Il mistero degli strani ronzii avvertiti in tutta la Terra

Nel novembre 2018, i sismologi registrarono dei ronzii sismici in tutto il pianeta, alcuni della durata di 40 minuti. Questi ronzii attirarono immediatamente l'attenzione della comunità scientifica.

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Nel maggio 2018 le agenzie globali di monitoraggio dei terremoti rilevarono migliaia di scosse sismiche vicino a Mayotte, tra questi un terremoto di magnitudo 5,9 il più grande mai registrato nella regione.
Mayotte è una Regione d’oltremare della Repubblica francese costituita principalmente da due isole: Grande-Terre e Petite-Terre. È situata nell’Oceano Indiano, all’estremità nord del Canale di Mozambico, tra la parte settentrionale del Madagascar e quella del Mozambico.
Qualche mese dopo, nel novembre 2018, i sismologi registrarono dei ronzii sismici in tutto il pianeta, alcuni della durata di 40 minuti. Questi ronzii attirarono immediatamente l’attenzione della comunità scientifica.
Nel 2019, una missione oceanografica francese ha scoperto l’esistenza di un nuovo vulcano nelle vicinanze di Mayotte. Il vulcano “neonato” lungo 5 chilometri e alto quasi un chilometro, secondo i ricercatori potrebbe essere legato ai misteriosi ronzii. La nascita del vulcano avrebbe causato il restringimento della camera magmatica sottostante causando lo spostamento di Mayotte di diversi centimetri.
Anne Lemoine e altri ricercatori hanno associato i misteriosi ronzii alla nascita del vulcano utilizzando i dati raccolti in tutto il mondo, poiché non esistono dati sismici locali disponibili da Mayotte. Le analisi mostrano che il processo si è svolto in due fasi. Inizialmente il magma proveniente da un serbatoio largo 15 km scorreva in diagonale verso l’alto fino a raggiungere il fondo del mare, causando un’eruzione sottomarina. Il magma in movimento ha dato vita a numerosi terremoti lungo tutto il percorso di risalita in superficie.
Nella fase seguente, il magma ha percorso una sorta di “autostrada” che ha permesso il passaggio dal serbatoio al fondale marino dove è nato il vulcano. Durante questa fase il serbatoio si è via via svuotato cosi da “affondare” Mayotte di 20 centimetri. Anche l’area sopra il serbatoio si è indebolita e abbassata creando delle fratture.
I terremoti legati alla formazione del vulcano e alle placche tettoniche hanno scosso questa particolare area sopra il serbatoio, innescando la risonanza del serbatoio profondo e generano segnali peculiari, molto lunghi.
I ricercatori hanno calcolato che qualcosa come 1,5 km cubici di magma sono stati drenati dal serbatoio e questa è una stima per difetto. Il vulcano si è formato ma è possibile che i terremoti scuotano ancora la zona.
Oggi ci sono ancora possibili pericoli per l’isola di Mayotte“, ha detto in una nota il ricercatore senior e capo della sezione Fisica dei terremoti e dei vulcani del GFZ Torsten Dahm, “La crosta terrestre sopra il profondo bacino potrebbe continuare a crollare, scatenando terremoti più forti“.
Lo studio è stato pubblicato online il 6 gennaio sulla rivista Nature Geoscience.
Fonte: https://www.livescience.com/underwater-volcano-hum.html

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