Inevitabilmente, si tratta di un movimento sviluppatosi prevalentemente online. E soprattutto sui social: una manciata di troll, innumerevoli tweet, video e blog pompati da appassionati “planers” stanno conquistando un pubblico enorme, dando credito all’idea che l’intera architettura del nostro sistema solare, così come la conosciamo, sia una frode.
I seguaci di questa idea si radunano sotto l’ashtag: #spaceisfake.
Un video condiviso su YouTube che spiega la cospirazione dello “spazio falso” ha collezionato 1,6 milioni di visualizzazioni dopo essere stato caricato solo due settimane fa. Per molti, si tratta della logica estensione dell’ipotesi della Terra piatta, l’idea, cioè, che il nostro pianeta non abbia la forma di un geoide ma sia una grande pianura circolare, interrotta da alcune montagne e delimitata da un alto cerchio di ghiacci.
A dire il vero, non molto tempo fa si è svolta la “Globe Lie Convention“, una serie di fine settimana in tutta Europa, da Kidderminster ad Amsterdam, con partecipanti che hanno pagato tra i 65 ed i 1000 euro per ascoltare i relatori, tra cui l’uomo che sta dietro a un canale YouTube americano noto come “Paul on the Plane“, la cui serie video “Faking Space” è stata guardata milioni di volte ed è ora alla sua terza stagione.
“Stiamo cercando di dare un senso all’ambiente dopo aver scoperto che il modello del globo non funziona“, afferma Robin Campbell, uno degli organizzatori della convention. Lui ed i suoi soci sospettano che “la nostra civiltà umana [sia] in realtà all’interno di un sistema chiuso simile al Truman Show” – riferendosi al famoso film del 1998 con protagonista Jim Carrey.
Il personaggio di Carrey, Truman Burbank, alla fine scopre che tutta la sua vita è ambientata nel vasto set televisivo di un reality trasmesso per intrattenere un enorme pubblico esterno. Al contrario, la realtà che sta dietro #spaceisfake viene ancora messa a dura prova dai suoi aderenti. Una fazione ritiene che lo spazio sia semplicemente uno spettacolo di luci artificiali proiettato sopra la nostra piatta, infinita pianura di terra e di mare. Un’altra pensa che la Terra abbia forma di disco, chiusa ai bordi da un muro di ghiaccio antartico con lo spazio racchiuso in un firmamento racchiuso all’interno della cupola che sovrasta tutto il sistema.
In questa visione delle cose, il Sole, la Luna e le le stelle sono solo luci artificiali sospese all’interno di questa cupola per illuderci che esista l’universo. Ciò su cui tutti concordano è che la geometria standard, la geofisica e persino la gravità della Terra, come ci vengono raccontate, siano solo bugie. “Siamo tutti consapevoli che #spaceisfake e #NasaLies“, ha twittato un utente chiamato @AwakenFlatEarth taggando il CEO di SpaceX Elon Musk e William Shatner, il famoso Capitano Kirk di Star Trek. “Chi state prendendo in giro?”
Ovviamente, queste convinzioni ritengono falso il fatto che la Terra sia uno sferoide che sfreccia attraverso il cosmo a 107.826 l’ora. Ma che dicono questi estrosi pensatori dello spazio, delle stelle e di quei satelliti visibili con un telescopio, che gestiscono dall’alto la nostra rete e il sistema di posizionamento globale?
Non ci sono prove che esistano satelliti in orbita attorno al pianeta, affermano gli Space Fakers con fervore, e le foto scattate, ad esempio, dal satellite giapponese Himawari-8, che riprende un’immagine della Terra ogni 10 minuti, sono solo il risultato della magia della CGI. Per dimostrare la cosa, puntano a glitch e video bloopers che, dicono, rivelano la continua manipolazione in corso.
Gran parte gli scienziati, comprensibilmente, sono ormai senza parole davanti a queste cose. Ma l’astrofisico Neil deGrasse Tyson ha, in molte occasioni, tentato di confutare e smentire tali teorie, cosa che, si scopre, non è così facile come potrebbe sembrare. Quando Neil sottolinea che “abbiamo video dallo spazio della Terra sferica rotante“, gli “Space Fakers” affermano che si tratta di manipolazioni effettuate con Photoshop, che le immagini del nostro globo riprese dall’orbita sono quelle che chiamano “Blue Balls“.
Gli scopi che starebbero dietro a questa cospirazione sono poco chiari ma secondo alcuni Space Fakers sono incentrati sul desiderio delle élite di mantenere le masse soggiogate ponendo la minaccia di un’invasione aliena – qualcosa di possibile solo se esiste lo spazio.
Dice Viren Swami, un accademico dell’Università di Anglia specializzato in teorie del complotto: “Ci sono spesso ragioni razionali per cui le persone credono nelle teorie della cospirazione e questo ha a che fare con le esperienze individuali ma anche con la mancanza di trasparenza delle grandi organizzazioni, dagli stati alle multinazionali che spesso agiscono in maniera poco trasparente“.
Per Swami, è abbastanza chiaro cosa deve essere fatto: piuttosto che assumere un atteggiamento “ironico o talvolta piuttosto sprezzante“, gli scienziati possono, in realtà, essere più concilianti, dimostrando ai “teorici della cospirazione più equilibrati” come funziono la raccolta di dati effettuata della scienza.