Mappate le riserve d’acqua su Marte

La NASA da anni lavora alla realizzazione di mappe accurate per identificare i migliori siti di atterraggio prossimi a riserve d'acqua su Marte, in questo modo gli esploratori avrebbero a disposizione riserve d'acqua sufficienti alle loro necessità

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La presenza di acqua su Marte è considerata fondamentale per le future attività di esplorazione guidata dall’uomo. Gli scienziati ritengono che il pianeta rosso contenga grandi quantità di acqua conservata sotto forma di ghiaccio nel sottosuolo, ma cercare questa preziosa sostanza non è certamente semplice.

I primi esploratori di Marte e i futuri coloni che si stabiliranno sul pianeta rosso, prima di intraprendere il lungo viaggio, dovranno disporre di precise mappe che indichino la possibilità di rifornirsi di acqua.

La NASA da anni lavora alla realizzazione di mappe accurate per identificare i migliori siti di atterraggio prossimi a riserve d’acqua su Marte, in questo modo gli esploratori avrebbero a disposizione riserve sufficienti alle loro necessità.

Un nuovo studio  apparso di recente su Nature Astronomy, descrive e fornisce una mappatura dettagliata delle aree che hanno la probabilità maggiore di contenere acqua ghiacciata. 

Lo studio è parte di un progetto chiamato Subsurface Water Ice Mapping, o SWIM.



Secondo quanto affermato dalla NASA, il progetto SWIM combina 20 anni di dati raccolti da molti degli esploratori robotici inviati su Marte aell’agenzia spaziale americana. 

I ricercatori del Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona, stanno guidando la ricerca, con il supporto del Jet Propulsion Laboratory della NASA in California.

Il Dottor Gareth Morgan è specializzato nell’applicazione del radar per lo studio dela storia geologica dei pianeti di tipo terrestre. Gareth è membro del team del SHAllow RADar (SHARAD) del Mars Reconnaissance Orbiter e Mini-RF sul Lunar Reconnaissance Orbiter oltre a raccogliere dati terrestri dall’Osservatorio di Arecibo. 

Morgan è inoltre uno scienziato del Planetary Science Institute e ha contribuito a guidare la ricerca sulla mappatura dell’acqua su Marte. Morgan in proposito ha spiegato: “L’obiettivo di SWIM è fornire mappe di potenziali depositi di ghiaccio sepolti per supportare la selezione dei siti di atterraggio umano”.

Acqua su Marte e non solo

Morgan ha spiegato inoltre che il ghiaccio di Marte è una risorsa fondamentale che potrebbe essere utilizzata per molti scopi, tra cui fornire acqua potabile agli esseri umani, oppure potrebbe essere utilizzata per coltivare piante per il cibo e produrre metano e aria respirabile. 

“Ma la cosa più importante è fornire carburante per il viaggio di ritorno a casa sulla Terra”, ha sottolineato Morgan.

I ricercatori infatti hanno già sperimentato metodi che potrebbero utilizzare il ghiaccio d‘acqua su Marte per produrre carburante. Il processo produrrebbe anche il prezioso ossigeno che potrebbe essere utilizzato per creare l’atmosfera dell’habitat marziano o come comburente per razzi.

Richard Davis anch’egli ricercatore della NASA è impegnato nella ricerca di risorse su Marte in previsione dell’invio di esseri umani sul pianeta rosso. 

Davis ha spiegato che l’identificazione delle fonti d’acqua su Marte potrebbe essere estremamente utile anche nella ricerca di forme di vita elementare forse ancora attive sul pianeta, infatti queste forme di vita probabilmente si troverebbero vicino a fonti di acqua liquida che potrebbe essere ancora presente nel sottosuolo. 

“La prossima frontiera per Marte è per gli esploratori umani quella di scendere sotto la superficie e cercare segni di vita microbica”, ha detto Davis.

La NASA afferma che la maggior parte degli scienziati e degli ingegneri sono certi che il ghiaccio d’acqua su Marte si trova nel sottosuolo e quello più facilmente raggiungibile si trova sotto le aree polari dell’emisfero settentrionale del pianeta rosso. 

La nuova mappa ha preso in considerazione queste aree – a sud dell’area polare ma a nord dell’equatore – perché presentano condizioni più favorevoli per le missioni umane. 

Secondo i ricercatori della NASA in quelle zone anche gli atterraggi dei veicoli spaziali sarebbero più semplici e sicuri.

La mappa prende in esame due aree specifiche di Marte dove è probabile che si trovi il ghiaccio nel sottosuolo. La prima area si trova tra le pianure in un’area conosciuta come Arcadia Planitia

Gli scienziati sospettano che l’area sia nata grazie l’attività di antichi flussi vulcanici. L’altra area invece è formata da pianure piene di ghiacciai in un’area chiamata Deuteronilus Mensae.

Le aree sono state identificate utilizzando cinque diversi metodi che hanno esaminato i set di dati raccolti dal Mars Odyssey della NASA, dal Mars Reconnaissance Orbiter e Mars Global Surveyor.

Il processo non rileva in maniera diretta il ghiaccio d’acqua su Marte, ha spiegato Gareth Morgan. Invece, aveva lo scopo di prevedere la probabilità di segnalare riserve di ghiaccio d’acqua in base alle condizioni osservate. 

Morgan ha spiegato che alti livelli di idrogeno e alte velocità delle onde radar suggeriscono in una certa misura la presenza di ghiaccio d’acqua su Marte. Gli scienziati possono inoltre esaminare la velocità con cui le temperature cambiano su una superficie.

La NASA ha intenzione di utilizzare la nuova ricerca per avviare discussioni con i massimi esperti per esaminare possibili aree adatte all’atterraggio umano su Marte.

Di recente la NASA ha annunciato di aver firmato un accordo con alcuni partner internazionali per sviluppare una futura missione robotica in grado di eseguire una mappatura volta alla ricerca di ghiaccio d’acqua su Marte

La partnership comprende le agenzie spaziali di Italia, Canada e Giappone.

Le mappature della superficie del pianeta rosso che si eseguiranno negli anni ’20 potrebbero essere utili alla realizzazione di un futuro sbarco umano su Marte già negli anni ’30, almeno questo è lo scenario auspicato dalla NASA.

I funzionari della NASA mantengono comunque il loro impegno nel mappare i siti di atterraggio migliori su Marte in modo tale che le future missioni umane che vi sbarcheranno trovino condizioni meno rigide e abbastanza acqua da poter utilizzare durante la permanenza sul pianeta rosso.

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