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L’origine del complottismo

Le teorie del complotto sono ipotesi che attribuiscono la causa prima di eventi (in genere politici, sociali o talvolta anche naturali), a un complotto.

Sono, solitamente, teorie alternative più complesse ed elaborate rispetto alle versioni fornite dalle fonti ufficiali e critiche nei confronti del senso comune o della verità circa gli avvenimenti comunemente accettata dall’opinione pubblica. Tali ipotesi non sono provate per definizione, dal momento che cesserebbero di essere “teorie”, e, di solito, vengono spesso elaborate in occasioni di eventi che suscitano forte impressione nell’opinione pubblica, come ad esempio eventi tragici legati alla morte di personaggi più o meno famosi o grandi disastri civili e ambientali, o atti terroristici, a volte anche per effetto dell’ampia diffusione e trattazione da parte dei mass media.

Una prima teoria complottista nacque già all’inizio del secolo scorso quando gli ambienti esoterici, tanto di moda all’epoca, come ad esempio l’ordine esoterico della Golden Dawn, e in particolare Rudolf Steiner, cominciarono a denunciare apertamente l’operato di confraternite occulte, di matrice anglo-americana come la massoneria, tendenti a imporre una sorta di imperialismo economico planetario ma il cui vero scopo era il predominio culturale e spirituale sull’umanità. Sostenendo quanto fosse urgente prendere coscienza che delle potenze malefiche stessero realmente cercando di ostacolare il cammino evolutivo delle persone, Steiner descrisse più volte il modo in cui queste logge facessero ricorso anche a rituali esoterici per attuare le loro strategie geo-politiche, pilotando ad esempio lo scoppio della prima guerra mondiale, o l’avvio dell’esperimento socialista in Russia.

Il termine “teoria del complotto” (conspiracy theory in inglese) è stato utilizzato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1964, in relazione all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. In particolare l’espressione venne usata per descrivere collettivamente le varie voci critiche nei confronti delle conclusioni della Commissione Warren (la commissione ufficiale incaricata di indagare sull’assassinio) pubblicate in quell’anno. A partire dagli anni novanta del XX secolo, grazie all’attività di alcuni giornalisti come David Icke, ma soprattutto dall’inizio del XXI secolo, il fenomeno ha avuto un grande sviluppo a causa di eventi eccezionali legati, ad esempio, agli attentati dell’11 settembre 2001 o al presunto complotto delle scie chimiche o alla pratica dei vaccini.

Come è strutturata una teoria del complotto

Normalmente, queste teorie attribuiscono la causa di un evento all’azione di cospiratori, che spesso offrirebbero una ricostruzione artefatta degli avvenimenti, e chiamerebbero in causa le istituzioni preposte, talvolta anche accusandole di essere presunte colpevoli di occultamento della verità e di insabbiamento delle eventuali indagini. Questo tipo di ricostruzione tende spesso a essere critica nei confronti del senso comune e/o della verità.

La proliferazione e diffusione di teorie del complotto venne agevolata anche dalla convinzione, sviluppatasi in seno alla pubblica opinione, che la cultura di massa non esaurisca la sua funzione nell’intrattenimento, ma sia in grado di veicolare “profonde verità che un mondo dominato da ‘poteri forti’ impegnati a nascondere la Verità (con la V maiuscola) permetterebbe di esprimere soltanto in questa forma“.

Tali teorie, che sovvertono spesso il senso comune o la verità comunemente accettata, talvolta potrebbero essere considerate come un processo di mitopoiesi, che comporta la creazione di vere e proprie “mitologie religiose”. Alcuni studi empirici indicherebbero che la credulità verso i complotti sia aiutata da un approccio epistemologico relativista che blocca lo sviluppo di un pensiero critico personale, per superare il quale è necessario imparare gli elementi costitutivi del metodo scientifico. Secondo questi studi è stato dimostrato che questo relativismo, per il quale ogni forma di conoscenza è un’opinione alla pari di altre, è in gran parte diffuso tra persone che possiedono un’istruzione superiore non seguita da una specializzazione.

Oggi, la parola “complottismo” è usata per definire, generalmente in senso dispregiativo, il punto di vista di chi crede alle più svariate teorie alternative in modo ritenuto acritico e fideistico e senza sentire ragioni di sorta, per sottolineare l’aspetto maniacale e paranoico che avrebbe tale atteggiamento mentale.

