Le star di Hollywood e la seconda guerra mondiale

Dopo l'entrata in guerra degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale, Hoollywood si mobilitò per sostenere lo sforzo bellico

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Dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti, successiva al proditorio attacco giapponese a Pearl Harbour, e il massiccio dispiegamento di truppe in Europa e nel fronte del Pacifico, sia il Governo americano che la stessa industria cinematografica indussero molte stelle di Hollywood ad impegnarsi attivamente nel sostegno del morale dei soldati americani impegnati nel conflitto.
Alcuni divi addirittura si arruolarono inducendo cosi, con il loro esempio, un vero e proprio processo di emulazione tra i loro fan.
Quando James Stewart si arruolò chiedendo di essere richiamato in servizio attivo in Marina, scoprì casualmente che il suo principale Louis B. Mayer stava brigando dietro le quinte per farlo riformare per paura di perdere la sua gallina dalle uova d’oro.
Molti nomi di prestigio presero parte agli spettacoli del ciclo Stars over America che venivano organizzati nelle basi e negli ospedali militari d’America e d’oltremare. I più grandi divi dell’epoca di Hollywood si impegnarono anche in campagne promozionali per sostenere il finanziamento del cosiddetto prestito di guerraBette Davis durante un tour in Missouri ed Oklahoma riuscì a far sottoscrivere in soli due giorni oltre 2 milioni di dollari di buoni del tesoro per sostenere lo sforzo bellico. L’attrice si lamentò però del fatto che trovava incomprensibile dover sedurre la gente per convincerla ad acquistare dei buoni che servivano al proprio paese in un momento cosi delicato. La prima vittima di guerra di Hollywood fu l’attrice Carole Lombard, moglie di Clark Gable, che perì  in un incidente aereo durante il viaggio di ritorno dall’Indiana dove si era recata per un tour promozionale sul prestito di guerra.
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Poco tempo dopo suo marito, Clark Gable, si arruolò nell’aviazione. I suoi fan lo seguivano dappertutto, fino al punto che quando era comandato per il servizio di guardia della base di addestramento, marciavano con lui fuori dal reticolato che delimitava il perimetro del campo militare.
Su richiesta dell’attore, il comando militare rilasciò un comunicato nel quale si pregava il pubblico, manifestando la volontà di Gable, di non interferire con il suo addestramento e riportava la preghiera del recente vedovo di essere trattato come un soldato qualunque.
L’arruolamento di Clark Gable ebbe un forte impatto sul morale degli americani ed una voce che circolava insistentemente all’epoca asseriva  che Goring in persona avesse offerto l’equivalente di 5000 dollari ed una settimana di licenza al pilota tedesco che fosse riuscito ad abbattere l’aereo dell’attore.
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Nel 1942 su iniziativa di Bette Davis e John Garfield fu fondata la Hollywood Canteen, una struttura in grado di offrire svago e relax alle truppe americane in licenza. Il giorno dell’inaugurazione il pubblico pagò un biglietto di 100 dollari per poter avere il privilegio di vedere i primi soldati americani varcarne la soglia.
I militari in licenza potevano gustare gratis i menu del famoso chef Milani, spesso cucinati da Marlene Dietrich, essere intrattenuti da Bing Crosby e ballare con Rita Hayworth. Alla fine della guerra la Hollywood Canteen aveva accolto quasi 3 milioni di soldati americani e per finanziare i costi elevati, le major produssero due film i cui diritti andarono a questa iniziativa, La taverna delle stelle,  1943 della United Artist e Ho baciato una stella , 1944 della Warner.
Ma i divi di Hollywood non si limitarono a sostenere il morale delle truppe in casa, molti di loro si recarono al fronte, anche correndo non pochi rischi personali, per essere vicini alla linea del fuoco e sostenere i soldati più direttamente impegnati nel conflitto.
Uno dei primi fu Al Jolson inviato al fronte dalla United States Entertainment Organization. Il cantante si produceva in un concerto di gran parte dei suoi cavalli di battaglia, tralasciando solo alcuni hit eccessivamente tristi e sentimentali e pertanto non adatti a sostenere il morale dell’esercito.
Bob Hope e Bing Crosby furono infaticabili, quest’ultimo poi aveva l’abitudine dopo il suo show di voler essere condotto sulla linea del fronte per salutare i soldati della prima linea.
Tra le dive chi si spese di più fu Marlene Dietrich, che ricevette la medaglia della Libertà, la più importante onorificenza civile, per “aver portato gioia e allegria” a più di 500.000 soldati americani.
Gli spettacoli di Marlene iniziavano quasi sempre in questo modo, sul palcoscenico il presentatore si scusava con il pubblico perché la Dietrich non sarebbe potuta intervenire in quanto  impegnata in una cena galante con un colonnello. Agli ululati di rabbia e di protesta, dal fondo della sala buia si alzava un’inconfondibile voce: “Non è vero!”.
Ed allora la divina Marlene con la sua andatura sinuosa iniziava a solcare il teatro, vestita in uniforme, per una volta con le magnifiche gambe coperte, tra due ali di soldati in tripudio e guadagnava il palcoscenico per iniziare il suo show. La popolarità di Marlene era cosi estesa da riguardare anche il nemico, tanto che le fu chiesto di interpretare brani in tedesco allo scopo di minare il morale delle truppe nemiche. Straordinaria in questo senso l’interpretazione di “Lili Marlene” celebre canzone tedesca scritta nel 1915 e musicata nel 1938.
Altre attrici molto popolari al fronte erano Betty Grable e Rita Hayworth, quest’ultima ebbe il singolare onore di veder apposta una sua foto in negligé di satin bianco con pizzi neri incollata sulla fiancata della prima bomba atomica nucleare che verrà fatta esplodere nel 1946 nell’atollo di Bikini.

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