Misure di sicurezza per evitare che gli astronauti possano portare sulla Terra virus alieni

Le agenzie spaziali stanno studiando le misure atte a prevenire che le future missioni spaziali su Marte ed altri corpi celesti possano inavvertitamente riportare sul nostro pianeta virus alieni sconosciuti e potenzialmente letali

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Mentre il coronavirus continua ad imperversare sul nostro pianeta, alcuni esperti di tematiche spaziali hanno avvertito che dovremmo preoccuparci seriamente di eventuali virus alieni che potrebbero raggiungere la terra al rientro delle missioni spaziali.

Anche se questo concetto può sembrare una trama che emerge direttamente da un film di fantascienza di Hollywood, le agenzie spaziali da sempre utilizzano protocolli ispirati alla massima prudenza per gli astronauti al rientro dalle missioni spaziali e per il materiale riportato dallo spazio.

Il dilemma della missione su Marte

Marte
Marte

Va notato che la NASA e le compagnie spaziali private come SpaceX si stanno preparando per effettuare missioni con equipaggi umani su Marte in un futuro lontano al massimo due decenni. va da sè che mentre gli ingegneri aerospaziali progettano nei minimi dettagli tutti gli aspetti delle future missioni destinate a portare l’uomo sul Pianeta Rosso, altri esperti sono occupati d immaginare protocolli rigorosi per impedire che inquinanti extraterrestri possano insediarsi sulla Terra, magari trasportati proprio dalle missioni spaziali.

Secondo Scott Hubbard, professore di aeronautica e astronautica di Stanford, sarà necessario che gli astronauti che saranno impegnati in missioni sulla Luna e su Marte dovranno sottoporsi ad una quarantena specifica per prevenire un possibile attacco di virus dallo spazio.

Il mio parere, e quello della comunità scientifica, è che non possiamo trascurare la possibilità che rocce provenienti, ad esempio, da Marte, anche se vecchie milioni di anni possano contenere una forma di vita attiva, magari ibernata, come certi virus, batteri e anche organismi multicellulari della Terra, che ha sospeso il suo metabolismo in attesa di tornare in un ambiente favorevole. La probabilità che si verifichi un caso simile è estremamente bassa ma già i campioni prelevati dai rover su Marte che NASA ed ESA riporteranno sulla Terra nei primi anni ’30 saranno messi in quarantena e trattati come se contenessero colture di virus Ebola“, ha detto Hubbard allo Stanford News.

Hubbard ha anche dettagliato il protocollo standard da seguire durante la quarantena degli astronauti che torneranno dalle missioni su altri mondi: “Per quanto riguarda gli umani, gli astronauti dell’Apollo delle prime missioni lunari furono messi in quarantena per assicurarsi che non mostrassero segni di malattia. Una volta scoperto che la Luna non rappresentava un rischio, la quarantena fu eliminata. Tale procedura sarà indubbiamente seguita anche per gli umani di ritorno da Marte“, ha spiegato.

Microbi alieni che vivono su Marte?

I commenti di Hubbard possono essere facilmente collegati alle previsioni fatte alcuni mesi fa dal capo scienziato della NASA Jim Green, il quale ha predetto che le prossime missioni su Marte scopriranno forme di vita microscopiche.

Tuttavia, Green si è anche soffermato sul dubbio che l’umanità potrebbe non essere ancora abbastanza preparata per accettare l’esistenza aliena. Anche la scoperta di un singolo virus o batterio su Marte rivoluzionerà la nostra visione dell’universo perché ci darà la certezza che la vita può sorgere anche altrove e allora trovare altre forme di vita intelligenti sarà solo questione di tempo.

Come l’umanità si adatterà a questa nuova idea non è dato saperlo ma la paura potrebbe facilmente diventare l’emozione dominante.