Il super pozzo “Kola Superdeep Borehole”

Furono i sovietici a realizzare il "buco" più profondo del mondo per approfondire le conoscenze sulla crosta terrestre, perché "ne sappiamo di più su cosa succede dall'altra parte del sistema solare che sotto i nostri piedi".

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Dopo 20 anni di scavi, scienziati e ingegneri russi hanno realizzato un “super pozzo“profondo più di 12.000 metri per condurre degli studi sulla crosta terrestre, il record di profondità venne raggiunto nel 1989. Il superpozzo di Kola è stato definitivamente abbandonato nel 2008.

Nel profondo della penisola di Kola, nella Russia occidentale, esiste una grande piastra di metallo imbullonata al suolo. Questo non è solo una vecchia piastra arrugginita, ma è il tappo di un pozzo che sprofonda per più di 12 chilometri nel sottosuolo, uno dei punti più profondi mai raggiunto dall’uomo.

La perforazione, della profondità di 12 chilometri è più profonda del punto più profondo dell’oceano pacifico: la Fossa delle Marianne, che raggiunge la massima profondità nell’abisso Challenger di 11.007 m. La perforazione è chiamata “Kola Superdeep Borehole” e, per una volta, non ha nulla a che fare con l’estrazione di petrolio.

Quando gli scienziati sovietici iniziarono la perforazione della superficie terrestre durante gli anni ’70, lo fecero per dare vita a un fantastico progetto ingegneristico con scopi scientifici. Il progetto, avviato nel lontano 24 maggio 1970, raggiunse il record di profondità nel 1989 di ben 12.262 metri. Da allora, soprattutto per motivi tecnici, non si è potuto andare oltre, fallendo l’obiettivo iniziale che era quello di scavare un pozzo di 15 chilometri di profondità nella crosta terrestre.

Perché la verità è che sappiamo meno di ciò che c’è sotto i nostri piedi di quello che c’è dall’altra parte del sistema solare“, ha spiegato Hank Green in un episodio del 2014 di SciShow.



Ma cosa abbiamo effettivamente imparato da questo scavo?
Nella regione del Baltico, la crosta continentale raggiunge i 35 chilometri di profondità (in alcuni punti della Terra arriva a 90 chilometri), dunque i russi volevano scoprire cosa accadesse nella prima parte di essa.

Una delle scoperte più affascinanti ottenute attraverso indagini geofisiche riguarda la propagazione delle onde sismiche; si riteneva che tali onde a una certa profondità fossero influenzate dal passaggio tra rocce granitiche e basalto, tuttavia quando arrivarono a 7 chilometri di profondità si scoprì che a disturbarle è una transizione metamorfica delle rocce granitiche.

A quella profondità hanno inoltre scoperto fossili di 24 specie di microorganismi estinti da tempo. Gli scienziati hanno anche potuto studiare rocce vecchie di 2,7 miliardi di anni, il che è eccezionale ma queste rocce sono diventate la sfida che gli scienziati non riuscivano a superare perché la loro temperatura era di circa 180 gradi Celsius, circa 80 in più di quanto previsto.

Un’ulteriore scoperta è che laggiù c’è acqua mista a grandi quantità di fango bollente frammisto a idrogeno, cosa che mai avrebbero immaginato.

L’elevata temperatura non ha fatto mancare problemi per i trapani delle perforatrici, nel corso degli anni sono state utilizzate le Uralmash-4E e Uralmash-15000, e così ,dopo alcuni anni di studio, nel 1992 decisero di arrendersi, non si poteva andare oltre, a 300° centigradi, infatti, la punta dei trapani non avrebbe più funzionato, sarebbe stato quindi impossibile raggiungere i 15 chilometri di profondità.
In seguito a causa della carenza di fondi il progetto venne chiuso nel 2006, e nel 2008 le strutture vennero abbandonate a sé stesse.

Proprio fino al 2008 il pozzo superprofondo di Kola deteneva anche il record di buco più profondo scavato dall’uomo, ma fu superato dal pozzo petrolifero Al Shaheen di 12.289 metri. Fu realizzato in Qatar in appena 36 giorni. Successivamente altri due pozzi petroliferi hanno superato questa lunghezza. In termini di profondità verticale, il pozzo di Kola resta comunque il primo al mondo.

Tra edifici fatiscenti, scheletri di metallo e materiale abbandonato è ancora possibile ammirare il ‘tappo’ con cui è stato saldato il pozzo SG-3 largo 23 centimetri, quello posto al centro è il più profondo di tutti.

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