Quando le teorie del complotto combinano elementi “illogici” con la mancanza di prove, o la presunta produzione di prove artefatte, ci si riferisce a esse come a una forma di cospirazioni segrete.

Gli psicologi fanno notare che una persona che crede a una teoria del complotto può credere con la stessa facilità anche ad altre teorie del complotto ed è proprio questo che accade di norma. Questa correlazione, secondo psicologi che si occupano del fenomeno, deriva dal fatto che il credere in una teoria del complotto non è il risultato di una risposta mentale a un singolo evento, ma il riflesso, piuttosto, di una particolare visione del mondo onnicomprensiva.

Nel giustificare la classificazione di una teoria come teoria del complotto, si tende a sollevare soprattutto le seguenti obiezioni logiche alla teoria:

  1. Non è sostenuta da prove sufficienti.
  2. È formulata in modo tale da essere non verificabile.
  3. È complessa in maniera implausibile.

I sostenitori potrebbero altresì affermare che:

  1. Le persone potenti coinvolte nella cospirazione nascondono, distruggono od offuscano le prove.
  2. Gli scettici non sono dotati di una sufficiente apertura mentale.
  3. Gli scettici potrebbero essere politicamente motivati o avere interesse a mantenere lo status quo.
  4. La sua complessità è dovuta al fatto che dietro al complotto potrebbero esserci più menti, per di più dotate di potenti risorse monetarie.

 

In Italia si utilizza, nel linguaggio politico e giornalistico, il termine “dietrologia“, che indica la ricerca di supposte motivazioni nascoste che sarebbero all’origine di un avvenimento. Il punto cardine della dietrologia è la domanda cui prodest?, “a chi giova” un determinato fatto, sottintendendo l’ipotesi che tale avvenimento potrebbe essere stato provocato ad arte.

In generale le teorie del complotto si basano su ipotesi e congetture nonché sull’oscurità dei fatti in oggetto e delle relazioni tra di essi; pertanto risulta estremamente difficile provare e verificare tali avvenimenti. Gli autori delle varie teorie pro-cospirazione sostengono le loro asserzioni con vari argomenti, anche se spesso non si basano su fonti neutrali o su prove scientifiche riconosciute. In particolare, si riscontrano fenomeni come:

  • Ingrandimento temporale o spaziale di attività di organizzazioni segrete: nella teoria del complotto ideata da Robert Ludlum come mera finzione nel romanzo Il circolo Matarese (The Matarese Circle), un’associazione segreta còrsa, fondata all’inizio del Novecento, causa l’attività di ogni organizzazione terroristica nel mondo. Nello stesso modo, nel film propagandistico Esoteric Agenda si avanza la tesi che una setta pagana e occulta abbia governato il mondo fin dal tempo dell’antico Egitto.
  • Interpretazione libera di relazioni tra gruppi: tutte le relazioni (guerra, tensione, amicizia, alleanza, indifferenza, ecc.) fra le istituzioni, siano esse locali o internazionali e di natura politica o economica, possono essere interpretate nei seguenti modi:
    • una istituzione è subordinata all’altra;
    • una si è infiltrata nell’altra;
    • entrambe sono la stessa istituzione con due facciate diverse;
    • entrambe cooperano nel raggiungimento dello stesso obiettivo, spesso illecito.

Le relazioni ufficiali tra le istituzioni, ossia quelle narrate dai mass-media e dagli storici appoggiati dalla comunità accademica, vengono rifiutate dai complottisti, che le considerano bugie preparate dalle stesse istituzioni per non allarmare la massa del popolo, che non fa ovviamente parte dei suddetti gruppi. Le teorie del complotto si differenziano soventemente fra di loro in rapporto alle relazioni tra le istituzioni.

