Un “Sahelanthropus tchadensis” chiamato “Toumai” è stato indicato 20 anni fa come il nostro più antico antenato conosciuto. Ma un recente studio afferma che la creatura di 6 milioni di anni non era bipede. Secondo i ricercatori, che hanno analizzato il femore, Toumai camminava a quattro zampe come una scimmia. Inoltre pare che i canini dell’ominide fossero più vicini a quelli di un gorilla che a quelli di un essere umano.
Il nuovo rapporto sfida dunque la teoria secondo cui Sahelanthropus tchadensis, vissuto più di 6 milioni di anni fa, fosse il nostro primo antenato umano conosciuto.
La scoperta iniziale 20 anni fa
I paleontologi francesi, capitanati da Michel Brunet, hanno scoperto un Sahelanthropus, nel deserto di Djurabin, nel Ciad settentrionale, quasi due decenni fa, nel 2001.
Soprannominandolo “Toumai“, hanno annunciato la creatura come un bipede precoce, con un teschio che indicava che aveva una spina dorsale eretta. Brunet infatti sostiene che la creatura abbia camminato su due gambe più di 6 milioni di anni fa ed è il più antico antenato conosciuto dell’umanità.
Il nuovo studio
Ma in realtà l’annuncio fatto all’epoca fu frettoloso perché ora nuove indagini sostengono che Toumai fosse solo un antico primate, più strettamente imparentato a uno scimpanzé che a un essere umano. Altri paleontologi francesi stanno infatti basando la loro affermazione sulla forma di un femore che dicono appartenga a Toumai.
I ricercatori che stanno riesaminando il caso sostengono che il femore, che assomiglia a quello di una scimmia, sia stato lasciato intenzionalmente non esaminato all’epoca perché avrebbe screditato la teoria secondo cui camminava su due piedi.
La tesi del francese Brunet e i dubbi
Utilizzando la datazione radiometrica, il team di Brunet aveva determinato che Toumai avesse vissuto tra 6,8 e 7,2 milioni di anni fa, durante l’era del Miocene. Brunet sostiene che la base del cranio di Tumai mostra che sarebbe stato appoggiato su una spina dorsale eretta.
Ma i dubbi sul fatto che il Sahelanthropus fosse bipede sono cresciuti con il rilascio di un nuovo rapporto che suggerisce che il femore della creatura dimostri che camminava a quattro zampe, come una scimmia.
La questione del femore
Nel 2004, Aude Bergeret-Medina, ricercatrice presso l’Università di Poitiers, ha identificato un osso senza etichetta come un femore. Così assieme al paleoantropologo Roberto Macchiarelli, sono giunti a pensare di essersi imbattuti nel femore di Toumai.
Ma dopo che Bergeret-Medina aveva effettuato le misurazioni e le fotografie, l’osso scomparve misteriosamente e nessuno dei due scienziati lo vede più. Allora all’epoca avevano tentato di presentare le loro scoperte a una conferenza tenuta dalla Società antropologica di Parigi, ma furono respinti. La loro ipotesi che Toumai non fosse in piedi verrà finalmente pubblicata nell’edizione di dicembre 2020 del “Journal of Human Evolution“.
Anche altri avevano dubitato su Toumai
Poco dopo la pubblicazione delle prime scoperte di Brunet, Milford Wolpoff, professore di antropologia all’Università del Michigan, le mise in discussione.
“Toumai può essere un comune antenato delle scimmie e degli umani, ma non è sulla linea che conduce direttamente agli umani“, scrisse Wolpoff in una lettera a “Nature“, sostenendo inoltre il suo pensiero sul fatto che Toumai fosse probabilmente una scimmia di genere femminile per via dei suoi canini. I denti infatti erano piccoli, ma potevano ancora appartenere facilmente a una femmina di gorilla o a uno scimpanzé, secondo il professore.
La questione dei muscoli del collo
Wolpoff a suo tempo aveva anche indicato come le cicatrici sul cranio lasciate dai muscoli del collo, dimostrassero che Toumai aveva camminato a quattro zampe con la testa orizzontale rispetto alla colonna vertebrale.
Il geografo Alain Beauvilain, che ha aiutato a scavare Toumai, ha persino sollevato domande su dove e quando siano state trovate le ossa, suggerendo che in passato siano state disturbate dalla gente del posto.
La teoria di Frank Guy
Iil paleontologo Franck Guy, un coautore del documento originale Sahelanthropus, ha scritto recentemente uno studio separato dove sostiene la teoria bipede. Il ricercatore afferma che il femore abbia una cresta dura vicino alla parte superiore, che sosterrebbe la tesi di un corpo eretto.
Ma il suo rapporto è stato pubblicato su un server di prestampa, il che significa che non è stato ancora sottoposto a revisione.
Dibattito ancora aperto
Brunet sostiene ancora che il suo Sahelanthropus sia un anello mancante nell’albero genealogico dell’umanità. “Il cranio di Toumai è, in sostanza, un teschio di ominide“, ha detto all’agenzia di stampa statale cinese Xinhua nel 2019. Secondo lui l’ominide avrebbe un canino “molto piccolo“, come quello di un essere umano.
Macchiarelli, dal canto suo, afferma che Brunet e i suoi colleghi abbiano bloccato l’accesso al femore, bloccandone la presentazione perché avrebbe screditato la loro teoria secondo cui Toumai camminava su due piedi.
Nonostante pareri contrari Brunet continua a portare avanti la sua tesi dicendo: “Non ci sono controversie, nessuno può dire scientificamente che quel femore appartenga a Toumai“.
Fonte: https://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-8971431/Humanoid-lived-6-million-years-ago-walked-fours-closer-chimps-humans.html