L’agenzia spaziale cinese, sull’onda di entusiasmo che ha fatto seguito al recente sbarco della missione Chang’e-4 sul lato lontano della Luna, sta progettando di inviare una sonda su Marte entro l’anno prossimo.
L’annuncio ha preceduto l’incontro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, essenzialmente un gruppo consultivo governativo composto dai rappresentanti di tutto lo spettro politico cinese. “Negli ultimi 60 anni, abbiamo ottenuto molti risultati, ma c’è ancora una grande distanza reale dalle potenze spaziali del mondo. Dobbiamo accelerare il nostro ritmo,” ha dichiarato Wu Weiren, capo progettista del programma di esplorazione lunare della Cina, al China Global Television Network CCTV +. “… la Cina diventerà il terzo paese in grado di svolgere questo compito dopo gli Stati Uniti e la Russia. L’anno prossimo, lanceremo una sonda verso Marte, che entrerà in orbita intorno a Marte, e farà atterrare un lander sulla superficie del pianeta.“
La Cina ha lanciato il suo primo satellite nel 1970, ben più tardi di Stati Uniti e Russia, ma ha rapidamente iniziato a recuperare capacità e tecnologia nel settore spaziale. Il primo orbiter lunare cinese, Chang’e 1, è stato lanciato nel 2007 e, più di recente, il lander e il rover Chang’e 4 sono scesi dolcemente vicino al polo sud lunare, sul lato più lontano della Luna. Per la fine di quest’anno è prevista la missione Chang’e 5, che dovrebbe scendere sulla Luna, prelevare dei campioni di terreno e rocce e riportarli sulla Terra.
La missione cinese su Marte si aggiungerebbe ad una serie di missioni della NASA e dell’Agenzia spaziale europea che attualmente esplorano o programmano di visitare il pianeta rosso. L’agenzia spaziale cinese sta pianificando una serie di altre missioni nello spazio profondo prima del 2030, tra cui una verso Giove, secondo la Xinhua.
Questa missione ancora senza nome non sarebbe, però, il primo tentativo della Cina di raggiungere Marte. Nel 2011, l’amministrazione spaziale nazionale cinese (CNSA) tentò di inviare un orbiter chiamato Yinghuo-1 sul pianeta rosso, ma la navicella, collegata alla missione russa Phobos-Grunt, non riuscì a lasciare l’orbita terrestre.