Nell’universo di “Star Trek“, le astronavi dotate di propulsione a curvatura possono viaggiare oltre il limite della velocità della luce (299.792 chilometri al secondo) nel vuoto.
Le navi in questo modo possono raggiungere pianeti distanti abitati da altre civiltà con un viaggio generalmente comodo e sicuro e in un lasso di tempo molto breve che non comporta nessun problema di tipo relativistico.
Lo scienziato James O’Donoghue, ex dipendente NASA ora in forza alla JAXA (agenzia spaziale giapponese) con una animazione video trasforma in realtà i viaggi a curvatura delle navi di Star trek, affermando che il lavoro gli dà “un senso di disperazione” per il viaggio spaziale, anche a velocità superluminali.
O’Donoghue ha iniziato a chiedersi come sarebbe poter andare più veloce della luce nel nostro sistema solare e, per scoprirlo, ha realizzato un video utilizzando l’astronave della Federazione USS Enterprise, comandata dal Capitano Jean-Luc Picard (interpretato da Patrick Stewart) in Star Trek: The Next Generation, facendola volare dal Sole fino a Plutone a diverse velocità di curvatura.
Il video animato (qui sopra), che O’Donoghue ha pubblicato su Twitter.
“Ho sentito sinceramente un senso di disperazione per le distanze coinvolte nel nostro sistema solare e oltre“, ha ammesso O’Donoghue, aggiungendo: “uno dei miei obiettivi era quello di far sentire tutti gli altri male come me“.
Cosa mostra l’animazione a velocità di curvatura di “Star Trek” e perché è deprimente
Nell’universo di “Star Trek” non esiste una scala fissa di velocità “fattore di curvatura“. Nel corso degli oltre 50 anni di produzioni, le diverse serie, gli episodi e i film hanno generato numeri contrastanti.
Tuttavia, Rick Sternbach e Michael Okuda – due consulenti tecnici della serie The Next Generation – hanno pubblicato nel 1991 un manuale tecnico che include alcune cifre che O’Donoghue ha affermato di aver utilizzato per la sua animazione.
La scala utilizzata da O’Donoghue suggerisce che il fattore di curvatura pari a 1 corrisponde alla velocità della luce, mentre il limite superiore di 9,99 è più di 2.140 volte la velocità della luce.
O’Donoghue ha scelto di raffigurare l’Enterprise che volava attraverso il sistema solare dal Sole a Plutone.
L’astronave inizia il viaggio a fattore di curvatura 1 e alla fine accelera a fattore di curvatura 9.9, che corrisponde a circa 2.083 volte la velocità della luce.
Warp 1 equivale alla velocità della luce, e nonostante i quasi 300 mila Km al secondo fa sembrare l’Enterprise ferma sul sole. A questa velocità, la nave impiegherebbe 5 ore e 28 minuti solo per raggiungere Plutone, che dista circa 5,9 miliardi di chilometri dal sole. Proxima Centauri – la stella più vicina alla nostra – comporta un viaggio di quattro anni e tre mesi.
Warp 5 equivale a circa 213 volte la velocità della luce, un viaggio Sole – Plutone dura solo 1 minuto e 30 secondi. Proxima Centauri sarebbe raggiunta con un viaggio di una settimana.
A Warp 9.9 il viaggio verso Plutone durerebbe meno di 10 secondi e quello verso Proxima Centauri sarebbe una crociera di 18 ore.
Warp 5 è migliaia di volte più veloce di quanto la fisica del nostro Universo possa mai permettere. Tuttavia, viaggiare con un fattore di curvatura di 9,9 da un’estremità all’altra della via lattea, che può estendersi tra i 150.000 e 200.000 anni luce di diametro, potrebbe richiedere 96 anni di viaggio.
Anche considerando la velocità di “transwarp” più rapida raggiunta dall’Enterprise, che è circa 8.323 volte la velocità della luce, secondo Star Trek: The Next Generation – Technical Manual, un viaggio transgalattico richiederebbe 24 anni.
Un viaggio transwarp verso Andromeda, che è la galassia più vicina alla nostra posta a circa 2,5 milioni di anni luce di distanza , durerebbe circa 300 anni.
24 anni per percorrere la via lattea da un capo all’altro è un viaggio certamente lungo ed estenuante che, ammesso si potrà un giorno compiere senza soste intermedie, avrà bisogno di un supporto tecnologico al di là della nostra attuale capacità. Sistemi di propulsione, sistemi energetici, sistemi di mantenimento della vita e molto altro dovranno funzionare ininterrottamente per decenni sottoposti a una serie di sollecitazioni che possiamo a mala pena immaginare.
Il più veloce oggetto costruito dall’uomo, la sonda Parker della NASA, ha raggiunto la velocità di 192 Km al secondo e impiegherebbe un anno a raggiungere Plutone dal Sole.
Gli ingegneri al lavoro sul progetto Breakthrough Starshot cercheranno di compiere un viaggio a una percentuale significativa della velocità della luce con piccoli “nanocraft“. L’idea è di accelerarli rapidamente sparando un impulso laser su vele riflettenti, inviandole verso stelle vicine come Proxima Centauri.
Eppure, anche a una velocità di crociera del 20% della velocità della luce, potrebbero essere necessari più di 21 anni per far giungere le sonde a destinazione e fotografare il vicino sistema stellare. Inoltre, ci vorrebbero altri 4,24 anni perché queste immagini, rilanciate via radio verso la Terra (viaggiando alla velocità della luce) ci raggiungano.
Tutto questo può darci, forse, un migliore comprensione della grandezza dell’universo e delle distanze che ci separano dalle stelle.