Sono passati sei mesi da quando un razzo europeo ha portato in orbita il telescopio spaziale James Webb. Da allora, il telescopio ultracomplesso ha aperto con successo il suo ampio schermo solare, ha attivato i suoi strumenti scientifici e ha raggiunto un punto di osservazione a più di 1 milione di km dalla Terra.
Questo periodo di preparazione nello spazio è seguito a quasi due decenni di sforzi per progettare, costruire e testare il telescopio sulla Terra prima del suo lancio il giorno di Natale del 2021. Ma ora, tutto questo sforzo è nello specchietto retrovisore e l’enorme James Webb Space Telescope, con il suo specchio di 6,5 metri di diametro guarda verso l’esterno e raccoglie dati e immagini scientifiche. È il telescopio più grande e potente che gli esseri umani abbiano mai messo nello spazio e sta già rivelando nuove scoperte sull’universo.
“Le immagini vengono scattate proprio ora“, ha detto Thomas Zurbuchen, che guida i programmi scientifici della NASA, durante una conferenza stampa, lo scorso mercoledì. “C’è già un po’ di scienza stupefacente in quelle immagini ed alcune altri devono ancora essere analizzate mentre andiamo avanti. Siamo nel bel mezzo della riduzione dei dati storici“.
La NASA ha fatto sapere che prevede di rilasciare diverse immagini a partire dalle 10:30 ET (14:30 UTC) del 12 luglio; queste saranno il risultato delle osservazioni ricavate dalla “prima luce” catturata dal Webb. Mercoledì, i funzionari dell’agenzia spaziale hanno affermato che le immagini e altri dati dovrebbero includere l’immagine del campo più profondo dell’universo mai scattata, guardando più lontano nel cosmo di quanto gli umani abbiano mai fatto prima, così come potremo osservare lo spettro dell’atmosfera attorno a un esopianeta. Guardando nell’infrarosso, Webb sarà in grado di identificare le impronte digitali di piccole molecole, come anidride carbonica e ozono, che offriranno indizi significativi sull’abitabilità dei mondi attorno ad altre stelle.
Il vice amministratore della NASA, Pam Melroy, ha detto di essere rimasta sbalordita dalle immagini che Webb ha prodotto finora. “Quello che ho visto mi ha commosso, come scienziato, come ingegnere e come essere umano“, ha detto.
Il telescopio è sano. Grazie a un preciso lancio del razzo Ariane 5 dell’Agenzia spaziale europea, Webb dovrebbe avere a bordo abbastanza propellente di manovra per 20 anni di vita. E sebbene ci siano già stati cinque impatti di micrometeoroidi, il telescopio è stato progettato per tenere conto di queste piccole ammaccature con molto margine.
Raccontando il suo primo incontro con i dati di Webb, Zurbuchen si è detto a sua volta sbalordito da ciò di cui il telescopio si è dimostrato capace. Ha detto di aver quasi pianto guardando le prime foto scattate dal nuovo strumento.
“È davvero difficile non guardare l’universo sotto una nuova luce e non avere solo un momento profondamente personale“, ha detto. “È un momento emozionante quando vedi la natura rilasciare improvvisamente alcuni dei suoi segreti. Voglio che tutti possano farlo e non vedo l’ora che accada“.
Noi comuni mortali, purtroppo, dovremo pazientare ancora per quasi due settimane intere per vedere i prodotti finali dalle prime osservazioni di Webb. La NASA ha affermato che non rilascerà alcuna immagine in anticipo.
Che dire? In fondo abbiamo aspettato 20 anni prima che il James Webb Space Telescope fosse completato e venisse lanciato e poi stiamo aspettando da sei mesi dopo che il telescopio ha raggiunto la sua orbita e ha cominciato a calibrare i suoi strumenti. Ora è decisamente un degno successore dell’iconico telescopio spaziale Hubble.
Sarà difficile contenere l’impazienza ma, tutto sommato, possiamo aspettare ancora un po’.