Esiste una vasta area della Terra, che comprende la maggior parte del Sud Atlantico e parti del Sud America, Sud Africa e Antartide, nella quale si sta verificando un lento, ma costante, indebolimento del campo magnetico terrestre.
Questo strano comportamento, oltre a destare particolari perplessità tra i geofisici, sta causando anche dei disturbi tecnici nei satelliti che orbitano attorno alla Terra.
Questa immensa area, conosciuta come Anomalia del Sud Atlantico, è da diversi anni oggetto di studio e viene analizzata utilizzando i dati provenienti dal sistema di satelliti del progetto Swarm, messo a punto dall’Agenzia Spaziale Europea (European Space Agency – ESA).
Il progetto Swarm è una missione spaziale promossa dall’ESA, iniziata nel mese di novembre 2013, che utilizza satelliti artificiali per raccogliere informazioni dettagliate sul campo magnetico terrestre.
I dati prodotti dai satelliti Swarm sono quindi elaborati dagli scienziati del Data, Innovation and Science Cluster (DISC), nell’ambito dello stesso progetto.
Il campo magnetico terrestre è fondamentale per la vita del nostro pianeta, perché rappresenta una forza complessa e dinamica che ci protegge dalla radiazione cosmica e dalle particelle cariche provenienti dal Sole.
Esso è prevalentemente generato da un ammasso di ferro liquido superriscaldato e in continuo moto vorticoso, che costituisce il nucleo esterno a circa 3000 km sotto il livello del mare. Il ferro liquido agendo come il conduttore rotante della dinamo di una bicicletta, crea delle correnti elettriche, che a loro volta, generano il nostro campo magnetico.
Il campo magnetico terrestre è continuamente variabile, sia in intensità che in direzione
Per esempio, studi recenti hanno dimostrato che la posizione del polo nord magnetico sta cambiando a ritmi elevati (vedi articolo “Montagne che si innalzano o vallate che si restringono. Cosa succede all’interno del nucleo terrestre?” pubblicato su questa rivista il 13 maggio 2020).
Negli ultimi 20 anni, il campo magnetico terrestre ha perso circa il 9% della sua intensità, su scala globale. E un tasso rilevane di riduzione si è registrato proprio in corrispondenza della regione “Anomalia del Sud Atlantico”.
Tra il 1970 e il 2020, l’intensità minima del campo registrata in questa area è passata da circa 24.000 nanotesla (nT) a 22.000 nT, mentre, nello stesso arco di tempo, la superficie dell’Anomalia è cresciuta e si è spostata verso ovest con una velocità di circa 20 km all’anno.
Negli ultimi cinque anni, è stato rilevato un secondo centro di intensità minima del campo magnetico terrestre, a sud ovest dell’Africa – inducendo quindi l’ipotesi che l’Anomalia del Sud Atlantico si potrebbe dividere in due aree distinte.
Nelle più comuni descrizioni, il campo magnetico terrestre viene identificato come una barra magnetica dipolare, passante per il centro della Terra e inclinata di 11° rispetto all’asse di rotazione del pianeta.
I fenomeni riscontrati nell’Anomalia Sud Atlantica e soprattutto il recente sviluppo del secondo minimo di intensità, evidenziano un’elevata complessità dei processi coinvolti nella generazione del campo magnetico, oltre che l’insufficienza dei semplici modelli dipolari per giustificarli.
Una delle ipotesi che la comunità scientifica avanza, tra cui Jürgen Matzka, del German Research Centre for Geosciences, riguarda la possibilità che l’indebolimento del campo magnetico terrestre sia connesso a una inversione di poli – una situazione in cui il polo nord e il polo sud magnetici si scambiano le posizioni.
Questo fenomeno si è già verificato altre volte nella storia del nostro pianeta (circa ogni 250.000 anni) e l’attuale calo di intensità registrato nella zona dell’Anomalia del Sud Atlantico viene considerato come un normale livello di fluttuazione del campo magnetico.
Anche se a livello superficiale, l’Anomalia del Sud Atlantico non presenta segnali allarmanti, tuttavia indebolimenti rilevanti del campo magnetico possono essere più facilmente rilevati dai satelliti e dagli altri vettori spaziali che girano attorno all’area, attraverso loro eventuali anomalie di funzionamento.
Il mistero dell’origine dell’Anomalia del Sud Atlantico non è stato ancora risolto. Però, una cosa è certa: le osservazioni del campo magnetico rilevate dai satelliti Swarm stanno fornendo nuove e interessanti prospettive sui ai processi dell’area interna della Terra, ancora poco conosciuti.