di Oliver Melis per Reccom Magazine
“La Madonna con Bambino e San Giovannino” è un dipinto esposto nella Sala di Ercole di Palazzo Vecchio a Firenze. L’opera viene attribuita a Jacopo del Sellaio (1442-1493), ma nella scheda del catalogo si legge che il dipinto è attribuibile piuttosto a Sebastiano Mainardi (1466-1513), pittore della scuola del Ghirlandaio attivo a Firenze alla fine del ‘400.
Nel dipinto si vedono in primo piano la Madonna che prega davanti al piccolo Gesù, sostenuto dal San Giovannino.Sullo sfondo, un personaggio con una mano sulla fronte, guarda verso un preciso punto nel cielo dove compare un oggetto scuro, color bronzo. Anche il cane che è con lui pare rivolto verso il medesimo oggetto. Inoltre in alto a sinistra appare un altro oggetto, la Stella della Natività, si può notare sotto la stella la presenza di tre fiammelle.
Molti ufologi hanno visto nell’oggetto, dalla forma apparentemente a disco, un’astronave aliena. Il dipinto viene spesso chiamato in causa per dimostrare come il fenomeno “UFO” sia in realtà osservato e riprodotto fin dall’antichità. Alcuni ufologi ritengono che l’uomo sia sottoposto a costante osservazione da parte di misteriose civiltà aliene che, secondo alcuni filoni ufologici, guidano il progresso umano; secondo altri, invece, lo controllano arrivando a compiere anche dei terribili esperimenti su alcuni esseri umani.
Ma l’oggetto raffigurato nel dipinto che tanto ha attirato l’attenzione del mondo ufologico è veramente quello che gli ufologi dicono che sia, cioè un disco volante? No, se si studia il dipinto con competenza artistica si arriva a conclusioni che nulla hanno a che fare con gli UFO e le presunte visite extraterrestri nel passato, che arrivano persino a supporre che Gesù non fosse altro che un ibrido umano alieno.
L’ oggetto, scambiato per una navicella spaziale proveniente da un mondo alieno, raffigura il cosiddetto “annuncio ai pastori”. Si tratta di un riferimento a quanto narrato nel vangelo di Luca dove leggiamo quanto segue:
“C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore…”.
Questo particolare è raffigurato in moltissime altre “Natività” del ‘400 e del ‘500.
In alcune opere è raffigurato l’angelo che esce da una nube. Nella “Madonna con Bambino e San Giovannino” di Palazzo Vecchio, invece, non compare nessun angelo, ma solo la nube luminosa, che ha un significato simbolico. La nube luminosa deriva dal racconto della Natività nell’apocrifo Protovangelo di Giacomo, in cui si legge:
“[19, 2] Si fermarono nel luogo dov’era la grotta, ed ecco una nuvola luminosa adombrava la grotta. E la levatrice esclamò: ‘Oggi è stata magnificata la mia anima, perché i miei occhi hanno visto un prodigio meraviglioso: che è nata la salvezza per Israele’. E subito la nuvola si dissipò dalla grotta e apparve una grande luce nella grotta, tanto che i nostri occhi non la potevano sopportare…” (I Vangeli Apocrifi, a cura di Marcello Craveri, Torino, 1969, p.21).
Anche le tre stelle che sotto la nube più grande della Natività, hanno un significato simbolico. Esse rappresentano la triplice verginità di Maria prima, durante e dopo il parto.
Anche da questo caso risulta, una volta di più, chiaro che molti, supposti, ufologi tendono a forzare le prove per dimostrare le proprie teorie. Qualunque esperto di arte sacra può smontare con poche parole questo ed altri esempi di presunte raffigurazioni di UFO nell’arte del passato.
Oliver Melis è owner su facebook delle pagine NWO Italia, Perle complottare e le scie chimiche sono una cazzata.
[amazon_link asins=’8897286224,8804665432′ template=’ProductCarousel’ store=’982430213536′ marketplace=’IT’ link_id=’26e51b5b-3ae5-11e7-b6ff-137bf3e1d63b’]