Le sei missioni spaziali da tenere d’occhio nel 2021

L'esplorazione spaziale non si ferma e il 2021 già ora si preannuncia ricco di interessanti missioni che potrebbero portarci ad una visione diversa dello spazio che ci circonda

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L’esplorazione spaziale ha ottenuto diversi primati notevoli nel 2020 nonostante la pandemia di COVID-19, inclusi il volo spaziale umano commerciale e il ritorno di campioni di un asteroide sulla Terra.

Il prossimo anno si preannuncia altrettanto interessante. Ecco alcune delle missioni da tenere d’occhio.

Artemis 1

Artemis 1 è il primo volo del programma internazionale Artemis guidato dalla Nasa per riportare gli astronauti sulla Luna entro il 2024. Consisterà in una navicella spaziale Orion senza equipaggio che verrà inviata per un volo di tre settimane intorno alla Luna. Raggiungerà una distanza massima dalla Terra di 450.000 km, nessun veicolo spaziale in grado di trasportare esseri umani è mai giunto così lontano.

Artemis 1 sarà lanciato in orbita terrestre dall’SLS (Space Launch System) della Nasa, destinato ad essere il più potente lanciatore mai messo in attività. Dall’orbita terrestre, l’Orion verrà spinto su un percorso diverso verso la Luna dallo stadio di propulsione criogenica. La capsula Orion viaggerà quindi verso la Luna grazie alla potenza fornita da un modulo di servizio progettato dall’Agenzia spaziale europea (Esa).

La missione fornirà agli ingegneri la possibilità di valutare come si comporta il veicolo spaziale nello spazio profondo e servirà da preludio alle successive missioni lunari con equipaggio. Il lancio di Artemis 1 è attualmente previsto per la fine del 2021.

Tre missioni su Marte

A febbraio, Marte riceverà una flottiglia di ospiti robotici terrestri provenienti da diversi paesi. La sonda Al Amal (Hope) degli Emirati Arabi Uniti è la prima missione interplanetaria del mondo arabo. L’arrivo nell’orbita di Marte è previsto per il 9 febbraio, e da quel momento la sonda araba trascorrerà due anni a monitorare il clima marziano per studiare le ragioni della scomparsa dell’atmosfera del pianeta rosso.

Entro un paio di settimane dopo Al Amal arriverà il Tianwen-1, dell’Amministrazione spaziale nazionale cinese, composto da un orbiter e un rover di superficie. La sonda rimarrà nell’orbita marziana per diversi mesi prima di schierare il rover in superficie. Se avrà successo, la Cina diventerà il terzo paese a far atterrare qualcosa su Marte. La missione ha diversi obiettivi tra cui la mappatura della composizione minerale della superficie e la ricerca di depositi di acqua sotterranea.

Il rover Perseverance della Nasa atterrerà nel cratere Jezero il 18 febbraio e cercherà eventuali segni di vita antica che potrebbero essere stati conservati nei depositi di argilla. Inoltre, raccoglierà un certo quantitativo di campioni di superficie marziana come prima parte di un programma internazionale molto ambizioso (una collaborazione NASA ed ESA) destinato a riportare campioni di Marte sulla Terra.

Chandrayaan-3

Nel marzo 2021, l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) ha in programma di lanciare la sua terza missione lunare: Chandrayaan-3. Chandrayaan-1 è stato lanciato nel 2008 ed è stata una delle prime grandi missioni del programma spaziale indiano . Composta da un orbiter e una sonda a penetrazione di superficie, la missione è stata una delle prime a confermare la presenza di acqua lunare.

Sfortunatamente, il contatto con il satellite è andato perso meno di un anno dopo. Purtroppo, c’è stato un incidente simile con il suo successore, Chandrayaan-2, che consisteva in un orbiter, un lander (Vikram) e un rover lunare (Pragyan). Chandrayaan-3 è stato annunciato pochi mesi dopo. Consisterà solo di un lander e di un rover , poiché l’orbiter della missione precedente è ancora funzionante e fornisce dati.

Se tutto va bene, il rover Chandrayaan-3 atterrerà nel bacino di Aitken del polo sud lunare. La zona è di particolare interesse in quanto si ritiene che ospiti numerosi depositi sotterranei di ghiaccio d’acqua, una componente vitale per qualsiasi futura missione lunare a lungo termine sostenibile.

Telescopio spaziale James Webb

Il telescopio spaziale James Webb è il successore del telescopio spaziale Hubble, ma ha avuto un percorso accidentato finora. Inizialmente previsto per un lancio nel 2007, il telescopio Webb è in ritardo di quasi 14 anni ed è costato circa 10 miliardi di dollari.

Mentre Hubble ha fornito alcune viste sorprendenti dell’universo nella regione della luce visibile e ultravioletta, Webb focalizzerà le osservazioni nella banda di lunghezza d’onda dell’infrarosso. La ragione di ciò è che quando si osservano oggetti molto distanti ci saranno probabilmente nuvole di gas ad interporsi.

Queste nubi di gas bloccano lunghezze d’onda della luce molto piccole, come i raggi X e la luce ultravioletta, mentre lunghezze d’onda maggiori come gli infrarossi, le microonde e le onde radio possono passare più facilmente. Quindi osservando in queste lunghezze d’onda più lunghe dovremmo avere una visione più ampia dell’universo.

Webb ha uno specchio del diametro di 6,5 metri, molto più grande rispetto allo specchio del diametro di 2,4 metri di Hubble, essenziale per migliorare la risoluzione dell’immagine e vedere i dettagli più fini.

La missione principale di Webb è guardare la luce delle galassie ai margini dell’universo che può dirci come si sono formate le prime stelle, galassie e sistemi planetari. Potenzialmente questo potrebbe includere anche alcune informazioni sull’origine della vita, poiché Webb sta pianificando di visualizzare le atmosfere di esopianeti in dettaglio elevato, cercando i mattoni della vita.

È probabile che il James Webb ci fornirà alcune immagini sbalorditive simili a quelle prodotte da Hubble. Webb è attualmente programmato per il lancio su un razzo Ariane 5 il 31 ottobre.