Marte, i primi coloni

Una missione umana su Marte sarà complessa, costosa e molto pericolosa. Mandare esseri umani su Marte e riportarli sani e salvi sulla Terra, sarà uno dei progetti più difficili mai intrapresi. Ma cosa accadrà dopo il primo passo?

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di Michael Summers –  professore di scienze planetarie e astronomia alla George Mason University

Le missioni robotiche della NASA su Marte hanno rivelato un mondo con una storia incredibilmente complessa, durante la quale vi sono stati periodi in cui il pianeta era molto più caldo, con oceani, vulcani ed atmosfera; insomma, era abitabile per molti tipi di vita terrestre.

Marte ha ancora abbondanti riserve di acque sotterranee e composti organici. La NASA sta pianificando una missione umana su Marte per gli anni ’30, e se la storia dell’esplorazione spaziale insegna, Marte avrà molte sorprese interessanti in serbo per i primi esseri umani che vi metteranno piede.

Una missione umana su Marte sarà complessa, costosa e molto pericolosa. Mandare esseri umani su Marte e riportarli sani e salvi sulla Terra, sarà uno dei progetti più difficili mai intrapresi. Ma cosa accadrà dopo il primo passo?

Il compito più ovvio in vista di una presenza estesa su Marte è la ricognizione, che probabilmente verrà effettuata utilizzando piccoli droni come l’elicotterino Ingenuity. Sarà essenziale mappare e valutare tutte le risorse possibili che potrebbero essere utili. Queste risorse includono l’acqua, in forma di ghiaccio nei primi metri sotto la superficie o di acqua liquida più in profondità. I materiali naturali come i metalli potranno essere utilizzati nella costruzione di habitat, strumenti, carburante, ecc.



Il team della missione Perseverance della NASA ha recentemente annunciato la scoperta di composti organici complessi nel suolo. Questi composti organici sarebbero essenziali per l’idroponica, come nel film The Martian. La crescita di piante verdi, fornirà ossigeno per la respirazione grazie alla fotosintesi.

I primi coloni di Marte saranno intensamente concentrati sulla costruzione di habitat sicuri, resilienti e sostenibili. Ogni volta che gli umani lasciano la Terra, devono portare con loro (o devono essere preceduti da) una bolla dell’ambiente terrestre, che includa l’aria respirabile. Marte ha un’atmosfera, ma è circa l’1 percento della pressione atmosferica che esiste al livello del mare sulla Terra.

Inoltre, l’atmosfera su Marte è quasi interamente anidride carbonica (CO2). C’è solo una piccolissima quantità di ossigeno, il gas più importante di cui gli esseri umani hanno bisogno. Fortunatamente, è relativamente semplice produrre ossigeno dall’acqua, e ora sappiamo che Marte ne ha un’abbondante scorta.

Ci sono diversi pericoli che dovranno affrontare i coloni. Questi includono micrometeoriti e la radiazione ultravioletta proveniente dal sole che sulla Terra è bloccata da uno strato di ozono stratosferico. Marte non ha un tale strato di ozono. Quindi gli habitat dovranno essere schermati e forse costruiti in caverne e tubi di lava naturali.

Immaginiamo di avere l’opportunità di costruire un mondo completamente nuovo da zero! Finché la colonia è sicura e resiliente e finché le risorse saranno disponibili, quasi tutto potrebbe essere possibile. Marte potrebbe essere l’occasione per sperimentare nuovi tipi di governo, istruzione, strutture sociali o persino attività ricreative. Alla fine, una volta che le colonie saranno stabili, Marte potrebbe essere usato come base per l’esplorazione del sistema solare esterno.

Una volta che i primi coloni avranno sviluppato una presenza stabile e solida, saranno in grado di dedicare maggiori sforzi per stabilire ulteriori obiettivi. Questi potrebbero includere lo sviluppo di industrie redditizie per il commercio con la Terra o la sperimentazione di nuove tecnologie che potrebbero avere applicazioni per la vita sulla Terra. Potrebbero cercare la vita sotto la superficie di Marte o nella vicina fascia di asteroidi o nelle lune di Giove.

Nuovi tipi di attività ricreative che potrebbero essere possibili su Marte. Sciare lungo le pendici del Monte Olimpo, il più grande vulcano del sistema solare, sia pure estinto, dove le piste da sci sarebbero lunghe centinaia di chilometri. Ci si potrebbe lanciare con il deltaplano da scogliere alte sei miglia…

Sarà eccitante esplorare quel nuovo mondo.

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