Una parte del meteorite rinvenuto a El Ali in Somalia nel 2020 ha rivelato due minerali sconosciuti che potrebbero fornirci indizi importanti sulla formazione degli asteroidi.
I due nuovissimi minerali sono stati trovati all’interno di una singola fetta da 70 grammi prelevata dal meteorite in questione. Gli scienziati hanno chiamato i minerali elaliite, nome ispirato alla meteora, e elkinstantonite in onore di Lindy Elkins-Tanton, l’amministratore delegato dell’Arizona State University Interplanetary Initiative.
Elkins-Tanton ha peraltro un ruolo primario nella missione Psyche della NASA, in corso di progettazione, che invierà una sonda per indagare sull’asteroide ricco di minerali Psyche, che si sospetta sia quanto resta del nucleo di un pianeta distrutto prima che si formasse completamente che potrebbe insegnarci molto su come si sono formati i pianeti del nostro sistema solare.
Herd: “Una scoperta eccitante“
Chris Herd, professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Atmosfera dell’Università di Alberta, ha dichiarato in una nota: “Ogni volta che trovi un nuovo minerale, significa che le effettive condizioni geologiche, la chimica della roccia, erano diverse da quelle che erano state trovate prima” e ancora: “Questo è ciò che lo rende eccitante: in questo particolare meteorite ci sono due minerali descritti ufficialmente che sono nuovi per la scienza”.
I ricercatori hanno classificato El Ali come un meteorite complesso Iron IAB, un tipo fatto di ferro meteorico punteggiato da piccoli pezzi di silicati. Durante le indagini sulla fetta di meteorite, i dettagli dei nuovi minerali hanno attirato l’attenzione degli scienziati. Confrontando i minerali con versioni di essi precedentemente sintetizzate in laboratorio, sono stati in grado di identificarli rapidamente come appena registrati in natura.
Le indagini potrebbero non continuare
I ricercatori hanno in programma di indagare ulteriormente sui meteoriti per comprendere le condizioni in cui si è formato il loro asteroide genitore. Herd ha spiegato di non aver mai immaginato fino a ora di essere coinvolto nello studio di due minerali totalmente sconosciuti solo lavorando su un meteorite. Questa preziosa scoperta potrebbe darci nuove idee sulla formazione di queste rocce spaziali, tanto affascinanti quanto possibilmente letali un giorno per il nostro Pianeta.
Il team sta anche esaminando le applicazioni dei minerali nella scienza dei materiali. Tuttavia, come informa il portale di Live Science le future intuizioni scientifiche dal meteorite di El Ali potrebbero essere in pericolo, in quanto il meteorite è stato ora trasferito in Cina alla ricerca di un potenziale acquirente. Questa situazione potrebbe limitare l’accesso dei ricercatori alla roccia spaziale per le indagini. Lo stesso Guardian conferma come i meteoriti vengono spesso acquistati e venduti sui mercati internazionali
I nuovi minerali e l’utilizzo nella società
Herd ha fatto comprendere come qualsiasi nuova scoperta di minerali potrebbe produrre nuovi entusiasmanti utilizzi nel corso della ricerca. Lo studioso ha spiegato che ogni volta in cui c’è la scoperta di un nuovo materiale, anche gli scienziati sono interessati per gli eventuali e futuri usi di essi in vari settori della nostra società.
I due minerali scoperti all’interno del meteorite sono stati chiamati elaiite ed elkinstantonite. I due nomi provengono rispettivamente dal nome meteorite stesso e da Lindy Elkins-Tanton ricercatore capo dell’imminente missione Psyche della Nasa. Come si legge da Tag43, tale missione, dopo diversi problemi tecnici e continui rinvii, dovrebbe partire alla fine del 2023.
Scoperta la Kryptonite?
Per chi è amante dei fumetti, in particolare dei comics americani, questa nuova scoperta non può non ricordare la Kryptonite, la roccia aliena, vero e proprio spauracchio per Clark Kent, alias Superman. L’uomo d’acciaio è praticamente invincibile, ma anche un solo frammento della Kryptonite lo rende debole e vulnerabile a qualsiasi attacco.
Tornando coi piedi per terra (ma fino a un certo punto) i due nuovi minerali probabilmente non hanno simili proprietà, ma chissà che non rivelino qualche informazione inaspettata per noi terrestri, come magari qualche indizio su forme di vita al di fuori della nostra piccola sfera fluttuante nello spazio infinito, che ha in serbo per noi chissà quante altre sorprese ancora!