Il Taipei 101 e la ricerca dell’equilibrio

Come il secondo principio della termodinamica può aiutare a contrastare i terremoti in un grattacielo come il Taipei 101

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Il mondo è sempre in moto in cerca di equilibrio. E’ una legge fisica fondamentale nota come il secondo principio della termodinamica, un principio che recita che l’entropia di un sistema isolato lontano dall’equilibrio termico tende ad aumentare nel tempo, finché l’equilibrio non è raggiunto.

Quindi tutto tende all’equilibrio anche se non sappiamo quanto rapidamente sarà raggiunto questo stato.

L’idea che il mondo fisico si muoverà sempre per il raggiungimento dell’equilibrio (mescoliamo acqua calda con acqua fredda ed in un certo lasso di tempo si raggiungerà la stessa temperatura) è strettamente legata alla direzione del tempo, che non può che essere unica.

Il tempo non torna indietro.

Questo significa che si può indovinare la direzione del tempo osservando dei sistemi che cercano l’equilibrio. Spostare le cose con forza bruta necessita di un bel pò di energia, mentre influenzare la velocità di scorrimento verso l’equilibrio costa in termini energetici molto meno e spesso può risultare anche molto utile.

E questa interferenza positiva si gioca attraverso un uso sapiente del fattore tempo. Il controllo del fattore tempo, in tutte le sue declinazioni, può essere essenziale anche nel controllare e limitare i danni provocati da sismi piuttosto violenti.

Ingegnosa è stata la soluzione adottata nel Taipei 101 il quarto grattacielo più grande del mondo, che prende il suo nome dalla sua ubicazione, appunto Taipei, e dal numero dei piani 101. Questo mostro alto 509 metri, progettato dallo studio di architettura C.Y.Lee & Partners sotto la guida dell’architetto Chung Ping Wang , nelle gallerie panoramiche poste tra l’87mo e il 92mo piano, ospita un pendolo sferico color d’oro dal peso di 660 tonnellate.

Questo oggetto non ha soltanto una singolare funzione estetica ma svolge una ruolo importante nel contrasto dei terremoti.

Il nome tecnico è smorzatore di massa accordato, sostenuto da otto pompe idrauliche con le sue oscillazioni (che vanno da 1 cm al massimo di 1,5 m) controbilancia le inclinazioni suscitate dai forti venti, che a certe altezze possono raggiungere i 200 km/h e dai terremoti.

Già durante la costruzione l’edificio ha resistito ad un terremoto di magnitudo 6,8 della scala Richter.

Questo enorme pendolo non fa niente altro che cercare un punto di equilibrio in modo da dissipare ad esempio gran parte dell’energia scatenata da un terremoto distruttivo.

Insomma la ricerca dell’equilibrio nel nostro universo paga sempre.