In un normale tramonto, senza la presenza di particelle vulcaniche, la luce del sole attraversa l’atmosfera terrestre diffondendo una luce blu. La diminuzione della luce blu fa percepire ai nostri occhi i cieli con tonalità arancioni e rosse.
Quando capita invece che nella stratosfera siano presenti particelle di origine vulcanica, la luce blu diffusa nell’atmosfera terrestre si mescola alla luce rossa conferendo al cielo una colorazione viola.
Lars Kalnajs, ricercatore associato presso del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’università, ha seguito il progetto affermando che questa eruzione non è motivo di preoccupazione, ma che dobbiamo prepararci per un esplosione più grande. Niente di così grande come
l’esplosione del monte Tambora che, nel 1815, provocò l’anno senza estate, ma sarà bene tenere alta la guardia.
“
Un’eruzione molto grande avrebbe un impatto enorme sull’umanità“, ha dichiarato
Kalnajs nel comunicato stampa, citando l’eruzione del
Monte Tambora nel 1815. Questo avvenimento riuscì a non far arrivare l’estate in quell’anno, a causa della presenza delle ceneri e del materiale vulcanico nell’atmosfera. “
Inoltre causò la moria di coltivazioni in tutto il mondo e ghiaccio nei fiumi della Pennsylvania fino al mese di giugno” ha spiegato
Kalnajs.
Questo è uno dei motivi per il quale il suo team sta effettuando ulteriori studi sull’eruzione del Raikoke. “I dati preliminari raccolti finora mostrano che alcuni strati della stratosfera sono 20 volte più spessi del normale a causa dell’eruzione vulcanica” ha dichiarato Kalnajs.
Inoltre, sostiene lo scienziato, “Questa situazione ci dimostra che non occorre una grande quantità di particelle nell’atmosfera terrestre per causarne il cambiamento della composizione; peraltro, questa è stata un eruzione vulcanica relativamente piccola, ma sufficiente per colpire la maggior parte dell’emisfero settentrionale“.