Influencermania e un libro scritto a quattro mani per principianti ed esperti marketing per fare business grazie agli influencer.
Quella dell’influencer è una professione sorta negli ultimi anni, con l’affermarsi delle connessioni veloci e la connettività flat.
L’influencer è un personaggio che ispira l’opinione delle persone in ambito pubblicitario. In altre parole si tratta di un soggetto o gruppi di persone, che tendono a motivare l’opinione pubblica a convergere su un determinato Brand.
Nonostante questo settore venga spesso criticato o comunque poco considerato, l’influencer medio oggi costituisce un target importante, perché va in un modo o in un altro ad accelerare i messaggi pubblicitari al fine di raggiungere sia l’accettazione da parte dell’opinione pubblica, sia di accelerare il passaggio verso una community più grande.
In altre parole l’influencer è un individuo in grado di smuovere in più modi le opinioni o gli atteggiamenti di altre persone.
Il mercato dell’influencer marketing, è un mondo in cui si muove circa mezzo miliardo di dollari, motivo per il quale oggi il mondo degli influencer è balzato al centro dell’attenzione di chi si occupa di marketing diventando il nucleo centrale delle campagne pubblicitarie di molte aziende.
Partendo poi, dal presupposto che sui social media sono presenti diversi tipi di influencer, lo stesso budget subisce oscillazioni cospicue.
Influencermania, le varie figure presenti sui social
In generale, partendo per convenzione da una scrematura, si potrebbero ridurre principalmente a tre le figure preponderanti del settore.
- Social Broadcaster – Ovvero personaggi di alta notorietà – definiti VIP – che sono persone appartenenti al mondo dello spettacolo e che per farla breve si sono fatti una reputazione fuori dalla rete social.
- I Mass Influencer – Ovvero individui con forte presenza sui social che hanno anche un numeroso seguito e che sono riconosciuti come esperti in un settore specifico.
- I Potential Influencer – Tutti quelli che in virtù di un proprio potere di comunicazione – che si tratti di carisma, empatia, savoir-faire – hanno una grande capacità aggregativa. Insieme a delle potenzialità persuasive per “influenzare” il proprio network; e s’impegnano nel costruire la propria reputazione in un campo specifico.
Influencermania, dunque, è un libro che fornisce tutte le indicazioni necessarie per avviare una campagna con quelli che sono i grandi personaggi del web, in modo da dare seguito a un business con un marchio specifico.
L’influencer rappresenta un nuovo universo che, seppur inizialmente banalizzato, racchiude in sé un patrimonio incredibile.
Il motivo, presto detto, è che i messaggi che arrivano ai follower di un determinato canale social, sono semplici intuitivi e immediati e i brand oggi si approcciano al Digital marketing proprio perché sanno bene che un personaggio influente, è capace di far lievitare in maniera esponenziale il loro giro d’affari.
Non a caso oggi gli influencer non sono solo i protagonisti di una “moda”, ma principalmente sono content creators, che – per quanto ovvio – sono l’apoteosi dell’influencer marketing, rappresentando figure sempre più rilevanti in quelle che sono le strategie di comunicazione aziendale. +
Quindi il focus per ottenere un engagement effettivo.
Perché scegliere questo manuale
Dunque, quello dell’influencer influencer marketing è un mondo di persone che hanno costruito una propria reputazione in un qualsivoglia settore e quindi hanno accresciuto le loro competenze su un determinato argomento parlando ogni giorno al proprio pubblico, la propria fetta di utenti, direttamente dal proprio canale; provocando una sorta di entusiasmo generale. Nonché accettazione e, di conseguenza opinioni a seguito.
Influencermania – casa editrice Hoepli – è un manuale realizzato da Mariaisabella Musulin e Omar Rossetto.
Lo scopo del volume è di fornire consigli utili per avviare una campagna con le star del web; col fine ultimo di creare Micro e Local Brand dai risultati pragmatici.
