Le prime immagini in assoluto del polo sud del Sole hanno rivelato un disordinato groviglio di attività magnetica in una regione finora mai osservata della nostra stella. Queste fotografie, catturate dalla sonda Solar Orbiter e diffuse mercoledì dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), offrono nuove e cruciali intuizioni sul comportamento del Sole, sulla natura del suo campo magnetico e sui meccanismi che generano il meteo spaziale.

Svelato il polo sud del Sole: immagini inedite rivelano un intreccio magnetico
Come ha dichiarato Carole Mundell, direttrice scientifica dell’ESA: “Il Sole è la stella a noi più vicina, fonte di vita e potenziale distruttore dei moderni sistemi energetici spaziali e terrestri, quindi è fondamentale comprenderne il funzionamento e imparare a prevederne il comportamento”. Le nuove immagini della missione Solar Orbiter segnano l’inizio di una nuova era per la scienza solare, fornendo dati preziosi che si stanno già rivelando una manna per gli eliofisici. Esse mostrano un’intensa attività magnetica proprio al polo sud, un segnale che il Sole sta entrando nella fase più dinamica del suo ciclo naturale.
Il ciclo solare si estende tipicamente per circa 11 anni, durante i quali il Sole transita da un periodo di quiete, caratterizzato da bassa attività magnetica, a una fase di elevata attività, contrassegnata da intense eruzioni e tempeste solari. Quando il Sole raggiunge il picco di questa attività, una fase conosciuta come massimo solare, si verifica un fenomeno peculiare: i suoi poli magnetici si invertono, trasformando il polo sud magnetico in nord.
La ragione esatta di questa inversione e le previsioni precise sulla sua tempistica rimangono ancora poco chiare. Tuttavia, la missione Solar Orbiter potrebbe essere in grado di fornire alcune risposte a questi enigmi, gettando luce sui processi interni che governano il comportamento della nostra stella.
La missione di Solar Orbiter: testimone dell’inversione polare
Dalle recenti osservazioni della sonda Solar Orbiter, gli scienziati hanno scoperto che l’attuale polo sud del Sole presenta una miscela di campi magnetici con polarità sia nord che sud. Questo intreccio magnetico è previsto durare per un breve periodo, precisamente durante il massimo solare, prima che l’intero campo magnetico del Sole si inverta completamente. Una volta che tale inversione sarà avvenuta, secondo l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), si prevede che ai poli si formerà lentamente una singola polarità, mentre il Sole si dirigerà verso la sua fase più tranquilla di minimo solare.
Non è ancora del tutto chiaro come avvenga esattamente questo accumulo di polarità miste prima dell’inversione. Per questo motivo, il tempismo dell’arrivo di Solar Orbiter a latitudini così elevate è cruciale. Come ha affermato Sami Solanki, direttore del Max Planck Institute for Solar System Research in Germania e scienziato a capo dello strumento PHI di Solar Orbiter, la sonda ha raggiunto le sue posizioni elevate “proprio al momento giusto per seguire l’intero processo dalla sua prospettiva unica e vantaggiosa”. Questo permette agli scienziati di osservare da vicino un fenomeno fondamentale per la comprensione del ciclo solare.
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📘 Leggi la guida su AmazonFino ad ora, le immagini ravvicinate del Sole erano state tutte catturate da sonde spaziali e osservatori che orbitavano attorno all’equatore solare, seguendo un piano simile a quello percorso dalla Terra attorno al Sole. Il viaggio di Solar Orbiter attraverso il cosmo, tuttavia, ha incluso sorvoli ravvicinati di Venere. Queste manovre di assistenza gravitazionale hanno permesso di inclinare l’orbita della sonda, consentendole di raggiungere latitudini solari più elevate del normale.
Le immagini appena pubblicate, scattate a fine marzo, mostrano Solar Orbiter a 15 gradi sotto l’equatore solare e, pochi giorni dopo, a 17 gradi sotto l’equatore. Questa angolazione, sufficientemente elevata, ha permesso alla sonda di ottenere una visione diretta e senza precedenti del polo sud del Sole, aprendo nuove frontiere per la ricerca eliofisica.
Prospettive future
Le aspettative riguardo alle prime osservazioni del polo sud del Sole erano alte, ma avvolte nell’incertezza. Come ha candidamente affermato Sami Solanki: “Non sapevamo esattamente cosa aspettarci da queste prime osservazioni: i poli del sole sono letteralmente terra incognita“. Questo sottolinea la natura pionieristica della missione Solar Orbiter.
Solar Orbiter, una sonda lanciata nel febbraio 2020, è frutto di una missione a guida europea, gestita congiuntamente con la NASA. La sua traiettoria è stata attentamente pianificata per offrire prospettive uniche sulla nostra stella. Nei prossimi anni, si prevede che l’orbita del Solar Orbiter si inclinerà ulteriormente, portando alla vista diretta una porzione ancora più vasta del polo sud del Sole. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) anticipa che le immagini e i dati più spettacolari potrebbero ancora dover arrivare, man mano che la sonda raggiungerà angolazioni sempre più estreme.
Le informazioni raccolte da Solar Orbiter promettono di rivoluzionare la nostra comprensione. Daniel Müller, scienziato del progetto Solar Orbiter dell’ESA, ha affermato con entusiasmo che “Questi dati trasformeranno la nostra comprensione del campo magnetico del sole, del vento solare e dell’attività solare“. L’opportunità di osservare da vicino e con una prospettiva così unica queste regioni polari, finora inesplorate, fornirà chiavi di lettura fondamentali per decifrare i complessi meccanismi che regolano la nostra stella e, di conseguenza, il meteo spaziale che influenza il nostro pianeta.
Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale dell’ESA.