Lo sviluppo della vita sul nostro pianeta e la sua presenza costante, che dura da miliardi di anni, potrebbe essere dovuto al caso o forse alla fortuna.
O forse, lo sviluppo della vita sulla Terra è avvenuto al posto giusto e al momento giusto?
Una nuova ricerca, che ha messo sotto la lente di ingrandimento la storia della Via Lattea, suggerisce che il momento e il luogo migliori per lo sviluppo della vita non è qui, o ora, ma oltre 6 miliardi di anni fa alla periferia della galassia
Lo sviluppo della vita sul nostro pianeta e la sua presenza costante, che dura da miliardi di anni, potrebbe essere dovuto al caso o forse alla fortuna.
O forse, lo sviluppo della vita sulla Terra è avvenuto al posto giusto e al momento giusto?
Una nuova ricerca, che ha messo sotto la lente di ingrandimento la storia della Via Lattea, suggerisce che il momento e il luogo migliori per lo sviluppo della vita non è qui, e ora, ma oltre 6 miliardi di anni fa alla periferia della galassia.
Quella posizione, nello spazio e nel tempo, avrebbe offerto a un pianeta abitabile la migliore protezione contro i lampi gamma e le supernove che inondano lo spazio circostante di radiazioni dannose per ogni forma di vita.
Circa 4 miliardi di anni fa, le regioni centrali della galassia (dove orbita anche il Sistema Solare) sono diventate più sicure delle periferie, tanto da permettere lo sviluppo della vita.
La ricerca mostra come, fino a 6 miliardi di anni fa, escluse le regioni periferiche della Via Lattea, che avevano relativamente pochi pianeti, a causa dell’elevata formazione stellare e della bassa metallicità, i pianeti erano soggetti a molti eventi capaci di innescare estinzioni di massa.
Eventi energetici come lampi gamma e supernove emettono radiazioni che possono risultare dannose per lo sviluppo della vita, fino a diventare mortali.
Anche la vita sulla Terra ha osservato estinzioni di massa che sono state collegate a supernovae. Tra queste possiamo annoverare l’estinzione di massa della fine del Pliocene, avvenuta 2,6 milioni di anni fa e l’estinzione di massa avvenuta del tardo Devoniano, risalente a 359 milioni di anni fa.
I lampi gamma, più rari ma molto più potenti delle supernove, sarebbero altrettanto devastanti per le forme di vita.
Questi due eventi sono legati al ciclo vitale delle stelle. Le supernovae si verificano quando una stella massiccia abbandona la sequenza principale o quando una nana bianca accumula del materiale diventando instabile.
I lampi gamma invece, sembra vengano emessi da stelle morenti che collassano in stelle di neutroni o in buchi neri. Questi eventi sono spesso osservati in galassie lontane e sono estremamente energetici, i fenomeni più energetici dell’universo.
Gli scienziati ritengono che un lampo gamma, 450 milioni di anni fa, avrebbe potuto innescare l’estinzione di massa dell’Ordoviciano.
Per individuare i luoghi più sicuri per lo sviluppo della vita, gli scienziati coinvolti nella ricerca hanno realizzato un modello studiando la storia evolutiva della Via Lattea, prestando particolare attenzione all’emergere di regioni che molto probabilmente ospiteranno attività legate alle supernova o all’emissione di lampi gamma.
Il modello prevedeva che le regioni interne della galassia si sarebbero formate più rapidamente rispetto alle periferie; quindi, le zone interne della Via Lattea sarebbero state molto più attive, sia nella formazione stellare che nelle emissioni di radiazioni.
Nel tempo, il tasso di formazione stellare nella regione interna è rallentato, ma è aumentato nelle regioni esterne della Via Lattea.
Con il passare del tempo, l’evoluzione delle stelle ha arricchito di metalli la regione centrale della nostra galassia.
Il rallentamento della formazione stellare ha portato a una diminuzione delle emissioni dannose per lo sviluppo della vita, rendendo la zona compresa tra i 6.500 e i 26.000 anni luce dal centro della Via Lattea idonea ad ospitare la vita.
La ricerca suggerisce inoltre che la pressione evolutiva in ogni epoca è determinata principalmente dalle emissioni gamma, che sebbene più rare delle supernovae, sono in grado di innescare estinzioni di massa a grande distanza essendo eventi molto più energetici.
Anche se in passato la periferia della nostra galassia era più sicura di quanto lo sia oggi, le regioni centrali oggi sono molto più sicure.
Secondo l’analisi del team, negli ultimi 500 milioni di anni la periferia della Via Lattea sarebbe stata probabilmente sterilizzata da due a cinque potenti emissioni gamma. La posizione del nostro sistema solare, d’altra parte, oggi è diventata più sicura di quanto non sia mai stata in passato.
Come ha fatto notare il team che ha condotto la ricerca, l’esistenza stessa della vita sulla Terra oggi dimostra che le estinzioni di massa non precludono necessariamente la possibilità dello sviluppo della vita complessa.
Al contrario, le estinzioni di massa potrebbero aver giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione di forme di vita complesse sul nostro pianeta.
La ricerca è stata pubblicata su Astronomy & Astrophysics.