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UFO: l’incidente di Ubatuba

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Degli UFO si parla e si scrive molto ma si sa poco, per gli ufologi sono la chiara manifestazione della presenza degli extraterresti sul nostro pianeta, almeno per larga parte di essi, e per gli scettici un fenomeno che può essere ricondotto a fenomeni naturali o artificiali prodotti dall’uomo e male interpretati dagli osservatori, qualche volta, per alcuni critici, in malafede.

Gli UFO raramente lasciano tracce al suolo e ancora meno frammenti analizzabili; uno dei pochi casi conosciuti di frammenti UFO sono quelli risalenti all’incidente di Ubatuba, in Brasile, un caso poco conosciuto ma certamente molto interessante.

Il fatto, risale al giorno 14 settembre del 1957 quando Ibrahim Sued, editorialista del quotidiano “O Globo”, edito a Rio de Janeiro, ricevette una lettera nella quale si parlava di un incidente Ufo avvenuto in Brasile; alla lettera erano allegati tre frammenti di metallo bianco. Secondo quanto riportato nella lettera, l’incidente, che avrebbe coinvolto un UFO, sarebbe avvenuto nei pressi di Toninha Beach, nel comune di Ubatuba, un centro di circa 80.000 abitanti nello stato brasiliano di San Paolo.

La lettera ricevuta da un lettore rimasto anonimo, che raccontava di avere avvistato in cielo un UFO a forma di disco mentre pescava insieme ad alcuni amici sulla spiaggia di Ubatuba. L’UFO volava in direzione della spiaggia ad alta velocità; ad un certo punto si sarebbe diretto verso l’alto, esplodendo precipitando al suolo in frammenti, la maggior parte dei quali finì in mare. Lo sconosciuto autore della lettera affermava di avere recuperato alcuni dei frammenti caduti sulla spiaggia e di avere inviato un campione di tre frammenti nella busta insieme alla lettera. I campioni sarebbero stati recuperati qualche giorno prima e la firma sulla lettera non era comprensibile.

Un ufologo, il brasiliano Olavo Fontes si interessò alla cosa dopo aver letto l’articolo e propose a Sued di far eseguire delle analisi sui frammenti. Un amico di Fontes indirizzò Sued al Laboratorio di produzione minerale, una divisione del Dipartimento di produzione minerale del Ministero dell’Agricoltura.

Le analisi preliminari sui frammenti vennero svolta da Davis Goldscheim assistente del direttore del laboratorio di produzione minerale Dottor Fritz Feigl. L’assistente ipotizzò si trattasse di un frammento di meteorite ma Feigl riteneva improbabile tale ipotesi vista la leggerezza del campione.

Il frammento consegnato da Fontes, da lui registrato con il N. 1, fu diviso in più parti, due furono inviati alla sezione di spettrografia della dottoressa Luisa Maria Barbosa. L’analisi rivelò che il metallo era magnesio quasi puro. Furono condotte altre analisi, Fontes si rivolse anche al dottor Elson Texeira, specialista di analisi spettrochimiche presso lo stesso laboratorio, chiedendo di determinare la purezza del magnesio con precisione. Le analisi confermarono quanto si sapeva, il magnesio era quasi puro. Fontes inviò un altro frammento al Laboratorio di cristallografia diretto dal dottor Elysiario Tavora Filho; le analisi eseguite dal dottor Augusto Batista confermarono la mancanza di impurità nel campione.

La notizia poteva confermare che quello che gli ufologi affermavano da decenni era una realtà, infatti il magnesio quasi puro non si trova nei meteoriti e in quegli anni non esistevano tecniche di produzione di magnesio con quella purezza.

Le analisi portarono alla completa distruzione dei frammenti e quelli rimanenti ricevuti da Sued e contrassegnati da Fontes con i numeri 2 e 3 furono inviati in USA all’APRO per ulteriori analisi.

Un frammento del campione n. 2 fu consegnato al laboratorio della Commissione per l’Energia Atomica (AEC); le analisi eseguite nel settembre 1958 riscontrarono nel frammento di magnesio la presenza di altri elementi, alluminio, silicio e ferro soprattutto. Gli ufologi però reputavano ancora valida la teoria che il frammento fosse di origine extraterrestre e artificiale, in quanto la composizione era diversa da quella del magnesio disponibile a scopi commerciali. Nel 1967 il campione n. 3 fu consegnato al dott. Roy Craig dell’Università del Colorado; Ma stavolta l’analisi diede un esito diverso, il magnesio non era cosi puro come dicevano le analisi svolte in Brasile, forse perché si erano usate tecniche datate, e il magnesio in questione comunque conteneva dello stronzio, elemento che generalmente non si trova mai con il magnesio, Craig riusci anche a fare una scoperta, una ditta, la Dow Chemical Company, aveva realizzato delle leghe con magnesio arricchito di stronzio.

Craig comparò il magnesio di Ubatuba e un campione di magnesio fornito dalla Dow Chemical; l’analisi venne eseguita nel febbraio 1968 e risultò che il magnesio di Ubatuba era addirittura meno puro di quello prodotto dalla Dow e se il magnesio di Ubatuba era meno puro, non doveva essere per forza di origine aliena, Il risultato delle analisi venne riportato nel rapporto della Commissione Condon.

I risultati ottenuti da Craig furono messi in discussione da alcuni ufologi, che sostenevano che il frammento n. 1 era più puro degli altri due ma Kevin Randle, ufologo anche lui ammise che non c’erano prove a sostegno di questa ipotesi e che i frammenti di Ubatuba non possono essere di origine extraterrestre per le troppe contraddizioni in gioco.

Perché il magnesio attirò tanto l’attenzione degli ufologi?

I composti di magnesio, soprattutto l’ossido di magnesio, sono usati principalmente come materiale refrattario nei rivestimenti delle fornaci per la produzione di ferro e acciaio, metalli non ferrosi, vetro e cemento. Combinato in lega, specialmente con l’alluminio, è essenziale per componenti strutturali nell’industria missilistica, aeronautica, automobilistica e dei macchinari. Forse il frammento secondo alcuni ufologi poteva far parte di una macchina volante.

Ma non sappiamo nulla di chi avvistò il presunto UFO e raccolse i pochi frammenti, nessuno ha mai dichiarato di aver vergato quella lettera e non si sa nulla della provenienza dei frammenti che appaiono per la prima volta nelle mani di Sued. Lo stesso campione, ironia della sorte, è andato perso, come spesso capita a quando qualcuno interagisce con qualcosa che definisce extraterrestre. Il caso, visti i pochi dati certi e la mancanza di una fonte primaria accertata si smonta da solo, non è possibile nemmeno al più esperto e fantasioso ufologo cavalcare il caso di Ubatuba come possibile evento extraterrestre, ecco perché casi del genere sono poco conosciuti.

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