Nonostante questo settore sia ancora fresco (purtroppo poco considerato da chi non ne conosce ancora le enormi potenzialità e da chi è ancora un po’ perplesso e si pone pregiudizi) la maggior parte delle aziende e dei marchi lo adorano.
Lo stesso mercato, che include una fetta di utenti pari a 3.448 miliardi, nella fattispecie il 45% della popolazione mondiale, ha consacrato nell’attimo di un decennio i Social marketing come il boom del nuovo millennio perché la loro rilevanza è diventata altissima.
Nel manuale di Musulin e Rossetto, ci si avvia alla scoperta dei mezzi per avere il massimo rendimento da una campagna influencer.
Si parte da un viaggio temporale, che porta dalla scoperta dei Tools fino al miglior punto di vista per evitare improvvisazioni – molto dannose nel mondo dei social – e per far leva su quella che è di fondo la credibilità di un sistema rivoluzionario dove investire correttamente.
Una sorta di testo con delle regole e dei criteri che possono condurre a enormi benefici.
Gli autori ci tengono a precisare che non basta solo ingaggiare un influencer per ottenere successo.
Errori da non commettere
Spesso, infatti, alcuni influencer non sono in linea con i ruoli di un determinato prodotto e quindi si può incorrere nell’errore, col risultato di ottenere l’effetto contrario.
Ecco perché l’opera, che si rivolge sia alle aziende sia a chi, per la prima volta si approccia a questo nuovo mercato, vuole puntare a soluzioni dettagliate.
Il vero problema è che spesso, la maggior parte della gente, tende a porsi la solita domanda errata e cioè “Quanto guadagna un influencer?” ma al contrario bisogna chiedersi “Quanto guadagna l’azienda per aver dato la possibilità a un influencer di sponsorizzare il proprio marchio?”.
Innanzitutto un influencer marketer è comunque qualcuno con le competenze giuste; un soggetto come detto, capace di invogliare altre persone a comprare un determinato prodotto; oppure ad usufruire di un determinato servizio.
In sintesi, deve comunque coinvolgere e portare il pensiero di altri utenti dalla sua parte; al fine di convincerli che stanno facendo la scelta giusta, senza però plagiare in qualche modo l’utente medio.
I mass media, in effetti, tutto questo lo fanno già da tantissimo tempo; l’unica differenza è che, in questo caso, c’è l’abbinamento con il social e l’influencer stesso che fa la differenza.
Gli autori di Influencermania cercano di spiegare che dall’evoluzione, alle testimonianze di chi c’è riuscito, a quelli che possono essere gli scenari futuri di questa professione, le società oggi sono di certo più consapevoli del business strategico che si può ottenere. Ed ancora che utilizzare una determinata figura può fare la differenza rispetto ad un’altra.
In effetti, se un’impresa erroneamente investe su un influencer, e questi non funziona perché non è in linea con il prodotto, si conteranno danni (a volte irreversibili).
Conclusioni
Per fare un esempio pratico. Un personaggio può anche avere diversi milioni di follower più di altri, ma se arriva un tizio con più esperienza, pur avendo meno seguaci, ha più competenza e più autorevolezza in tal senso, dunque farà guadagnare molto di più.
Ecco perché, come suggerisce il manuale, generalmente le società esperte investono su una figura precisa; d’altronde se non ci fosse un vero introito non lo farebbero.
Questa, per le aziende che investono, è la verifica – quindi la contro prova – verso chi fa veramente i numeri.
Ad esempio: se una community di circa un milione e mezzo di follower non fa guadagnare ad un’impresa rispetto ad un determinato budget stimato, la risposta è che probabilmente – oltre al non essere idoneo – andrebbero verificati anche quanti personaggi in Community, effettivamente sono attivi rispetto al guadagno che la stessa vuole raggiungere.
L’aspetto lungimirante dell’influencer marketing è, in pratica, il vero affare che comporta aggregarsi al mondo digitale e la risposta che ne deriva.