  • Opinione che tutte le organizzazioni segrete siano affiliate tra di loro. Questo è un caso specifico che testimonia le due caratteristiche precedenti. Secondo questa teoria, un’organizzazione segreta non può nascere in modo indipendente (cioè autonomo, spontaneo, “genuino”) ma è fondata con l’intenzione di continuare l’attività di una precedente organizzazione segreta (massoneria e Cavalieri templari nel libro Il codice da Vinci di Dan Brown) o come filiale dell’altra organizzazione. Tale affiliazione è possibile nel caso di organizzazioni ufficiali, ma nelle teorie del complotto la questione si riferisce spesso a gruppi segreti.
  • Sostituzione di informazioni carenti o equivoche con informazioni inventate. Ad esempio gli autori del film Zeitgeist: The Movie dichiarano che la biografia di Gesù (la nascita, l’attività, i 12 apostoli, la crocifissione, la risurrezione) somiglia precisamente al mito di Horus dall’antico Egitto.
  • Interpretazione arbitraria dei nomi, delle abbreviazioni e dei simbolismo. Secondo gli autori del film Esoteric Agenda, il nome “Israele” deriva dai nomi di idoli egiziani e idoli del Vicino Oriente: Iside, Ra, El (considerato come un idolo locale). Ma esso deriva da un altro nome di Giacobbe del Vecchio Testamento e significa “Colui che ha combattuto con Dio”. In modo analogo Walter Veith interpreta “IHS” , o “JHS” l’abbreviazione del nome di Gesù, come un’abbreviazione dei nomi di alcuni idoli dell’antichità.
  • Inserimento di molti dettagli. Molti autori di teorie del complotto fanno numerosi riferimenti a date e nomi con l’intenzione di renderle più credibili; spesso ovviamente questi dettagli sono falsi storici o forzature.
  • Presentazione sensazionale d’informazioni, che assomigli a una scoperta. Nella teoria del complotto antivaticana basata, tra l’altro, sulla Bibbia, Walter Veith presenta la sua interpretazione dell’Apocalisse di Giovanni in cui il personaggio di Babilonia la Grande è interpretato come la personificazione della Città del Vaticano. Ma questa interpretazione è conosciuta da molto tempo e predicata da protestanti radicali avversi al cattolicesimo. C’è soprattutto il frammento in cui si dice che Roma (ma non l’attuale Vaticano) era situata su sette montagne all’inizio dell’era comune che tende indicare la posizione geografica della Babilonia la Grande e non soltanto le teorie del complotto l’utilizzano. In commenti di altre confessioni cristiane (interpretazione preterista) Roma – o una città simile che esisterà alla fine del tempo – è considerata la nuova Babilonia perché nel tempo del Nuovo Testamento Roma era la sede di tutte le abominazioni.
  • Attribuzione di significato eccessivo a coincidenze e a somiglianze. Gli autori delle teorie cercano di convincere che una coincidenza di alcuni aspetti significhi la coincidenza in altri aspetti, fino alla totale identità. Il film Zeitgeist presenta opinioni di questo tipo in riferimento alla religione cristiana e alle religioni pagane. In realtà ogni grande religione ha assimilato riti locali. A tale meccanismo è riconducibile il fenomeno della apofenia, ovvero l’innata tendenza della mente a ricercare connessioni tra stimoli casuali alla ricerca di un significato logico; tale funzione risulterebbe vantaggiosa in termini evolutivi in quanto permetterebbe di evitare situazioni rischiose per la sopravvivenza degli individui.
  • Attribuzione di grande importanza a eredità o a legami di sangue. In alcune teorie di complotto legate al Nuovo ordine mondiale vengono presentati gli avi di tutti i presidenti degli Stati Uniti dai tempi antichi, sottolineando il ruolo che essi occupavano e le lobby di cui facevano parte direttamente o indirettamente; a volte viene sottolineata la loro parentela ancestrale.
  • Citazione di fonti senza valutazione e apprezzamento della loro validità. Molte delle fonti citate, ad esempio Le due Babilonie (The Two Babylons), sono parziali e/o inattendibili.
  • Asserzione della formula “Segreto = Inganno”. Molte teorie del complotto si occupano di enti che mantengono segrete determinate informazioni (ad esempio, la ricetta della Coca-Cola). I fautori delle teorie del complotto mettono in primo piano le possibili intenzioni malevole, ma non prendono in considerazione, per esempio, i motivi legittimi che rendono necessario il “mistero” quali, di volta in volta, il segreto professionale, la proprietà industriale, la protezione della privacy.
  • Presentazione di versioni possibili di eventi come sicuramente valide. Questa è la base della creazione delle teorie del complotto. Una interpretazione che si accordi coi fatti conosciuti (dunque un’interpretazione possibile) e che sia considerata coerente con le tesi cospirazioniste, è trattata come vera. A causa dell’ambiguità o della mancanza di dati, tale interpretazione è difficile da confutare.
  • Attribuzione del complotto ad altri autori di teorie del complotto.[21] Secondo questo schema Michael Tsarion è considerato allo stesso tempo un avversario del Nuovo ordine mondiale e come una delle persone che hanno contribuito a fondarlo.

