Il reattore a fusione KSTAR della Corea del Sud ha raggiunto un traguardo importante: ha surriscaldato un plasma a 180 milioni di gradi Fahrenheit (100 milioni di gradi Celsius) per ben 48 secondi, stabilendo un nuovo record per la fusione nucleare. Questo risultato rappresenta un passo avanti significativo verso la realizzazione di una tecnologia pulita e potente in grado di generare energia in modo sostenibile.
Cos’è la fusione nucleare?
La fusione nucleare è un processo che avviene nelle stelle e nel Sole, dove nuclei atomici leggeri, come l’idrogeno, si combinano per formare nuclei atomici più pesanti, come l’elio, liberando enormi quantità di energia.
Affinché la fusione nucleare avvenga, è necessario che i nuclei atomici si avvicinino abbastanza da superare la repulsione elettrostatica che li allontana. Per fare questo, devono essere riscaldati a temperature estremamente elevate, tipicamente di decine o centinaia di milioni di gradi Celsius.
A queste temperature, gli atomi si ionizzano, perdendo i loro elettroni e diventando un plasma, un gas composto da ioni ed elettroni liberi. I nuclei atomici nel plasma si muovono a velocità molto elevate e, quando si avvicinano abbastanza, la forza nucleare forte, che è molto più forte della repulsione elettrostatica, li attrae e li fa fondere.
Cos’è il reattore a fusione KSTAR?
Il reattore a fusione KSTAR (Korea Superconducting Tokamak Advanced Research) è un dispositivo sperimentale situato in Corea del Sud che ha l’obiettivo di dimostrare la fattibilità della fusione nucleare come fonte di energia pulita e sostenibile.
Esso utilizza un campo magnetico potente per confinare un plasma, un gas estremamente caldo e ionizzato, all’interno di una camera a forma di ciambella. Il plasma viene riscaldato a temperature di oltre 100 milioni di gradi Celsius, innescando la fusione nucleare, il processo che alimenta le stelle.
Il KSTAR ha raggiunto diversi traguardi significativi nella ricerca sulla fusione nucleare. Nel 2021, ha stabilito un nuovo record mondiale mantenendo un plasma stabile a una temperatura di 100 milioni di gradi Celsius per 20 secondi. Nel 2023, ha ulteriormente migliorato questo record, raggiungendo una temperatura di 100 milioni di gradi Celsius per 48 secondi.
Questo è un importante passo avanti nella ricerca di questa fonte di energia pulita. I suoi successi dimostrano che è possibile confinare e riscaldare un plasma a temperature sufficientemente elevate per sostenere la fusione nucleare per un periodo di tempo significativo.
Il dottor Oh Se-hoon, direttore del Korea Institute of Fusion Energy (KFE) ha dichiarato in una nota: “Questo è un risultato davvero rivoluzionario per il programma di fusione nucleare della Corea del Sud. Ci avvicina di un passo alla realizzazione del nostro obiettivo di generare energia da fusione nucleare entro il 2030”.
Conclusioni
La fusione nucleare è considerata una potenziale fonte di energia pulita e sicura in grado di soddisfare la crescente domanda di energia globale. A differenza dei reattori nucleari a fissione attualmente utilizzati, essa non produce scorie radioattive di lunga durata.
La realizzazione della fusione nucleare su scala commerciale, tuttavia, è ancora una sfida complessa. I ricercatori devono ancora risolvere una serie di problemi tecnici, tra cui il mantenimento del plasma a temperature sufficientemente elevate per un periodo di tempo sufficientemente lungo per generare energia in modo efficiente.
Nonostante le sfide, il successo di KSTAR rappresenta un passo importante verso la realizzazione della fusione nucleare. La ricerca in questo campo continua ad avanzare a un ritmo rapido e c’è la speranza che questa tecnologia possa diventare una realtà entro i prossimi decenni.
Il KSTAR continuerà a svolgere un ruolo importante nella ricerca sulla fusione nucleare. Nei prossimi anni, gli scienziati lavoreranno per migliorare le prestazioni del reattore e per estendere la durata del plasma stabile.