Un grupppo di ricercatori provenienti da università statunitensi e turche hanno trascorso circa un anno ad analizzare la roccia e il suolo nella formazione Durupinar sul Monte Ararat, la montagna più alta della Turchia. Secondo loro, il sito a forma di barca possa contenere le rovine della leggendaria Arca di Noè.
La Bibbia racconta che Dio ordinò a Noè di costruire un’arca gigante per risparmiare la sua famiglia e un gran numero di coppie di animali da un diluvio imminente destinato a distruggere il male e la malvagità che dilagavano sulla Terra. Si dice che l’Arca di Noè si sia arenata sulle montagne dell’Ararat dopo un diluvio durato circa 150 giorni, il tutto sarebbe avvenuto circa 5.000 anni fa.
I ricercatori ora credono di aver trovato prove di attività umane databili tra il 5500 e il 3000 a.C., vicino alla formazione a forma di barca tra le montagne.
Faruk Kaya, professore vicerettore dell’AICU, afferma che l’analisi delle rocce e del suolo dell’area dalla particolare forma a barca sulla montagna mostra presenza di attività umana nella regione, databile agli anni successivi al leggendario diluvio dell’Arca di Noè.
L’attività umana, tuttavia, non è dimostrata da alcun racconto biblico. La formazione Durupinar è stata proposta come possibile luogo di riposo dell’arca per molti anni e ha ricevuto ampia attenzione da parte di coloro che speravano di trovare l’Arca di Noè. Nonostante il clamore pubblicitario, gli archeologi hanno costantemente riaffermato nel corso degli anni che la formazione è naturale, non il risultato di un naufragio pietrificato e che non esiste alcuna documentazione geologica di un’alluvione globale come quella descritta nei testi religiosi. Alcuni credono che un’alluvione più locale sarebbe stata possibile, ma anche questo è controverso.
Il team afferma che al momento non è possibile affermare che l’Arca di Noè si sia mai trovata nel sito di Durupinar.
“Con la datazione, non è possibile dire che la nave sia qui“, ha detto Faruk Kaya, secondo la pubblicazione turca Hurriyet. “Dovremo lavorare a lungo per rivelarlo. Nel prossimo periodo, abbiamo deciso di condurre uno studio congiunto sotto la guida di ITU, Andrew University e AICU. Le tre università continueranno il loro lavoro sul campo in futuro”.
Per ora, gli scienziati indicano come possibile prova la presenza nel suolo all’interno della formazione geologica di “materiali argillosi, materiali marini e frutti di mare”.
Il team di ricercatori ha posto una rinnovata attenzione sulla regione nel 2021 esplorando diverse aree geologiche, inclusa la formazione Durupinar, una roccia composta da limonite con una forma che ricorda quella di una nave come l’Arca di Noè. Ulteriori esplorazioni hanno portato il team a prendere la roccia e il suolo campioni dalle vette più alte del paese per analisi di laboratorio.
Insomma, nulla di nuovo sotto il Sole, ci sono ancora archeologi affascinati dalla storia di Dio, di Noè, della sua famiglia, degli animali affidati alle sue cure e dell’Arca di Noè che ha suscitato dibattiti per secoli. La ricerca di prove di questo evento probabilmente continuerà per un po’ di tempo per chi ha fede sarà sempre possibile sperare di trovarla.
Arca di Noè, cosa sappiamo realmente
Quando ci riferiamo all’arca di Noè non possiamo non fare riferimento al diluvio universale. Sbaglieremmo tuttavia a pensare che tale mitico disastro sia un’esclusiva della Bibbia.
Non solo nelle Sacre Scritture, ma il racconto di un’inondazione dalle dimensioni planetarie si ritrova un po’ in tutte le religioni del mondo. Noè e la sua famiglia scamparono al disastro per la loro onestà e integrità morale, proprio grazie alla leggendaria arca. Tuttavia, come ricorda Focus.it, il mito del diluvio universale è menzionato anche in antichi testi e leggende maya, azteche e assire ma anche nella mitologia greca, indiana e, addirittura, eschimese!
Secondo gli studiosi, il mito del diluvio universale si riferirebbe a un evento che sarebbe avvenuto tra circa 11.000 e 12.000 anni fa. In effetti, secondo alcune testimonianze archeologiche risalenti a siti in medio oriente e nella stessa Turchia (gobekli tepe), in quel periodo, la Terra sarebbe stata colpita da un asteroide, che avrebbe apportato drastici cambiamenti a livello fisico e climatico.
L’archeologia, dunque, può confermare un evento coevo dell’Arca che ha sconvolto e lasciato una traccia indelebile nella memoria collettiva umana, eppure non esistono evidenze archeologiche di un diluvio così come inteso nel racconto biblico.