L’universo è un posto pericoloso per la vita e i pianeti che, come la Terra, la ospitano devono affrontare molte minacce che potenzialmente potrebbero distruggerla. Una di queste minacce potenziali è quella che prevede l’espulsione di un pianeta dalla propria orbita.
Secondo un recente studio, un gruppo di ricercatori ha stabilito che la Terra è “quasi” al sicuro da questa terribile eventualità.
La gravità può tenere per lungo tempo un pianeta adatto alla vita in orbita attorno alla propria stella, alla giusta distanza, preservandolo per miliardi di anni oppure, la stessa gravità può spingere lo stesso pianeta fuori dalla sua orbita scagliandolo nel gelido spazio interstellare e condannando l’eventuale vita presente su di esso a morire privata del calore e della luce della sua stella madre.
La gravità è complessa anche se le interazioni tra una stella e un solo pianeta sono abbastanza semplici da calcolare. Un pianeta posto in un’orbita stabile vi rimarrà per miliardi di anni senza nessun cambiamento.
Cosa succede se aggiungiamo un terzo oggetto? Letteralmente il caos. Prevedere i movimenti di tre corpi interagenti attraverso la forza di gravità è un problema noto da secoli che molti scienziati hanno provato a risolvere, fallendo. Aggiungere un terzo corpo al sistema comporta che ogni piccola deviazione può portare a cambiamenti enormi in un tempo sorprendentemente breve.
Tutto quello che ci è sembrato immutabile e prevedibile per lungo tempo, come ad esempio l’orbita della Terra attorno al Sole che è stabile da miliardi di anni, può diventare pericolosamente instabile nell’immediato futuro.
I pianeti del sistema solare interagiscono con l’orbita del nostro pianeta ma non producono nessun effetto destabilizzante a breve termine, e le cose rimarranno stabili per i prossimi miliardi di anni, purché un oggetto massiccio come una stella errante non entri nel nostro sistema solare.
Ovviamente è possibile che una stella si avvicini al nostro sistema solare e se dovesse succedere un incontro ravvicinato del genere sarebbe un vero disastro. Una stella in transito nel nostro sistema solare potrebbe modificare le orbite dei pianeti e soprattutto modificare l’orbita della Terra che potrebbe subire un vero e proprio strattone gravitazionale. L’interazione potrebbe essere minima, ma ripetuta negli anni potrebbe far guadagnare energia al nostro pianeta che inizierebbe ad allargare la sua orbita, allontanandosi pericolosamente dal Sole e di conseguenza dalla zona abitabile.
Interazioni ripetute potrebbero far guadagnare così tanta energia alla Terra da raggiungere la velocità di fuga dal Sole. Il nostro pianeta lascerebbe così per sempre il sistema solare in breve tempo se paragonato ai cicli cosmici.
Questo scenario, come appare ovvio, non si è mai presentato e la Terra permane stabilmente nella sua orbita da miliardi di anni, tuttavia questo non significa che non esista la probabilità che quanto ipotizzato non accada e per scoprirlo due astronomi hanno cercato di capire quanto sia probabile; i loro risultati sono stati riportati in un documento che appare sul sito di prestampa arXiv.
Come una stella di passaggio potrebbe scalzare la Terra dalla sua orbita
I due astronomi hanno esaminato tutti i potenziali scenari: stelle di massa diversa che arrivano da tutti i tipi di angoli con ogni tipo di velocità, per vedere quali circostanze potrebbero potenzialmente portare il nostro pianeta fuori dalla zona abitabile e porre fine alla nostra civiltà e alla vita come la conosciamo.
La Terra potrebbe superare indenne un evento del genere se la stella che incrocia il nostro sistema solare vi entrasse il più velocemente possibile, con meno tempo a disposizione l’astro vagabondo avrebbe un influsso gravitazionale minore.
Se la stella si muovesse alla stessa velocità con cui la Terra orbita attorno al Sole (poco più di 106.000 km / h), allora dovrebbe passare all’interno dell’orbita diGiove per avere una discreta possibilità di scalzarci dalla nostra orbita altrimenti, la sua influenza gravitazionale sarebbe semplicemente troppo debole. Le stelle che si muovono lentamente possono causare molti più problemi.
Un’altro parametro fondamentale da prendere in considerazione è la massa della stella, così come l’angolo di impatto. Se la stella passasse lungo il piano del nostro sistema solare, avrebbe molte possibilità di avvicinarsi abbastanza alla Terra e destabilizzarne l’orbita, e se la stella arrivasse a una distanza doppia rispetto all’orbita terrestre attorno al sole, indipendentemente da altri fattori, il nostro pianeta sarebbe spacciato, e noi con lui.
I ricercatori hanno quindi preso i risultati ottenuti e li hanno applicati al nostro quartiere galattico, usando le conoscenze acquisite sulle posizioni, sulle masse e sulle velocità delle stelle più vicine a noi.
Hanno scoperto che il nostro pianeta aveva solo una possibilità su 15.000 di destabilizzazione orbitale nel corso dei 4 miliardi di anni della sua esistenza. In altre parole, per ogni 10.000 pianeti simili alla Terra nel nostro quartiere, solo uno è stato espulso dal suo sistema.
Se invece prendiamo in considerazione la regione centrale della Via Lattea, molto più affollata di stelle, le cose peggiorano, con tutte quelle stelle la possibilità che un pianeta venga espulso dal suo sistema solare aumentano di 160 volte. Le zone centrali della nostra galassia sono relativamente tranquille, ma a causa delle intense radiazioni ad alta energia sono certamente meno favorevoli alla vita.
Vista la densità delle stelle è possibile che qualcuna di esse scalzi mondi abitabili consegnandoli al gelo dello spazio interstellare e alle radiazioni letali.