[tta_listen_btn]
Il rover Perseverance della Nasa ha ottenuto risultati strabilianti per aver trasformato la sottile atmosfera di Marte in una fonte d’ossigeno. Un’esperimento importantissimo che potrebbe influenzare decisamente le future esplorazioni marziane.
Il risultato, per essere più precisi, si è raggiunto tramite l’ausilio del MOXIE (Mars Oxygen In Situ Resource Utilization Experiment) che a inizio giugno 2023 è riuscito a raddoppiare il precedente livello di produzione dell’esperimento (che era dunque già in corso dall’atterraggio di Perseverance).
Michael Hecht, principale ricercatore di MOXIE, ha detto a Space.com: “Abbiamo ottenuto ottimi risultati”. Hech ha spiegato che però nel corso dell’ultima missione MOXIE potrebbe avere subito dei danni e che forse “qualcosa è andato storto”. In 58 minuti, MOXIE ha raggiunto una velocità di produzione di circa 12 grammi di ossigeno all’ora, circa il doppio di quanto previsto.
Come funziona MOXIE?
Come informa Futurism.com, lo strumento funziona pompando aria marziana in un serbatoio e quindi utilizzando un processo elettrochimico per strappare un atomo di ossigeno da ciascuna molecola di anidride carbonica. Il processo non è privo di rischi, poiché un sottoprodotto di carbonio solido può accumularsi all’interno del dispositivo.
Nel corso del 2021, MOXIE ha condotto esperimenti di un’ora in sette occasioni, anche durante il rigido inverno marziano. Sfortunatamente, secondo Space.com, i fondi per l’esperimento si esauriranno entro la fine dell’anno, il che significa che Hecht e i suoi colleghi sono ora alla ricerca di nuovi collaboratori.
Sarebbe un peccato interrompere l’esperimento, poiché ci sono ancora molte domande a cui rispondere. Per ora, gli scienziati sperano di costruire prototipi basati sulla Terra in grado di generare abbastanza ossigeno per un’intera missione su Marte. “Riguarda la vita”, ha detto Hecht a Space.com. “Facciamo test di un’ora alla volta. Per ottenere abbastanza ossigeno in futuro la macchina dovrà funzionare per 10.000 ore continuativamente”.
L’ossigeno su Marte
L’ossigeno su Marte è un argomento di grande interesse per gli scienziati e gli appassionati di esplorazione spaziale. Sebbene Marte sia un pianeta inospitale per la vita umana come la conosciamo, la presenza di ossigeno sulla sua superficie offre interessanti prospettive per la futura colonizzazione e l’esplorazione del pianeta. Attualmente, l’atmosfera marziana è composta principalmente da anidride carbonica (CO2) con una percentuale molto bassa di ossigeno. Tuttavia, ci sono alcune risorse di ossigeno su Marte, come la CO2 e il ghiaccio d’acqua, che potrebbero essere sfruttate per scopi futuri.
L’acqua, la chiave di tutto?
Una delle principali fonti di ossigeno potenziale su Marte è l’acqua. Sappiamo che su Marte c’è acqua ghiacciata nelle sue calotte polari e nel sottosuolo. L’acqua potrebbe essere scomposta in idrogeno e ossigeno attraverso un processo chiamato elettrolisi. L’ossigeno risultante potrebbe essere utilizzato sia come risorsa per la respirazione umana che come componente chimico per la produzione di propellenti per razzi o altre attività.
Il biossido di carbonio
Un’altra fonte potenziale di ossigeno su Marte potrebbe essere il biossido di carbonio presente nell’atmosfera. L’ossigeno potrebbe essere estratto dal CO2 attraverso processi chimici o biologici. Alcuni esperimenti e studi sono stati condotti per esplorare queste possibilità, come l’utilizzo di batteri o alghe che possono trasformare il CO2 in ossigeno attraverso la fotosintesi.
Una riserva limitata
Tuttavia, è importante notare che la quantità di ossigeno presente attualmente su Marte è estremamente limitata e non sufficiente per supportare la vita umana a lungo termine. Saranno necessarie tecnologie avanzate e sforzi significativi per sfruttare le risorse di ossigeno su Marte e renderle utilizzabili per la colonizzazione o l’esplorazione umana.
Gli studi e le missioni future, come quelle condotte dalla NASA e da altre agenzie spaziali, continueranno a indagare sulla presenza di ossigeno su Marte e sulle modalità per sfruttare queste risorse in modo sostenibile e vantaggioso per le future missioni umane sul pianeta rosso. MOXIE però potrebbe contribuire a cambiare un po’ le cose!