Inconsistenza logica delle teorie complottiste

Il pensiero logico ci permette di muovere delle critiche molto semplici alle teorie complottiste proprio per la complessità delel loro strutture:

  • La quantità dei cospiratori che prendono parte al complotto ipotizzato, ad esempio il presunto falso allunaggio organizzato dalla NASA, spesso dovrebbe essere molto grande, tanto grande da rendere difficile pensare che nessuno se ne penta e confessi o si lasci sfuggire delle informazioni.
  • La capacità operativa dei cospiratori, che spesso sono considerati così potenti da essere in grado di censurare qualsiasi notizia sgradita, manipolare prove scientifiche, influenzare l’economia e la politica mondiali e possedere strumenti e poteri sovrumani, dovrebbe essere tale da permettergli facilmente di uccidere o comunque neutralizzare coloro che mettono in risalto le loro macchinazioni e censurare le loro pubblicazioni, ad esempio il presunto complotto per insabbiare il fenomeno UFO.

I critici delle teorie del complotto talvolta argomentano che molte di esse non sono passibili di falsificazione e, quindi, non sono scientifiche. L’argomentazione nasce dalla struttura logica di certi tipi di teoria del complotto. Queste costituirebbero una quantificazione esistenziale non circostanziata, che sosterrebbe l’esistenza di soggetti, azioni od oggetti, senza specificare tempo e luogo nel quale essa sia stata o possa essere osservata. L’esistenza del complotto sarebbe da considerarsi veritiera quindi, al di là di qualsiasi verifica sperimentale.

 

Un altro argomento che gli scettici oppongono ai teorici del complotto è il rasoio di Occam, il principio secondo cui fra più assunzioni per spiegare un dato fenomeno va scelta quella che spiega in modo più semplice l’evento.

Umberto Eco ha fatto notare come spesso i complotti, pur mostrandosi come spiegazioni invise ai potenti, siano essi stessi uno strumento di potere utilizzato per screditare i nemici politici o creare un capro espiatorio, come fece il regime nazista grazie ai Protocolli dei Savi di Sion, o Nerone che incolpò i cristiani del grande incendio di Roma. I complotti veri, invece, come il golpe cileno del 1973, sarebbero stati tragicamente evidenti e rapidi.

Alcune teorie sarebbero usate in chiave politica, come ad esempio il negazionismo dell’Olocausto per riabilitare il nazismo, ma si possono trovare riferimenti a teorie del complotto anche in pubblicazioni politiche o religiose di qualsiasi fazione, volte a screditare gli avversari ideologici in mancanza di argomenti concreti.

Le argomentazioni più comuni

Gli argomenti sui quali si basano le teorie del complotto spaziano in una serie di campi: economico, politico, scientifico e medico e generalmente si basano su fatti storici gravi e imprevedibili, come gli attacchi terroristici, gli assassinii o le catastrofi naturali oppure su fenomeni fisici che avrebbero o hanno un grande impatto sulla società, come la fusione a freddo.

Siffatti argomenti, che tendono a descrivere fenomeni o eventi complessi e importanti con spiegazioni semplici e lineari che prevedono l’intervento di una regia occulta, mostrano una certa semplicità che però è in genere solo apparente perché per spiegarne le incongruenze vengono poi ideate delle modifiche che la rendono estremamente contorta.

Tra gli elementi su cui si basano i sostenitori di tali teorie vi sono stati avvenimenti che, a loro dire, presupporrebbero, a monte, specifici progetti dei governi. Diversi progetti e varie organizzazioni governative sono stati descritti come attività atte a realizzare gli eventi descritti nelle teorie del complotto.

Ciononostante, l’esistenza di questi obiettivi è stata talvolta pacificamente riconosciuta dai rispettivi governi, o da un ampio numero di esperti. Si possono citare, ad esempio:

