sua traiettoria, stabilizzandosi in un’orbita a soli 100 chilometri dalla superficie lunare. Il 27 maggio, ispace ha condiviso via tweet una sua foto scattata, che mostrava una vista della Terra con il Giappone oscurato dalle nuvole. Attualmente, il lander si trova in orbita lunare, puntando verso il Mare Frigoris (“Mare del Freddo”), situato sul lato visibile della Luna, come sito di atterraggio designato.
Con la missione Resilience, ispace ambiva a diventare una delle prime compagnie private a far atterrare con successo una sonda sulla Luna. Tuttavia, è importante ricordare che la prima missione dell’azienda, tentata nell’aprile 2023, si è conclusa con un insuccesso, in quanto la sonda si è schiantata durante la fase di atterraggio.
Un ritorno all’esplorazione lunare
Nonostante le precedenti sfide, ispace ha dimostrato una notevole resilienza, collaborando strettamente con agenzie spaziali di fama mondiale come la NASA (National Aeronautics and Space Administration) e la JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) per progettare e testare il lander lunare Resilience. Questo impegno congiunto è stato il fulcro della missione Hakuto-R 2, dove la “R” sta emblematicamente per “reboot”, a sottolineare un nuovo inizio e una rinnovata determinazione nell’esplorazione lunare.
Il lander non era una semplice sonda destinata all’atterraggio lunare, rappresentava una piattaforma complessa per l’esecuzione di diverse attività scientifiche e tecnologiche. A bordo del lander erano presenti ben cinque carichi utili, ognuno con uno scopo specifico e vitale per il successo della missione. Tra questi, spiccava un piccolo ma sofisticato rover da 5 chilogrammi, battezzato Tenacious.
Annuncio pubblicitario
Interessato all'Intelligenza Artificiale?
Prova a leggere su Amazon Unlimited la nostra guida su come installarne una in locale e come ricavarne il massimo.
Una Intelligenza Artificiale locale ti permette di usufruire di tutti i vantaggi derivanti dall'uso dell'IA ma senza dover pagare costosi abbonamenti.
📘 Leggi la guida su AmazonSecondo quanto comunicato dalla NASA, il ruolo principale di Tenacious sarebbe stato quello di esplorare la superficie lunare e di raccogliere preziosi campioni lunari, fornendo dati cruciali per l’avanzamento della nostra comprensione del satellite naturale della Terra. Questo approccio multidisciplinare riflette la visione di ispace di non limitarsi a raggiungere la Luna, ma di contribuire attivamente alla ricerca e allo sviluppo scientifico.
Un atterraggio interrotto
Il 5 giugno 2025 era una data attesa con grande trepidazione per il team di ispace e per gli appassionati di esplorazione spaziale. Il lander Resilience si stava avvicinando al momento critico dell’atterraggio morbido sulla superficie lunare, un’impresa complessa che avrebbe segnato un traguardo significativo per una compagnia privata.
Purtroppo, la speranza si è tramutata in incertezza quando i dati di telemetria provenienti dal lander hanno improvvisamente cessato di arrivare proprio prima che toccasse il suolo lunare. Questo silenzio inaspettato ha lasciato un’ombra di dubbio e preoccupazione, con il mondo intero a interrogarsi sul destino del lander.
Le ore successive all’interruzione delle comunicazioni sono state cariche di tensione e aspettativa. Poi, l’annuncio ufficiale di ispace ha dissipato ogni residuo di speranza, confermando i timori più grandi. La compagnia ha dichiarato che, in base ai dati disponibili e all’improvvisa perdita di contatto, Resilience si era probabilmente schiantato sulla Luna. Questo tragico epilogo ha segnato la fine della missione, spegnendo le ambizioni di un atterraggio lunare di successo e sottolineando ancora una volta le immense difficoltà e i rischi intrinseci dell’esplorazione spaziale.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale di ispace.