Una serie di perturbazioni geomagnetiche provocate dal Sole hanno regalato ai residenti delle medie latidutini dell’emisfero settentrionale un insolito spettacolo notturno luminoso sotto forma di aurora boreale.
Gli effetti delle espulsioni di massa coronale (CME) e di un flusso ad alta velocità emesso da un buco coronale verso la fine della scorsa settimana, hanno raggiunto la Terra nel tardo pomeriggio di domenica, con effetti luminosi visibili anche in Italia, con segnalazioni di aurora boreale fino in Puglia. Il fenomeno potrebbe perdurare per diversi giorni.
Le luci dell’aurora sono state avvistate nella serata di domenica dalle Alpi alla Puglia.
Nella giornata di ieri, prima dell’arrivo dell’evento, è stato emesso dalle autorità aereospaziali un avviso di tempesta geomagnetica che avvertiva della potenziale interferenza con i sistemi di comunicazione e le operazioni dei veicoli spaziali.
Secondo l’SWPC del NOAA, domenica sono state osservate tempeste solari di classe G2 moderate che, probabilmente, continueranno fino a tutto lunedì. Durante le tempeste solari più significative sono possibili interruzioni di corrente diffuse ed i sistemi di comunicazione potrebbero essere soggetti a guasti.
“La variabilità magnetica solare regola la frequenza e la gravità degli eventi e dei rischi meteorologici spaziali, che possono interferire con la rete elettrica, degradare i segnali GPS, aumentare la resistenza orbitale sui satelliti e comportare rischi di radiazioni per gli equipaggi delle compagnie aeree e gli astronauti”, ha affermato l’SWPC.
L’incapacità di prevedere la forza di una tempesta geomagnetica nel 2022 è stata accusata della perdita di oltre tre dozzine di satelliti SpaceX, diventati inutilizzabili e bruciati nell’atmosfera terrestre.
Le previsioni sull’intensità dell’aurora sono impegnative
Gli esperti spaziali ammettono che determinare l’esatta intensità dell’attività solare è impegnativo, tuttavia, in questo caso, l’SWPC della NOAA prevede che alcune parti del globo abbiano raggiunto almeno un livello 6 su 9 sulla scala dell’indice Kp. Lunedì si prevede che l’attività scenderà al livello 3 sulla scala dell’indice Kp, indicando un’attività più debole.
Questa scala viene utilizzata per caratterizzare l’entità dell’attività geomagnetica e, quando i valori raggiungono almeno 7, è possibile vedere l’aurora boreale in alcune parti d’Italia, se il cielo è sereno e l’inquinamento luminoso è basso. La più potente tempesta geomagnetica innescata dall’attività solare mai osservata risale al 1859 e fu denominata Evento di Carrington, la potenza di questo evento fu tale che le nascenti linee telegrafiche ed elettriche si bruciarono ed andarono fuori servizio.
Le previsioni dell’Università dell’Alaska Fairbanks mostrano che un altro picco nell’attività dell’aurora boreale è possibile giovedì notte.
È probabile che le tempeste geomagnetiche diventeranno più frequenti
Le tempeste geomagnetiche indotte dall’espulsione di massa coronale dal Sole potrebbero diventare più frequenti nel corso del prossimo anno, man mano che il Sole inizierà a spostarsi nella fase di massimo solare del suo ciclo di 11 anni. Un ciclo solare è una sequenza che il campo magnetico del Sole attraversa ogni 11 anni, al termine della quale il campo magnetico solare si inverte.