  • L’Information Awareness Office (IAO) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti si presterebbe a essere al centro di svariate teorie del complotto. In primo luogo, il suo scopo dichiarato è di raccogliere e correlare informazioni sui cittadini comuni, allo scopo di predire atti terroristici e altri crimini. Secondariamente, il suo logo originale ritraeva l’«occhio nella piramide», un simbolo (presente anche su tutte le banconote da un dollaro) associato agli Illuminati e alle rappresentazioni massoniche di potere e divinità, che getta lo sguardo sulla Terra. Anche se è stato cambiato in seguito, il logo originale è ancora ampiamente disponibile su internet. Da ultimo, il nome “Iao” è un termine gnostico per indicare Dio, usato tra gli altri dalla Golden Dawn e da Thelema.
  • ECHELON è una rete per l’intercettazione delle comunicazioni fatta funzionare da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda. È progettata per catturare chiamate telefoniche, fax e messaggi e-mail. La Nuova Zelanda ha ammesso apertamente l’esistenza di Echelon, e l’Unione europea ha commissionato un rapporto su questo sistema.
  • La struttura interna di organizzazioni criminali come “Cosa nostra” sarebbe praticamente sconosciuta a chi non ne faceva parte fin quando non venne rivelata dal pentito Joe Valachi nel 1963, anche se durante il ventennio fascista in Italia l’operato del prefetto Cesare Mori (1925 – 1927) mise a nudo un’imbarazzante serie di collusioni tra potere statale e organizzazioni mafiose. Durante la seconda guerra mondiale, l’OSS statunitense si avvalse dei servigi del noto gangster Lucky Luciano per agevolare l’invasione della Sicilia da parte degli Alleati (1943).
  • Durante il XX secolo – in particolare tra gli anni ’50 e ’70 – la CIA e l’esercito statunitense, in collaborazione con scienziati ex nazisti, portarono avanti un programma di ricerca sul controllo mentale (Operazione Paperclip) il cui nome in codice era MKULTRA. In questo programma gli agenti della CIA somministravano LSD e altre droghe a vittime inconsapevoli e non consenzienti, nel tentativo di congegnare un “siero della verità” funzionante e/o una droga per il controllo delle menti. L’esistenza del MKULTRA venne svelata dai comitati di ricerca presidenziale e del Congresso nel 1975, e il progetto venne abbandonato. Molti noti scrittori e figure storiche della sperimentazione con le droghe vennero a contatto con l’LSD a causa di questo programma, compresi Ken Kesey dei Merry Pranksters, Timothy Leary, Allen Ginsberg, e Baba Ram Dass.
  • L’Operazione Northwoods era un piano della CIA degli anni sessanta per simulare atti di terrorismo di cui incolpare Cuba, al fine di incoraggiare il supporto a una guerra. Questo piano fu per lungo tempo considerato niente più che una teoria del complotto, fin quando i documenti relativi al progetto vennero declassificati e resi pubblici, grazie al lavoro sulla NSA del ricercatore James Bamford, pubblicato nel libro L’Orecchio di Dio (2001).
  • Lo studio sulla sifilide non curata nella popolazione maschile nera di Tuskegee. Per un periodo di 50 anni, il governo statunitense utilizzò alcuni membri della popolazione nera di una città dell’Alabama per osservare gli effetti della sifilide non curata. I partecipanti non ne erano al corrente e non venne detto loro che la malattia non veniva sanata. L’utilizzo di cavie umane inconsapevoli per esperimenti medici segreti fu utilizzata a lungo negli USA, finché il Presidente Bill Clinton chiese ufficialmente scusa nel 1994.
  • Il Gruppo Bilderberg è un incontro annuale dei politici e dell’élite economica occidentale. Viene considerato da alcuni un moderno complotto in stile Illuminati, in cui le persone che detengono il potere discutono e si accordano per il controllo del mondo.
  • L’Operazione Gladio, una struttura coperta della NATO di tipo stay-behind che aveva lo scopo di contrastare l’influenza comunista in tutta l’Europa occidentale, era da molti ritenuta una leggenda fino a quando, nel 1990, l’allora capo del governo italiano Giulio Andreotti non ne rivelò ufficialmente l’esistenza al Parlamento.

Narrativa e fiction come fonte di ispirazione di molte teorie del complotto

Oggi la teoria del complotto è divenuta un soggetto popolare per la fiction. Un tema frequente in questo tipo di opere è che i personaggi che scoprono una cospirazione segreta potrebbero essere incapaci di raccontare la verità sulla cospirazione, o anche solo cosa è reale: indiscrezioni, propaganda e contro-propaganda, costruite l’una sull’altra, fino a quando ciò che è cospirazione e ciò che è una coincidenza diventano indistinguibili. Grazie a questo meccanismo narrativo è possibile costruire una trama ricca di colpi di scena, a volte con l’aggiunta di elementi fantascientifici, come il viaggio nel tempo o altre tecnologie futuribili o del tutto immaginarie.

