La National Aeronautics and Space Administration sta pianificando una serie di missioni lunari a partire dal prossimo anno, per sviluppare la capacità di un ritorno alla luna, ha detto Cheryl Warner, portavoce della Human Exploration Directorate della NASA.
La NASA lavorerà con compagnie private, che non sono ancora state scelte, per la pianificazione delle missioni, avrebbe dichiarato Warner in un’intervista telefonica.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a dicembre, ha firmato una direttiva che, secondo lui, consentirà agli astronauti di tornare sulla Luna e condurre una missione su Marte. Il mese scorso ha ordinato al governo di rivedere i regolamenti sui voli spaziali commerciali.
Gli americani sbarcarono per la prima volta sulla luna nel 1969, raggiungendo un obiettivo stabilito dall’ex presidente John F. Kennedy nel 1961, che fu l’atto culminante della decennale corsa allo spazio intrapresa in quegli anni da USA e URSS.
Da allora, gli sforzi degli Stati Uniti per esplorare oltre l’orbita terrestre si sono in gran parte concentrati sull’invio di sonde robot, anche se i presidenti americani hanno ripetutamente sollevato l’idea di tornare a mandare esploratori umani sulla luna o oltre.
Il presidente George W. Bush nel 2004 disse che gli umani sarebbero tornati sulla luna entro il 2020. Il suo successore, il presidente Barack Obama, dichiarò nel 2016 gli Stati Uniti avrebbero mandato esseri umani su Marte negli anni ’30.
L’attuale Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha recentemente ribadito l’intenzione di riportare astronauti americani sulla Luna “Questa volta per restarci“, annunciando un piano che prevede anche la realizzazione di una base, e forse un insediamento, permanente.
Giusto qualche giorno fa, durante un convegno della National Space Society, si era avanzata l’ipotesi che la NASA starebbe valutando la possibilità di sospendere lo sviluppo dell’SLS (Space Launche System) per affidarsi ai lanciatori, dalla tecnologia ormai sviluppata ed affidabile, delle imprese private. In particolare si pensa ad una collaborazione con SpaceX, i cui razzi riutilizzabili Falcon9 e Falcon Heavy portano già carichi paganti in orbita e alla Stazione Spaziale Internazionale, in attesa che inizino, entro quest’anno o nei primi mesi del prossimo, i test del BFR (Big Falcon Rocket) di SpaceX, un razzo studiato per portare l’uomo su Marte, mentre a Lockeed e Boeing verrebbe affidato lo sviluppo della tecnologia abitativa come compenso per la sospensione del contratto, costato finora uno sproposito, per lo sviluppo dell’SLS.
Nel caso si procedesse davvero ad impiantare una base permanente sulla Luna, potrebbe diventare superata anche l’ipotesi di realizzare il Deep Space Gateway in orbita cislunare e la cooperazione prevista per questa impresa con ESA e ROSCOSMOS potrebbe essere spostata verso questa nuova impresa.