Lunar Gateway, la NASA chiede aiuto ai privati

La NASA cerca di individuare i partners commerciali che parteciperanno alla costruzione e all'utilizzo del Lunar Gateway, la stazione spaziale in orbita cislunare il cui primo modulo sarà posizionato nel 2024

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La NASA chiede aiuto ai privati per programmare spedizioni di carichi verso la futura stazione spaziale lunare (Lunar Gateway) che sarà posta in orbita cislunare a quasi 400.000 chilometri di distanza dalla Terra. L’agenzia spaziale americana, questa settimana, ha sollecitato le aziende private statunitensi a considerare ciò di cui avrebbero bisogno per consegnare i carichi; le aziende interessate avranno tempo fino al 2 novembre per notificare alla NASA le proprie specifiche.

L’agenzia, come da programma, sta progettando il Lunar Orbital Platform-Gateway, una stazione spaziale che dovrebbe orbitare attorno alla luna e ospitare astronauti, che inizierà ad operare a metà degli anni ’20 e la cui costruzione dovrebbe iniziare intorno al 2024. Mentre la progettazione va avanti, la NASA, in difficoltà con i ritardi del progetto SLS+Orion vuole assicurarsi che i partner commerciali saranno pronti e disponibili sia per il lancio e trasporto delle parti da assemblare della stazione sia per i successivi trasporti di astronauti e rifornimenti.

In questo momento, la NASA sta cercando aziende interessate al trasporto in orbita cislunare di carichi pressurizzati e non pressurizzati, proprio come fa attualmente la navicella Dragon di SpaceX con le sue missioni cargo verso la Stazione Spaziale Internazionale. La NASA, al momento, prevede di acquistare almeno tre missioni di trasporto; la prima, provvisoriamente programmata per il 2024, dovrebbe prevedere il trasporto di “un braccio robotico fornito da un partner internazionale“.

Il bando attuale conferma che la NASA sta avendo problemi con i ritardi nello sviluppo dell’SLS, i cui costi, peraltro, sono ormai lievitati oltre ogni budget programmato. Il breve termine concesso alle aziende per le manifestazioni di interesse dipende probabilmente dal fatto che ricorrere a fornitori esterni per il trasporto delle parti del Lunar Gateway non era inizialmente previsto e l’Agenzia Spaziale ha bisogno di conoscere i probabili costi per inserirli nel budget da richiedere nei prossimi anni.

Ad oggi, l’unica azienda privata che ha effettuato lanci oltre l’orbita bassa è la SpaceX di Elon Musk che effettua lanci commerciali in orbita geostazionaria per il posizionamento di satelliti per telecomunicazioni con il Falcon 9 e ha lanciato un carico pagante fittizio verso l’orbita di Marte in occasione del volo inaugurale del suo lanciatore pesante Falcon Heavy.
SpaceX è, per il momento, anche l’unica azienda in grado di abbattere notevolmente i costi di lancio grazie al recupero dei lanciatori riutilizzabili.
Probabilmente, al momento, SpaceX è l’unica azienda privata realmente in grado di garantire trasporti verso l’orbita lunare, senza considerare che, nei prossimi mesi, la navicella Dragon Crew otterrà la licenza per il lancio e trasporto di astronauti.
Inoltre, SpaceX sta sviluppando una grossa astronave, il Big Falcon Rocket, destinata, nelle intenzioni di Elon Musk, a trasportare equipaggio e grandi carichi verso Marte e per la quale è già programmato un volo turistico con passeggeri paganti intorno alla Luna nel 2023.

In ogni caso, la NASA sta cercando navi cargo che possano essere lanciate sia su razzi commerciali che compatibili per essere montate sull’SLS. Ad oggi, nonostante i continui annunci di ritardi, resta fissato per il 2020 il primo test senza equipaggio del sistema SLS+Orion che dovrebbe effettuare un viaggio di andata e ritorno verso la Luna.

Giova ricordare che il sistema SLS+Orion non è progettato per essere riutilizzabile ed i costi previsti per singolo lancio sono molto alti ed è per questo che la NASA sta cercando partner interessati a partecipare alla realizzazione del Lunar Gateway, probabilmente anche con la disponibilità a concederne l’uso a fini turistici e commerciali di una parte o tutta nei periodi in cui non sarà utilizzata da equipaggi NASA. Infatti per il Lunar Gateway non è, al momento, prevista la presenza di un equipaggio scientifico permanente.



Il Lunar Gateway rientra nella nuova politica spaziale promossa dal presidente Trump, in base alla quale la nuova stazione spaziale in orbita lunare costituisce il primo passo per un ritorno in permanenza sulla Luna, dove sarà anche costruita una base scientifica permanente, non è chiaro che in collaborazione o in concorrenza con il progetto analogo dell’ESA.

Negli anni ’30, infine, il Lunar Gateway dovrebbe essere ampliato e associato al progetto Deep Space Gateway, una ulteriore stazione spaziale in orbita lunare che dovrebbe funzionare da hangar di assemblaggio e rifornimento per le missioni automatiche e con equipaggio umano destinate all’esplorazione dello spazio profondo, a cominciare da Marte.

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