  • Uno dei romanzi più acclamati che tratta di temi cospirativi è Il pendolo di Foucault (1988) di Umberto Eco, nel quale lo staff di una casa editrice, volendo creare una collana di libri popolari sull’occulto, si inventa un proprio complotto occulto, del quale però perde il controllo quando la teoria comincia a essere creduta. Un altro esempio è L’incanto del lotto 49 (1965) di Thomas Pynchon, sul cui sfondo si svolge un conflitto segreto che risale al Medioevo.
  • La Trilogia degli Illuminati, di Robert Shea e Robert Anton Wilson, è considerata da molti come la migliore opera di fiction sui complotti del XX secolo. Ambientato nei tardi anni sessanta, è un racconto psichedelico che fonde insieme giallo, fantascienza, horror e commedia nell’esporre (e nel compiangere e prendere in giro) uno dei periodi più oscuri della storia recente.
  • Tra gli altri autori che hanno trattato temi cospirativi vi sono Philip K. Dick e Robert Ludlum. Alcuni potrebbero classificare diverse delle storie del Ciclo di Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft e altri come collegate a una cospirazione, anche se potrebbero essere meglio descritte come horror occulto.
  • Il popolare romanzo del 2003 Il codice da Vinci si basa su ipotesi di complotto che coinvolgono la Chiesa cattolica, compresa la prelatura realmente esistente dell’Opus Dei e l’organizzazione (inventata) del Priorato di Sion.
  • Il romanzo/anime Welcome to the NHK ha al suo interno due personaggi (il protagonista e una sua amica) che sostengono fervidamente la teoria per cui il business degli anime, dei manga, dei videogiochi e dei gadget (facilmente identificabile con la società televisiva NHK) sia responsabile del fenomeno degli hikikomori, fornendo loro un universo parallelo in cui rifugiarsi, più bello e semplice della vita reale.
  • Il film Capricorn One di Peter Hyams del 1978 sfrutta invece il tema del complotto sullo sbarco dell’uomo sulla Luna (secondo cui la NASA avrebbe creato un’enorme montatura riguardo alle missioni sul nostro satellite) e racconta di un complotto governativo che ricrea in studi cinematografici il primo sbarco americano su Marte.
  • Il film JFK – Un caso ancora aperto di Oliver Stone, vincitore del Premio Oscar 1991, basato sui libri del procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison e dello scrittore Jim Marrs, suggerisce che il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy non venne ucciso dal solo Lee Harvey Oswald, ma piuttosto da un gruppo che si opponeva alla politica di Kennedy, in particolare alla sua presunta riluttanza a invadere Cuba per rovesciare Fidel Castro e al presunto desiderio di ritirare le forze armate USA dalla Guerra del Vietnam. Membri della CIA, del complesso militare-industriale e politico, e il vice presidente Lyndon B. Johnson, vengono implicati come responsabili dell’assassinio di Kennedy. Stone ha dichiarato che JFK venne concepito come fiaba per opporsi alle conclusioni della Commissione Warren, con le quali Stone è in disaccordo.
  • La serie tv statunitense X-Files (The X-Files), ideata da Chris Carter e trasmessa tra il 1993 e il 2002, è incentrata su popolari teorie del complotto (in particolare sulla teoria del complotto sugli UFO) e leggende metropolitane.
  • Il film Ipotesi di complotto (Conspiracy Theory) del 1997, diretto da Richard Donner, ha come protagonista una persona disturbata che vede complotti ovunque. Nel corso del film si scopre che forse alcuni di questi sono reali.
  • Nel film del 1997 Sesso & potere si narra di un tentativo cospirazionista compiuto negli Stati Uniti in periodo pre-elettorale da parte di uno spin doctor e di un produttore di Hollywood, che uniscono le loro forze per fabbricare una guerra in Albania, allo scopo di coprire uno scandalo sessuale che coinvolgeva il presidente. Curiosamente il film venne girato poco prima del Sexgate (1998) e dell’intervento della NATO nella guerra del Kosovo (1999).
  • Nel film Interstellar (2014) viene mostrato che nelle scuole del 2067, epoca d’ambientazione del film, nelle ore di storia venga insegnato che l’allunaggio del 1969 non fu reale, ma fu in verità una geniale ricostruzione cinematografica atta a vincere la gara spaziale tra Unione Sovietica e Stati Uniti d’America, come attualmente sostenuto dalla teoria del complotto lunare.

Fonte: wikipedia

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