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L’azoto liquido può essere terribilmente pericoloso. Secondo quanto riportato dall’Associated Press una perdita di questo liquido a bassissima temperatura in un impianto avicolo di Gainesville, in Georgia, in un incidente avvenuto qualche anno fa, ha ucciso sei persone e ne ha ferite quasi una dozzina.
La tragica notizia potrebbe essere uno shock per chi ha familiarità con l’azoto liquido per averlo utilizzato in esperimenti scientifici apparentemente innocui a scuola. Che cos’è l’azoto liquido, e perché è così pericoloso?
Che cos’è l’azoto liquido e a cosa serve?
L’azoto, sotto forma gassosa costituisce circa il 78% dell’atmosfera terrestre in volume. L’elemento, scoperto nel 1772 da Daniel Rutherford, è un elemento fondamentale di tutta la vita sulla Terra e svolge un ruolo importantissimo nella crescita delle piante. Quando viene raffreddato a -195° C, il gas si trasforma in un liquido.
I professori polacchi Zygmunt Wróblewski e Karol Olszewski furono i primi a liquefare con successo l’azoto nel 1883. Solo 15 anni dopo, lo scienziato britannico James Dewar sviluppò un contenitore di stoccaggio, che servì da prototipo per i moderni contenitori di LN2 (azoto liquido).
Molti impianti di refrigerazione industriali, come quelli utilizzati nello stabilimento di Foundation Food Group, fanno affidamento sull’azoto liquido come refrigerante.
L’azoto liquido è diventato un refrigerante molto utilizzato perché congela quasi tutto ciò che tocca. Oggi, l’industria medica lo utilizza per conservare il sangue e le cellule riproduttive, per la conservazione nei laboratori di ricerca e come refrigerante nell’industria alimentare.
L’imprenditrice culinaria inglese Agnes Marshall, soprannominata la “regina dei ghiacci” dai suoi contemporanei londinesi dell’epoca vittoriana, è considerata la prima a suggerire l’uso dell’azoto liquido in cucina.
Molti ristoranti di fascia alta che presentano la cosiddetta cucina molecolare utilizzano piccole quantità di azoto liquido per congelare istantaneamente il cibo e migliorare i cocktail fantasiosi.
Ovviamente si beve a proprio rischio e pericolo: a un’adolescente britannica è stato necessario asportare lo stomaco dopo aver ingerito un cocktail che conteneva azoto liquido. Si suppone che i maestri mixologi lo facciano girare intorno al bicchiere finché non si vaporizza completamente prima di versare la bevanda.
Quando l’azoto liquido diventa pericoloso?
Nonostante sia un comunemente utilizzato come refrigerante, la cattiva gestione dell’azoto liquido può avere conseguenze mortali. Quando l’azoto liquido fuoriesce nell’aria si trasforma in un gas incolore, inodore e inerte, che sposta l’ossigeno negli spazi chiusi.
Le perdite, come quella che si è verificata nell’impianto avicolo della Fondazione Food Group, sono particolarmente pericolose. Quando viene riscaldato, l’azoto liquido vaporizza e si espande, producendo una nube di gas azoto che può spostare l’ossigeno in stanze scarsamente ventilate.
La carenza di ossigeno può portare a mal di testa, vertigini, perdita di coscienza, disorientamento e morte per asfissia. E poiché il gas è inodore, incolore e inerte, spesso non si avverte alcun segnale di allarme che indichi la presenza di una perdita. Molti soccombono ai loro sintomi prima di rendersi conto di cosa sta succedendo.
L’incidente della scorsa settimana è solo l’ultimo di una serie di devastanti incidenti criogenici. Quattordici persone sono morte per asfissia in incidenti legati all’azoto liquido tra il 2012 e il 2020, secondo la US Occupational Safety and Health Administration (OSHA).
L’azoto liquido può causare danni ai tessuti se ad esempio entra in contatto con la pelle nuda per lunghi periodi di tempo. Curiosamente, come spiega la Royal Institution, l’effetto Leidenfrost, in cui la sostanza più calda è isolata dal liquido congelante da una nuvola di vapore, può prevenire in una certa misura le ustioni criogeniche.
Poiché l’azoto liquido ha un rapporto di espansione liquido-gas così importante, ovvero si espande di un fattore 694, vaporizzare il liquido in un contenitore chiuso può avere conseguenze catastrofiche. Nel 2006, un incidente in un laboratorio della Texas A&M University a College Station ha fatto schizzare un serbatoio di azoto liquido attraverso il soffitto come un razzo. Per fortuna nessuno si è fatto del male.